La Serie A fa gol a Google in Tribunale

La lotta alla pirateria portata avanti da Agcom e dalla Serie A segna un secondo gol nei confronti delle multinazionali americane: dopo Cloudfare i giudici di Milano si esprimono contro Google

Mar 22, 2025 - 12:07
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La Serie A fa gol a Google in Tribunale

La lotta alla pirateria portata avanti da Agcom e dalla Serie A segna un secondo gol nei confronti delle multinazionali americane: dopo Cloudfare i giudici di Milano si esprimono contro Google

Con una ordinanza redatta inaudita altera parte, ovvero emessa senza nemmeno il bisogno per il giudice di ascoltare cosa avesse da dire la controparte, il Tribunale di Milano intende obbligare Google a bloccare l’accesso ai siti pirata, dando dunque ascolto alle lagnanze della Lega Serie A che aveva denunciato come il servizio di Open DNS di Mountain View continuasse a permettere l’accesso a contenuti già bloccati dalla piattaforma anti pezzotto Piracy Shield ignorando le disposizioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

DOPO CLOUDFARE LA SERIE A VINCE SU GOOGLE

A darne notizia è il commissario di Agcom Massimiliano Capitanio che parla in merito di “storica sentenza”. Dopo il caso Cloudflare in cui i giudici meneghini avevano accolto integralmente il reclamo presentato dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A imponendo al provider statunitense di cessare la fornitura di servizi a siti pirata e di comunicare i dati relativi a clienti e utenti coinvolti nella diffusione di contenuti illeciti, la nuova disposizione stabilisce che Mountain View, essendo sottoposta alla disciplina del Regolamento europeo sui servizi digitali, può essere destinataria “di provvedimenti adottati in via d’urgenza al fine di contrastare attività illecite svolte dai destinatari dei servizi, laddove il servizio prestato contribuisca causalmente alla violazione del diritto altrui”.

PIÙ POTERE ALLO STRUMENTO ANTI PEZZOTTO

Si tratta di un 2 a 0 nei confronti delle Big Tech americane che viene segnato dalla nostra Autorità soprattutto nella lotta alla pirateria: l’ordinanza ribadisce che nel momento in cui l’Agcom accerta che determinati contenuti violano il diritto d’autore, qualsiasi servizio che contribuisca alla diffusione degli stessi deve conformarsi alle decisioni dell’Autorità.

Per l’Agcom una vittoria importante, non solo perché è platealmente spaccata al proprio interno sull’uso del Piracy Shield (contestato a più riprese dalla commissaria Elisa Giomi) ma anche in quanto è impegnata nel procedimento di consultazione pubblica indetta con la delibera n. 47/25/CONS del 4 marzo scorso, con cui si aggiornerà il regolamento a tutela del diritto d’autore alla luce delle nuove norme contenute nella legge n. 93/2023 che mira all’estensione del potente strumento così da consentirgli di arrivare a oscurare contenuti che non ricadono solo nella categoria degli eventi sportivi, includendo dunque anche film e serie televisive che potranno essere bloccati da Piracy Shield in 30 minuti dalla segnalazione dell’Autorità.