Judo, la consacrazione di Parlati e la forza del gruppo. Europei eccellenti per l’Italia
La Nazionale italiana di judo vuole proseguire il percorso di crescita intrapreso nei precedenti due cicli olimpici e risponde subito presente nel primo grande appuntamento del nuovo quadriennio a cinque cerchi verso Los Angeles 2028. Gli azzurri si sono infatti resi protagonisti di un ottimo Campionato Europeo, stabilendo il nuovo record nazionale di medaglie in […]

La Nazionale italiana di judo vuole proseguire il percorso di crescita intrapreso nei precedenti due cicli olimpici e risponde subito presente nel primo grande appuntamento del nuovo quadriennio a cinque cerchi verso Los Angeles 2028. Gli azzurri si sono infatti resi protagonisti di un ottimo Campionato Europeo, stabilendo il nuovo record nazionale di medaglie in una singola edizione della rassegna continentale senior nonostante la pesante assenza di Alice Bellandi.
L’oro olimpico di Parigi 2024 nei -78 kg ha effettuato una scelta di programmazione ben precisa, mettendo nel mirino i Mondiali di Budapest (13-20 giugno) per andare a caccia del titolo iridato e rinunciando di conseguenza ai tornei precedenti. L’Italia, priva dell’unica atleta medagliata la scorsa estate alle Olimpiadi, ha riscoperto la forza di un gruppo sempre più profondo e competitivo che sembra ormai abbastanza maturo per cominciare a raccogliere quanto seminato nelle ultime stagioni.
A livello individuale, sui 18 atleti presenti a Podgorica, in 12 sono arrivati almeno ai quarti di finale con la bellezza di 10 piazzamenti complessivi in top5 e 8 podi (1-2-5). Il primo Europeo post-olimpico va sempre preso un po’ con le molle per via dell’assenza di alcuni big, ma i nostri portacolori hanno avuto il merito di farsi trovare pronti sfruttando l’occasione e dimostrando qualcosa di importante in prospettiva.
Christian Parlati si è meritato la copertina della spedizione tricolore, sprigionando finalmente tutto il suo potenziale e dominando la scena nei -90 kg con una vittoria impressionante, ma vanno evidenziati anche altri segnali estremamente positivi come il bronzo a sorpresa della rivelazione Carlotta Avanzato nei -63 kg e la prestazione corale dell’Italia nel Team Event (spiccano i successi in semifinale di Giovanni Esposito su Lavrentev e di Kenny Komi Bedel su Lorsanov).
Peccato per l’epilogo della prova a squadre, con l’infortunio al ginocchio di Veronica Toniolo (forse l’unica vera nota stonata della manifestazione) e la sconfitta di Asya Tavano allo spareggio che hanno consentito alla Georgia di ribaltare la situazione (da 1-3 a 4-3) conquistando il metallo più pregiato, ma l’argento azzurro in questo format resta un risultato dall’enorme peso specifico.