Lagarde: “processo disinflazionistico ben avviato ma restano le incertezze”

Oggi la BCE ha tagliato i tassi per la sesta volta negli ultimi nove mesi ma la Presidente dell’istituto ha ribadito nuovamente l’approccio ai dati da seguire nel prendere le future decisioni.

Mar 6, 2025 - 16:43
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Lagarde: “processo disinflazionistico ben avviato ma restano le incertezze”

Un panorama al momento “offuscato dell’incertezza”. A parlare è Christine Lagarde nel corso della consueta conferenza stampa della Banca centrale europea dopo che l’istituto ha tagliato oggi i tassi di interesse per la sesta volta.

Alla base della decisione di allentare di altri 25 punti base il costo del denario c’è ancora la constatazione che il processo disinflazionistico è “ben avviato”, ha ribadito Lagarde, spiegando che “l'andamento dell'inflazione ha continuato a rispecchiare pressoché le attese dei nostri esperti e le ultime proiezioni sono strettamente in linea con le prospettive di inflazione precedenti".

La Presidente ha poi ripetuto quello che è ormai è diventato un ‘mantra’, ovvero la dipendenza dai dati economici nel prendere le future decisioni di politica monetaria. "Se i dati indicano che la posizione di politica monetaria più appropriata è un taglio, sarà un taglio. Se, d'altro canto, i dati indicano che la decisione più appropriata è non tagliare, allora sarà una pausa".

"Il panorama che abbiamo al momento è offuscato dall'incertezza e più che mai ci richiederà di essere vigili e agili, per rispondere ai dati" da cui saremo dipendenti “come sempre e probabilmente di più”, ha avvisato. Tra i rischi citati da Lagarde ci sono i prezzi dell’energia e la politica commerciale: “ci sono molte variabili a cui dobbiamo prestare attenzione e su cui dobbiamo essere vigili".

"Operiamo in una situazione di particolare incertezza in presenza di tre fenomeni, ovvero una disinflazione ben avviata, una politica monetaria che sta diventando significativamente meno restrittiva e inoltre abbiamo un'enorme incertezza, qualcuno in consiglio ha detto fenomenale, ma l'incertezza è ovunque e così anche i rischi. Quindi dobbiamo raggiungere destinazione ma senza preimpegnarci a un particolare percorso sui tassi", ha concluso Lagarde

La decisione della BCE “è stata presa in seguito a una discussione sostanziale a tutto tondo sullo stato dell'economia, sulle nostre proiezioni, sui rischi che stiamo affrontando”, raccontava Lagarde, sottolineando che è stata unanime e nessuno si è opposto”. L’unico che si è astenuto è stato il governatore Robert Holzmann, “per il quale nutro grande rispetto”, ha aggiunto la Presidente.

L’istituto ha effettuato il sesto taglio dei tassi in nove mesi, portando il tasso sui depositi al 2,5%, livello definito dal board “decisamente meno restrittivo”. "La politica monetaria sta diventando decisamente meno restrittiva, dato che i tagli dei tassi stanno rendendo meno costosi i nuovi prestiti per le imprese e le famiglie e la crescita dei prestiti sta aumentando", ha scritto la BCE nel comunicato.

La decisione è in linea “con quelle del mercato”, sottolinea Dean Turner, Chief Eurozone and UK Economist di Ubs Global Wealth Management.

Il comunicato stampa diffuso dopo la decisione "suggerisce che i policymaker preferiscono continuare a adottare una strategia decisionale riunione dopo riunione, pur riconoscendo che la politica monetaria sta diventando significativamente meno restrittiva" prosegue l’esperto.

"A nostro avviso, è probabile che la BCE continui a tagliare i tassi a un ritmo costante di 25 pb a ogni riunione fino a giugno, portando il tasso al 2%, ma i rischi legati a questa previsione sono equilibrati”. In particolare, “una maggiore incertezza geopolitica e la minaccia di dazi sulle esportazioni dell'UE verso gli Stati Uniti rappresentano un rischio per la crescita, che potrebbe spingere la BCE a ridurre ulteriormente i tassi per sostenere l'economia nel corso dell'anno”.

Tuttavia, aggiunge l’esperto, “questo rischio è bilanciato dai recenti annunci di un significativo aumento della spesa fiscale nei prossimi anni. Sebbene l'effetto della spesa fiscale possa aver bisogno di tempo per riflettersi sull'economia, un miglioramento del sentiment, che potrebbe essere ulteriormente rafforzato in caso di cessate il fuoco in Ucraina, potrebbe portare a un aumento della spesa e degli investimenti nei prossimi mesi.

“A nostro avviso, i recenti sviluppi della politica monetaria e fiscale comportano rischi al rialzo per le nostre previsioni di crescita economica e probabilmente sosterranno l'euro, l'azionario tedesco, il settore industriale e le small e mid cap" dell'area euro, prevede Turner.