“Intrappolati nei resti dell’aereo e circondati dagli alligatori, c’era pure un’anaconda”: salvati dopo 36 ore, il racconto choc dei sopravvissuti

Bloccati per un giorno e mezzo sulla carcassa del loro aereo, in mezzo a una palude infestata da alligatori, vedendo anche un’anaconda nell’acqua, senza poter bere e nutrendosi solo di un po’ di farina di manioca. È l’incredibile e terrificante odissea vissuta da cinque persone – tre donne, un bambino e il pilota 29enne Andres […] L'articolo “Intrappolati nei resti dell’aereo e circondati dagli alligatori, c’era pure un’anaconda”: salvati dopo 36 ore, il racconto choc dei sopravvissuti proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 4, 2025 - 14:20
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“Intrappolati nei resti dell’aereo e circondati dagli alligatori, c’era pure un’anaconda”: salvati dopo 36 ore, il racconto choc dei sopravvissuti

Bloccati per un giorno e mezzo sulla carcassa del loro aereo, in mezzo a una palude infestata da alligatori, vedendo anche un’anaconda nell’acqua, senza poter bere e nutrendosi solo di un po’ di farina di manioca. È l’incredibile e terrificante odissea vissuta da cinque persone – tre donne, un bambino e il pilota 29enne Andres Velarde – sopravvissute a un atterraggio d’emergenza nel cuore della regione amazzonica della Bolivia. 1 Fortunatamente, la loro storia ha avuto un lieto fine: sono stati ritrovati e salvati in “condizioni eccellenti”, come confermato dalle autorità locali citate dalla BBC.

Il piccolo aereo era scomparso dai radar giovedì 1° maggio mentre era in volo da Baures, nel nord della Bolivia, verso la città di Trinidad, nel dipartimento centrale di Beni. Immediatamente era scattata una missione di ricerca e soccorso. Il pilota, Andres Velarde, ha raccontato ai media locali cosa è accaduto a bordo. Un improvviso “guasto al motore” ha fatto perdere rapidamente quota al velivolo. Velarde è stato costretto a tentare un atterraggio di emergenza, riuscendo a posare l’aereo in una palude vicino al fiume Itanomas, in una laguna remota.

L’impatto non ha causato feriti gravi, ma per i cinque occupanti è iniziato un incubo durato 36 ore. Rifugiatisi sulla parte superiore della fusoliera semi-sommersa, si sono ritrovati isolati e in balia della natura selvaggia. “Eravamo circondati dagli alligatori”, ha raccontato Velarde, “che si avvicinavano fino a tre metri da noi”. Il pilota ha aggiunto un dettaglio che potrebbe aver fatto la differenza tra la vita e la morte: crede che la benzina che fuoriusciva dall’aereo abbia tenuto a bada i predatori. Non solo alligatori: “Abbiamo visto anche un’anaconda nell’acqua“, ha aggiunto.

Le condizioni erano estreme: “Non potevamo bere acqua e non potevamo andare da nessun’altra parte a causa degli alligatori”. Per sopravvivere, si sono nutriti con della farina di manioca locale che uno dei passeggeri aveva con sé. Dopo 48 ore dalla scomparsa, venerdì 2 maggio, l’aereo è stato avvistato da alcuni pescatori locali, che hanno dato l’allarme. Un elicottero è stato inviato sul posto per recuperare i sopravvissuti e trasportarli in ospedale per accertamenti. “Sono stati ritrovati in condizioni eccellenti”, ha confermato Wilson Avila, direttore del centro operativo di emergenza del dipartimento di Beni. Sollievo è stato espresso anche da Ruben Torres, direttore del dipartimento sanitario regionale: “Ci sono state molte speculazioni sul caso e molte teorie” mentre l’aereo era disperso, ha detto a Reuters. “Sono davvero lieto perché alla fine tutte le istituzioni si sono unite per poter trovare le persone scomparse e salvare quelle vite”.

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