Jim e Pam: storia di un amore

Credere nell’amore è tra le cose di cui come esseri umani abbiamo più bisogno, ma per quanto mi riguarda anche una delle più complicate da realizzare. Io nell’amore non ho mai creduto troppo. O meglio, non ci ho mai creduto troppo per me. Che sia mancanza di romanticismo o eccesso di cinismo questo ancora non… Leggi di più »Jim e Pam: storia di un amore The post Jim e Pam: storia di un amore appeared first on Hall of Series.

Mag 8, 2025 - 13:42
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Jim e Pam: storia di un amore

Credere nell’amore è tra le cose di cui come esseri umani abbiamo più bisogno, ma per quanto mi riguarda anche una delle più complicate da realizzare. Io nell’amore non ho mai creduto troppo. O meglio, non ci ho mai creduto troppo per me. Che sia mancanza di romanticismo o eccesso di cinismo questo ancora non l’ho capito, ma ci sto lavorando. Questo non significa però che io sia totalmente insensibile agli esempi d’amore, reali o realistici che siano. E passando una buona quantità di tempo davanti allo schermo, alcuni di questi non possono che essere seriali. Esistono coppie delle serie tv che sono riuscite a emozionarmi, cosa che mi fa pensare che per fortuna ho ancora un cuore. Penso per esempio a Monica e Chandler di Friends, ma anche e soprattutto a Jim e Pam di The Office.

Questo è il momento in cui mi tocca ammettere che parlare di questa coppia, per quanto sia una cosa che ho voglia di fare da parecchio tempo, mi fa un po’ paura. Parlare di Jim e Pam significa parlare di un baluardo dell’amore nella serialità, e visto il preambolo che ho appena fatto potrei non essere la persona adatta. Non ne ho invidiato ogni gesto, non ne ho ascoltato ogni parola come fosse parte del sacro Vangelo, non ho sognato di vivere una relazione come la loro. Mi hanno emozionato, sì, ma lo hanno fatto nei momenti di difficoltà più che in quelli di romanticismo. Mi hanno emozionato per la realtà che hanno raccontato più che per il sogno che hanno vissuto.

Se io sia davvero la persona più giusta per raccontare la storia di un amore alla The Office lo lascio giudicare a voi alla fine di questo pezzo. Ma intanto partiamo, perché io sto ancora fremendo.

Un’amicizia o un po’ di più

Jim e Pam in The office
Credits: Universal Television

Da dove si comincia a raccontare la storia di un amore? Dal primo sguardo o dal primo appuntamento? Dal primo bacio o dal momento in cui gli innamorati si dicono sì, proviamoci e vediamo come va? Nel caso di Jim Halpert e Pam Beesly partiamo dalla 1×01 di The Office. I personaggi in questione sono già da un po’ colleghi alla Dunder Mifflin di Scranton: sono giovani, sono belli, sono le uniche due persone più o meno normali (per quanto la normalità possa essere significativa) in un ufficio di macchiette e personaggi bizzarri. In linea teorica sono solo due colleghi che stanno bene insieme, fanno battute sugli altri, organizzano scherzi, cercano di superare indenni la giornata in ufficio e poi ognuno a casa propria. Nella pratica, però, le telecamere del documentario riprendono una situazione completamente diversa.

Jim cerca continuamente scuse per andare al desk da Pam e lei gli sorride come non fa con nessun altro, ivi compreso il suo fidanzato. Flirtano, è palese, e sotto sotto lo sanno anche loro. Ma Pam – per l’appunto – è fidanzata con Roy, personaggio costruito appositamente per essere odiato e sostituito a tempo debito nel cuore della receptionist. Nei nostri no, perché non riesce a entrarci mai. Nelle prime tre stagioni la dinamica tra Jim e Pam è quella di un’amicizia che vuole diventare qualcosa di più ma non ci riesce. Prima lei è impegnata e lui le va dietro, poi lei lascia Roy ma lui si trasferisce, poi ancora è lui a essere impegnato mentre lei è cotta. Tra una cosa e l’altra un paio di baci (qui un bel retroscena su uno di questi) che palesano la situazione ma non diventano nulla di concreto.

Bisogna aspettare la fine della terza stagione di The Office per vedere la prima vera concretizzazione del loro rapporto.

È quell’invito a uscire che Jim fa a Pam mentre lei parla rassegnata alle telecamere di quanto il loro rapporto sia sempre stato caratterizzato da un pessimo tempismo. Più che di pessimo tempismo, credo si trattasse solo della grande paura che ci prende quando di fronte abbiamo qualcosa di potenzialmente davvero bello. Jim e Pam non si piacciono a momenti alterni: si piacciono sempre, ma ognuno lo palesa solo quando vede l’altro felice con un’altra persona. Quando pensa che l’incantesimo che c’è, quella chimica che sentono entrambi, possa svanire. Quando questo non accade, preferiscono restare in un limbo fatto di indecisione e dell’emozione che si prova quando tutto può ancora accadere. Ma soprattutto in un limbo sicuro, perché nulla è ancora davvero successo e nessuno può farsi male. Finché neghiamo l’evidenza, andrà tutto bene.

Credits: Universal Television

Quella di Jim e Pam è una dinamica tristemente comune. Potrei azzardare a dire che è la mia dinamica classica, quella in cui sguazzo come un pesciolino. Il fatto che da un lato sia parecchio emozionante e dall’altro altrettanto safe fa sì che spesso sia anche potenzialmente eterna. O per lo meno, eterna fino a quando una delle persone esterne che ogni tanto la intaccano abbia quel qualcosa in più per cui valga la pena distaccarsi. Quando è così è già tardi per rimediare, e il rapporto che c’è stato finisce per diventare il ricordo di un legame importante. Un legame però che non si è mai concretizzato. Per buona fortuna di The Office, questo non è il caso di Jim e Pam.

