Kevin Spacey torna a essere Frank Underwood di «House of Cards», ma è solo uno spot. Pace fatta tra l’attore e Netflix?
L'attore è tornato a vestire i panni dello spietato politico americano della serie cult in un video di lancio dello special su Netflix del comico Tim Dillon dal titolo «I'm Your Mother» L'articolo Kevin Spacey torna a essere Frank Underwood di «House of Cards», ma è solo uno spot. Pace fatta tra l’attore e Netflix? proviene da Open.

«Voi podcaster pensate di dominare il mondo». La voce, il tono, la fermezza a tanti avranno sbloccato un ricordo, quello di uno dei personaggi più importanti della giovane storia delle serie tv di nuova generazione: Frank Underwood. Ed è proprio così: Kevin Spacey è tornato a vestire i panni dello spietato politico americano del cult House of Cards in un video di lancio dello special su Netflix del comico Tim Dillon dal titolo I’m Your Mother. «Frank Underwood? Pensavo fossi morto» dice il comico e podcaster americano, «Sono morto come John McCain» risponde Spacey/Underwood. «Ma lui è morto», ribatte il comico. Il protagonista di House of Card alla fine darà il benestare allo spettacolo del comico: «Non c’è limite alla tua doppiezza, alla tua compiacenza, al tuo desiderio sfacciato e disperato di aggrapparti alla rilevanza – dice Spacey -. Sei il mio bastardo. Hai il mio appoggio, signor Dillon» in puro stile Underwood. Il momento più interessante arriva però quando Spacey chiede al comico dove andrà in onda il suo show, e lui risponde Netflix: ovvero la piattaforma che, in accordo con la produzione di House of Cards, uccise il personaggio di Kevin Spacey dalla serie in seguito alle accuse di molestie sessuali. E qui Spacey/Underwood commenta: «Schifoso, solitario, malvagio piccolo scarafaggio. Ma a me piace un sacco».
My new special is out on Netflix right now. Give it a watch. pic.twitter.com/pkGGXEGIqT— Tim Dillon (@TimJDillon) April 15, 2025
Kevin Spacey e Netflix
In queste ore quella battuta finale, per quanto chiuda uno sketch comico, sta facendo molto discutere. Per molti potrebbe rappresentare una sorta di riappacificazione tra l’attore di South Orange, 65 anni, due volte Premio Oscar (I soliti sospetti e American Beauty), e la società leader nel nuovo mercato dell’audiovisivo, quello legato alle piattaforme streaming. Kevin Spacey, che è stato prosciolto da tutte le accuse di condotta sessualmente scorretta che ha ricevuto, sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna, due anni fa si era scagliato contro la piattaforma: «Netflix esiste grazie a me – aveva detto – Io li ho fatti conoscere e loro hanno cercato di buttarmi a terra». L’attore, che per il suo lavoro in House of Cards ha ricevuto cinque candidature agli Emmy e un Golden Globe, in quell’intervista si riferisce al fatto, vero, che House of Cards, della quale Spacey era anche produttore esecutivo, è stata la prima produzione Netflix in assoluto e il suo successo ha di fatto posto le basi per la produzione di quell’universo di contenuti che ora popolano tutte le piattaforme che conosciamo ed utilizziamo.
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