La legge GENIUS sulle stablecoin: una minaccia alla decentralizzazione? Tutti i dettagli sulla regolamentazione
Stablecoin centralizzate: un cavallo di Troia per le CBDC?


La regolamentazione delle stablecoin negli Stati Uniti è tornata al centro del dibattito con la proposta di legge Guiding and Establishing National Innovation for US Stablecoins (GENIUS) Act, presentata dal Senatore Bill Hagerty.
Secondo alcuni esperti del settore, questa normativa potrebbe rappresentare un tentativo di controllo indiretto sulle central bank digital currency (CBDC), minacciando l’indipendenza finanziaria promessa dalle criptovalute.
GENIUS Act: più restrizioni nella regolamentazione per le stablecoin statunitensi
Jean Rausis, cofondatore della piattaforma di trading decentralizzata Smardex, ha sollevato forti dubbi sulla reale finalità del GENIUS Act.
Secondo Rausis, il governo statunitense potrebbe sfruttare le stablecoin centralizzate per introdurre restrizioni simili a quelle previste per le CBDC, assicurandosi così il controllo sulle transazioni finanziarie digitali:
“Il governo si rende conto che se controlla le stablecoin, controlla anche le transazioni finanziarie.”
In altre parole, collaborando con gli emittenti centralizzati di stablecoin, le autorità statunitensi potrebbero bloccare fondi in qualsiasi momento. Aggirando di conseguenza la necessità di creare una vera e propria valuta digitale della banca centrale.
Questo controllo sarebbe mascherato da un’apparente decentralizzazione, rendendo le stablecoin un’alternativa meno indipendente di quanto sembri.
Secondo Rausis, l’unica via per contrastare questa forma di controllo governativo è rappresentata dalle stablecoin algoritmiche e dai dollari sintetici.
Vale a dire soluzioni non supportate da riserve centralizzate che potrebbero proteggere l’essenza della decentralizzazione nel settore delle criptovalute.
Presentata il 4 febbraio, la proposta di legge GENIUS Act è stata concepita per regolamentare le stablecoin sovracollateralizzate, come USDT di Tether e USDC di Circle.
Tuttavia, il 13 marzo, il provvedimento è stato aggiornato per includere normative ancora più rigorose in materia di antiriciclaggio, liquidità e riserve finanziarie.
Tra le misure aggiunte si segnalano controlli più stringenti sulle sanzioni e nuovi requisiti per garantire la stabilità degli emittenti di stablecoin con sede negli Stati Uniti.
Queste disposizioni potrebbero offrire un vantaggio alle aziende locali rispetto ai loro concorrenti offshore. Rafforzando così indirettamente il ruolo del dollaro americano come valuta dominante nei mercati globali.
Stablecoin e ruolo del dollaro: una strategia di egemonia finanziaria
Durante il recente White House Crypto Summit, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha sottolineato il ruolo centrale delle stablecoin nella strategia degli Stati Uniti:
“Le stablecoin saranno utilizzate per garantire l’egemonia del dollaro nei pagamenti e proteggere il suo ruolo come valuta di riserva globale”.
Questo approccio evidenzia come il governo statunitense consideri le stablecoin un strumento geopolitico fondamentale.
Gli emittenti centralizzati si affidano ai depositi bancari USA e agli strumenti finanziari a breve termine, come i buoni del Tesoro, per sostenere il valore dei token digitali.
Questa dipendenza incrementa la domanda sia di dollari statunitensi sia di titoli di debito pubblico, rafforzando ulteriormente il sistema finanziario americano.
Attualmente, gli emittenti di stablecoin centralizzate detengono oltre 120 miliardi di dollari in buoni del Tesoro USA. Classificandosi dunque come il 18° maggior acquirente di debito pubblico del paese.
Questo dato evidenzia l’impatto significativo che questi asset digitali possono avere sull’economia americana e sulle politiche monetarie a lungo termine.
Regolamentazione o controllo mascherato?
La proposta di legge GENIUS Act potrebbe ridefinire il panorama delle stablecoin negli Stati Uniti.
Tuttavia, esperti come Jean Rausis avvertono che questa regolamentazione potrebbe trasformarsi in un vero e proprio strumento di controllo. Ovvero simile a quello delle CBDC, limitando di fatto la libertà finanziaria dei cittadini.
Se da un lato le nuove normative garantiranno una maggiore stabilità e fiducia nel mercato delle stablecoin, dall’altro potrebbero mettere a rischio i principi fondamentali della decentralizzazione.
La battaglia tra regolamentazione e libertà finanziaria è appena iniziata, e il futuro delle stablecoin potrebbe rivelarsi cruciale per l’intero ecosistema delle criptovalute.