È Jim a interrompere l’impasse, rendendosi conto di star scappando da una relazione dall’incredibile potenziale. E tornando da New York (lasciando tra l’altro una Karen sgomenta) mette le basi di una delle relazioni più amate della serialità.

Se la storia dell’amore tra Jim e Pam comincia nel primo episodio di The Office, la storia della loro relazione comincia nella 3×25.

Da lì in poi e per un bel po’, il loro rapporto diventa un agglomerato di felicità e dolcezza, la rappresentazione pratica di quella che si può definire una relazione perfetta. Quella che tutti vorremmo, o dovremmo volere. Jim e Pam hanno in mille e più modi diversi settato molto in alto l’asticella dell’amore per gli spettatori di The Office. I loro sguardi, i sorrisi che si scambiano, l’ironia, la voglia di stare l’uno vicino all’altra e la capacità di appoggiarsi nel momento del bisogno sono a dir poco esemplari. Sono di quelli che – per lo meno alle persone normalmente romantiche – fanno venire voglia di amare ed essere amati. Il loro rapporto è ben riassunto da una frase pronunciata dalla stessa Pam: “Quando sei un bambino, presumi che i tuoi genitori siano anime gemelle. I miei figli avranno ragione su questo“.

Jim e Pam si baciano in una scena di The Office
Credits: Universal Television

I loro figli, Cece e Phillip, questa ragione ce l’hanno davvero e le stagioni intermedie di The Office non esitano dimostrarlo. Jim e Pam vanno a convivere, scoprono con gioia e un bel po’ di sorpresa di aspettare una bambina. Si sposano in una giornata a dir poco caotica, ma lo fanno nel pieno della loro privacy su una nave sotto le cascate del Niagara. Loro non hanno bisogno di una festa enorme – anche se quella del ballo che precede l’ingresso della sposa resta una delle scene più belle della serie -: si bastano l’uno con l’altra. Effettivamente, cosa c’è di più romantico? Eppure eccomi qui a dire con un po’ (ma non troppo) di timore che secondo me niente di tutto ciò è il meglio che Jim e Pam ci hanno regalato.

Le stagioni intermedie di The Office per la coppia sono solo una sorta di preludio alla vita vera.

E la vita vera è quella fatta – anche – di quotidianità e routine. Ci sono le faccende da sbrigare, i figli da gestire, il lavoro da portare avanti. C’è la contrapposizione tra la voglia di continuare a perseguire i propri sogni e obiettivi personali e la consapevolezza di dover (e voler) scendere a patti con i sogni e gli obiettivi personali dell’altro. E ci sono anche gli obiettivi condivisi, quelli della coppia, dello stare bene insieme. Non è sempre facile, è un lenzuolo che se tirato troppo da una parte lascia scoperta l’altra. L’equilibrio si trova lavorandoci, venendosi incontro, anche litigando se necessario. E Jim e Pam lo sanno, Jim e Pam lo fanno.

La crisi arriva sempre, prima o poi. E nel loro caso, a darle il La è la contrapposizione tra la serenità di Pam nel vivere la loro vita a Scranton e l’insoddisfazione di Jim, che vede concretizzata la prospettiva di realizzare un sogno di gioventù, ma a Philadelphia. Jim decide di prendere parte al progetto di mettere su lì un’agenzia di marketing sportivo senza consultare Pam e, nel momento in cui lo fa, lei gli offre il suo appoggio. Resta però il fatto di esserci rimasta male per il segreto tenuto fino ad allora. Un ingente investimento economico e i sempre più frequenti spostamenti di lui non fanno che allargare una grossa spaccatura tra Jim e Pam. La classica spaccatura che potrebbe sembrare irreparabile.

Credits: Universal Television

Per fortuna non lo è, ma solo perché Jim e Pam decidono che per loro ne vale la pena.

Vale la pena di arrabbiarsi, di stare male per cercare un punto di incontro. Vale la pena di fare terapia di coppia, di viaggiare avanti e indietro tra Scranton e Philadelphia, di non rinunciare a tutto quello che c’è stato e che da qualche parte ancora c’è. Quanto sarebbe più facile cadere tra le braccia di un’altra persona, di qualcun altro che è lì e che ci guarda con il desiderio e la tenerezza che avremmo bisogno di ricevere. Ma quanto è invece più bello ritrovarsi con la persona che si ama davvero. Il presente di Jim e Pam nella nona stagione di The Office sembra un vortice di cose non dette, di ansie da sciogliere e scelte da fare. Ma a volte basta un abbraccio, un solo e unico restare tra le braccia dell’altro, per cominciare a rimettere insieme i pezzi.

Ecco cosa ho davvero amato della relazione di Jim e Pam, di un amore giovane e sognatore diventato maturo e concreto. Perché per me il vero amore non è guardarsi come fanno Jim e Pam nella quarta stagione: è continuare a farlo nello stesso modo alla fine della nona, con la consapevolezza di essere passati attraverso le peripezie della vita con in mano un sentimento ancora vivo. Un sentimento che non è lo stesso delle origini, ma è di sicuro più forte. È un sentimento che ce l’ha fatta, così come ce l’hanno fatta loro a preservarlo.

Ed ecco come Jim Halpert e Pam Beesly sono riusciti a sciogliere un cuore di pietra come il mio: portando sullo schermo la realtà.

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