La memoria dell’acqua: davvero le parole positive hanno un potere? Cosa c’è di vero nell’esperimento di Masaru Emoto
La memoria dell’acqua è una teoria pseudoscientifica che ha affascinato molti, ma che non ha mai trovato conferma nel mondo della scienza ufficiale. Uno dei suoi principali sostenitori fu il giapponese Masaru Emoto, autore di bestseller e protagonista di documentari che lo resero celebre tra i cultori del pensiero “new age”. Ma qual è il...

La memoria dell’acqua è una teoria pseudoscientifica che ha affascinato molti, ma che non ha mai trovato conferma nel mondo della scienza ufficiale. Uno dei suoi principali sostenitori fu il giapponese Masaru Emoto, autore di bestseller e protagonista di documentari che lo resero celebre tra i cultori del pensiero “new age”. Ma qual è il cuore della sua teoria e perché viene ritenuta una bufala scientifica?
Secondo Emoto, le parole, i pensieri e le emozioni influenzerebbero la struttura molecolare dell’acqua, rendendola più o meno armoniosa a seconda del messaggio ricevuto. Per avvalorare questa idea, eseguì vari esperimenti fotografando cristalli d’acqua congelata dopo averli esposti a musica, parole scritte o vocali, e addirittura alla preghiera.
Le immagini mostravano cristalli “belli” se l’acqua era stata trattata con parole gentili, e “disordinati” se sottoposti a messaggi negativi. Peccato che queste affermazioni non abbiano alcun fondamento sperimentale rigoroso.
L’esperimento col riso non venne mai verificato scientificamente
L’esperimento più noto di Emoto è quello del riso: tre barattoli riempiti con riso cotto e acqua. Uno veniva “lodato” quotidianamente, un altro “insultato”, mentre il terzo era ignorato. Dopo un mese, secondo Emoto, il riso “amato” fermentava bene, quello “odiato” marciva e quello ignorato ammuffiva. A prima vista suggestivo, ma totalmente privo di controlli scientifici: nessuna indicazione chiara su temperatura, luce, sterilizzazione dei contenitori o metodo di osservazione.
Molti hanno provato a replicare l’esperimento, tra cui divulgatori scientifici come Simone Angioni, ottenendo risultati completamente casuali: muffa o fermentazione apparivano in modo non coerente tra i campioni, indipendentemente dalle “parole” rivolte ai barattoli. Questo dimostra che le variazioni osservate erano dovute a fattori ambientali, non all’“energia positiva” o negativa trasmessa.
La comunità scientifica ha più volte sottolineato che Emoto non ha mai pubblicato studi controllati secondo il metodo scientifico, e ha rifiutato test indipendenti come il One Million Dollar Paranormal Challenge lanciato da James Randi. Insomma, l’idea che l’acqua abbia una “memoria” influenzata dalle emozioni è una suggestione affascinante ma infondata.
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