L’arte digitale di Co-Vision illumina le emergenze ambientali: prima tappa Videocittà

Il patrimonio naturale europeo raccontato dall’arte digitale: questo il progetto internazionale Co-Vision. Videocittà è la prima tappa.

Mag 9, 2025 - 17:27
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L’arte digitale di Co-Vision illumina le emergenze ambientali: prima tappa Videocittà

Tecnologia e natura possono “lavorare insieme”, per tutelare i paesaggi raccontare i problemi ambientali del nostro tempo, spronando le persone a reagire? Si parlerà anche di questo tema dal 3 al 6 luglio a Videocittà, il festival fondato nel 2018 della visione e della cultura digitale, che si svolgerà al Gazometro di Roma. E che quest’anno ha un’importante novità: è capofila di Co-Vision, l’ambizioso progetto internazionale di cooperazione che mira a raccontare il patrimonio naturale europeo attraverso l’arte digitale, cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Europa creativa.

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Handroots. Installazione che sarà presentata a Videocittà. © Artwork_Lorenza Liguori

Come e perché nasce Co-Vision

Il progetto, ideato da Francesco Dobrovich e guidato da Guido Pietro Airoldi, vede Videocittà come project leader. I partner artistici in totale, provenienti da tutta Europa, sono otto: oltre a Videocittà, troviamo l’Athens digital arts festival (Grecia), il festival Eufònic (Spagna), la Fondazione Transilvania trust (Romania), il festival KIKK (Belgio), l’organizzazione LAB852 (Croazia), i Rencontres audiovisuelles (Francia), il festival Signal (Repubblica Ceca), e quattro partner tecnici: l’Istituto europeo di design (Italia), Mapa das ideias (Portogallo), l’Università Ntnu (Norvegia) e l’Università Xamk (Finlandia).

Ad animare le tappe di Co-Vision saranno una serie di installazioni audiovisive, video mapping, sculture interattive e performance che offriranno una narrazione contemporanea e coinvolgente del patrimonio naturale europeo in continua evoluzione. L’obiettivo è creare un dialogo tra cittadini, esperti e artisti per costruire una narrazione condivisa e accessibile a tutti, affrontando temi cruciali come l’erosione delle coste, la scomparsa di specie, l’inquinamento e gli effetti del cambiamento climatico.

Gli obiettivi didattici di Co-Vision

Il progetto vuole essere un potente strumento di educazione ambientale, incoraggiando una riflessione approfondita sul delicato equilibrio tra uomo e natura e promuovendo l’armonia con il mondo che ci circonda. Attraverso un processo creativo e partecipativo che coinvolge artisti, esperti e cittadini, Co-Vision mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla fragilità e la bellezza del patrimonio naturale europeo, sottolineando l’importanza della biodiversità e il ruolo fondamentale di alcune specie a rischio.

Il percorso è in realtà già iniziato nel 2024 con i “Local debates”, incontri che hanno favorito il dialogo tra comunità locali e creativi, permettendo di mappare il patrimonio naturale e le sfide ambientali dei territori coinvolti. Da questo scambio sono nate nuove idee e approcci che si tradurranno in opere d’arte condivise con il pubblico nei prossimi mesi.

Le opere a Videocittà (e non solo)

Videocittà, in qualità di capofila, presenterà “Pinus Pinea AV Talk“, un’installazione audio e video dedicata al pino domestico, simbolo del paesaggio mediterraneo oggi a rischio. Un elemento chiave del progetto è la creazione di un archivio di opere digitali accessibile a tutti a partire dal 2026. Questo archivio fungerà da “finestra virtuale” per documentare lo stato attuale dei paesaggi e della fauna locale, offrendo una testimonianza storica della trasformazione dell’ambiente e delle sue fragilità, e rappresentando un’eredità culturale per le generazioni future.

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Tree person. Installazione che sarà presentata a Videocittà. © Artwork_Lorenza Liguori

Tra le opere presentate e i temi affrontati dagli altri partner: l’Athens digital arts festival esplorerà il fenomeno della proliferazione delle meduse con l’installazione immersiva “Medusa Valley“, realizzata con plastica riciclata e tecnologie interattive. Il festival Eufònic si concentrerà sul Delta dell’Ebre, fondendo il tangibile con il virtuale per riflettere sulla sua biodiversità. Il festival KIKK indagherà la biodiversità nel tempo attraverso l’installazione audiovisiva “Fossilized futures: insect symphonies across time“, dedicata ai fiumi Sambre e Mosa e al fossile Strudiella devonica. LAB852 esplorerà il fenomeno delle island-trapped-waves, mentre Rencontres audiovisuelles sensibilizzerà sull’erosione delle scogliere nella Baia della Somme attraverso un tour di video mapping. Il festival Signal si concentrerà sull'”Amazzonia Morava” con un’opera multimediale su larga scala, e la Fondazione Transilvania Trust esplorerà il legame tra la comunità e il fiume Somes attraverso installazioni artistiche distribuite sul territorio.

Per sapere di più su Co-Vision, si può consultare il sito di riferimento.