Investment gap: perché le donne rischiano meno negli investimenti?

Solo il 36% delle donne italiane crede di avere le competenze adatte per gestire le sue finanze. The post Investment gap: perché le donne rischiano meno negli investimenti? appeared first on The Wom.

Apr 2, 2025 - 16:35
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Investment gap: perché le donne rischiano meno negli investimenti?
Si chiama “investment gap” e riguarda il divario di genere per cui le donne, a causa della scarsa educazione finanziaria e del tabù per cui “parlare di soldi non è da signora”, investono meno degli uomini. Il quadro emerge chiaramente dall’ultima indagine condotta da YouGov per la banca digitale N26, che ha coinvolto 6.330 partecipanti in Italia, Germania, Austria, Francia e Spagna: solo l’11% delle donne italiane intende aumentare il budget destinato agli investimenti nel 2025 (rispetto al 21% degli uomini)

Disagio, inadeguatezza e timore: quando si tratta di denaro e finanze le donne si sentono  insicure ad occuparsene autonomamente, molto più della media della popolazione femminile europea: solo il 43% pensa di potercela fare, contro una media Ue del 62%. Il motivo principale è che si ritiene di non avere le competenze necessarie. I motivi sono culturali – per gli uomini, a differenza delle donne, il reddito ha sempre rappresentato una dimostrazione del potere e non qualcosa di cui vergognarsi – e una scarsissima educazione finanziaria: se le donne si sentono insicure a gestire i loro soldi è perché non è stato insegnato loro come farlo. Da qui l’investment gap.

Solo il 15% delle donne italiane considera gli investimenti una priorità

L’indagine di YouGov per la banca online N26 confermano che ancora oggi in Italia per le donne esiste il cosiddetto investment gap, ossia il divario di genere proprio nella gestione degli investimenti.

L’analisi evidenzia come in Italia gli obiettivi finanziari per l’anno in corso siano piuttosto simili tra uomini e donne, che nel 2025 vogliono dare priorità ad una gestione migliore delle loro spese e della loro pianificazione, a risparmiare di più o più regolarmente.

Il divario di genere persiste, invece, quando si analizza la propensione all’investimento: solo il 15% delle donne italiane considera gli investimenti una priorità

Un dato che è in linea con la media delle donne degli altri Paesi e notevolmente inferiore rispetto al 21% registrato dagli uomini italiani, che tendono a considerare gli investimenti non solo come uno strumento per proteggere il proprio capitale, ma anche come una possibilità di crescita, probabilmente per un diverso approccio alla gestione del rischio.

Insicurezza e percezione di mancate competenze: cosa blocca le donne negli investimenti

Indagando le ragioni alla base dei dati raccolti, le donne italiane risultano abbastanza insicure nella gestione delle loro finanze. Per le donne, d’altronde, storicamente e culturalmente il denaro è sempre arrivato “nel nome di un uomo”: padre, marito, fratello o figlio. 

Solo il 43% delle donne dichiara infatti di sentirsi sicura nel poter gestire bene il proprio denaro

Un dato significativamente inferiore rispetto alla media complessiva (62%) e il più basso tra i Paesi intervistati, motivo che le porta a favorire opzioni meno incerte rispetto a investimenti proattivi, che potrebbero comportare qualche forma di rischio.

La percezione di non possedere le competenze adeguate per prendere decisioni finanziarie consapevoli contribuisce a un approccio più cautelativo: solo il 36% delle donne italiane ritiene di avere le conoscenze necessarie per gestire le proprie finanze.

Un numero molto basso se confrontato con quello di Paesi come Austria (63%) e Germania (60%). In questa cornice, è comprensibile come le donne italiane riportino anche i livelli più alti di stress e ansia quando si parla delle proprie finanze (quasi la metà delle intervistate, rispetto al 42% della media complessiva).

L’educazione finanziaria libera gli investimenti delle donne dagli stereotipi

Nonostante l’insicurezza percepita, il 60% delle donne italiane ha dichiarato un forte interesse nell’acquisire maggiore educazione finanziaria e nel migliorare le proprie competenze per gestire meglio il proprio denaro.

Questa percentuale è superiore alla media complessiva (50%), a dimostrazione di una crescente consapevolezza e propensione nell’imparare a gestire le proprie finanze

 «I nostri dati mostrano come molte donne si sentano meno sicure rispetto agli uomini riguardo alle loro competenze finanziarie e come questa insicurezza influenzi direttamente le nostre scelte, spingendoci a preferire opzioni più sicure piuttosto che investimenti proattivi che potrebbero comportare dei rischi – afferma Carina KozoleChief Risk Officer di N26, – L’educazione finanziaria è la via da percorrere per colmare davvero il divario di genere negli investimenti: oggi le donne sono più motivate a imparare e a prendere il controllo delle proprie finanze per sentirsi più sicure e indipendenti. Per questo dobbiamo continuare a incoraggiare le donne a guardare agli investimenti come ad uno strumento accessibile adatto a sostenere il loro benessere e garantire il loro futuro finanziario: mettendo a disposizione le giuste risorse e creando spazi di dialogo, possiamo ispirare le donne a investire con fiducia e costruire una sicurezza finanziaria duratura. Essere consapevoli della nostra situazione finanziaria ci permette di migliorarla e di creare nuove opportunità, utilizzando gli investimenti come uno strumento chiave in questo processo».

EFFE Summer Camp, il campo estivo di educazione finanziaria per ragazze e adolescenti

Lo scorso 19 marzo al Senato è stato presentato il progetto EFFE Summer Camp: il primo campo estivo di educazione finanziaria e all’imprenditorialità, totalmente gratuito, progettato e realizzato per ragazze adolescenti.

La prima edizione si è svolta nel 2024 presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Due nuove edizioni sono in programma per il 2025: a Milano e a Bari. I posti disponibili sono 60 per sede, riservati a studentesse di qualunque istituto secondario superiore, e le iscrizioni si sono ufficialmente aperte.

EFFE Summer Camp è un percorso formativo di una settimana a tempo pieno unico in Italia, che combina lezioni teoriche con testimonianze di imprenditrici e imprenditori, casi di studio, giochi ed esercitazioni. La metodologia formativa nasce dalla co-progettazione tra chi si occupa di impresa e chi si occupa di scuola e di ricerca. 

La scelta di dedicare il campo estivo alle sole ragazze adolescenti si basa sull’evidenza scientifica riscontrata da numerose ricerche che in Italia individuano già a 15 anni un significativo gender gap a sfavore delle ragazze nelle competenze finanziarie

Già all’inizio del XX secolo Virginia Woolf aveva centrato la questione: «Una ragazza dovrebbe avere una stanza tutta per sé e una rendita di 500 sterline l’anno», scriveva in “Una stanza tutta per sé”. Oggi il bisogno persiste e la rotta può essere assolutamente cambiata: il cambiamento è già in atto nel settore finanziario. Nei consigli di amministrazione delle società quotate, nel management e nell’aumento del numero delle dirigenti. Le finanze sono assolutamente una “cosa da donna”.

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