Intelligenza artificiale e professioni: il disegno di legge che cambierà il futuro del lavoro

lentepubblica.it Il nuovo disegno di legge delega sull’IA andrà a disciplinare, tra l’altro, le interazioni tra Intelligenza artificiale e professioni. Giovanni Francavilla, di Confprofessioni, analizza in quali termini. L’intelligenza artificiale è destinata a plasmare profondamente il panorama delle professioni, ponendo nuove sfide e opportunità per i lavoratori e le istituzioni. In Italia, il disegno di legge […] The post Intelligenza artificiale e professioni: il disegno di legge che cambierà il futuro del lavoro appeared first on lentepubblica.it.

Apr 18, 2025 - 12:15
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Intelligenza artificiale e professioni: il disegno di legge che cambierà il futuro del lavoro

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Il nuovo disegno di legge delega sull’IA andrà a disciplinare, tra l’altro, le interazioni tra Intelligenza artificiale e professioni. Giovanni Francavilla, di Confprofessioni, analizza in quali termini.


L’intelligenza artificiale è destinata a plasmare profondamente il panorama delle professioni, ponendo nuove sfide e opportunità per i lavoratori e le istituzioni. In Italia, il disegno di legge delega sull’IA, recentemente approvato dal Senato e ora in discussione alla Camera, rappresenta un passo cruciale verso la regolamentazione e lo sviluppo di questa tecnologia. In questa analisi, esploriamo le implicazioni legislative e professionali che promettono di ridefinire il rapporto tra innovazione e diritti fondamentali.

Disegno di Legge sull’IA: innovazione nel rispetto dei diritti

Dopo il via libera del Senato, il disegno di legge delega sull’intelligenza artificiale approda alla Camera, dove è stato assegnato in seconda lettura alle Commissioni riunite X Attività produttive e IX Trasporti. La norma, fortemente sostenuta dal Governo, mira a fornire un quadro normativo di riferimento per lo sviluppo, la sperimentazione e l’implementazione dell’IA in Italia.

L’obiettivo è quello di favorire l’innovazione e garantire il rispetto dei diritti fondamentali. Il dibattito alla Camera sarà l’occasione per affinare ulteriormente le disposizioni. In particolare quelle relative alla formazione (la legge delega prevede la creazione di percorsi dedicati all’IA sia nei programmi scolastici sia nell’istruzione superiore), alla responsabilità civile in caso di danni provocati da sistemi di IA e alla necessità di bilanciare l’innovazione con la protezione dei diritti fondamentali.

Il provvedimento contiene infatti una delega al Governo per allineare l’ordinamento italiano al regolamento europeo. In particolare su reati e sanzioni per l’uso illecito dei sistemi di IA, sull’alfabetizzazione digitale e sulla formazione per gli iscritti agli albi professionali (con il possibile riconoscimento di un equo compenso calcolato in base o alla responsabilità e ai rischi connessi all’utilizzo di sistemi di IA).

Il disegno di legge attribuisce grande rilevanza alle professioni, consentendo l’uso di sistemi di intelligenza artificiale esclusivamente per esercitare attività strumentali e di supporto all’attività professionale e con prevalenza del lavoro intellettuale oggetto della prestazione d’opera. Inoltre viene disposto che tutte le informazioni sui sistemi di IA utilizzati siano comunicate al cliente con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo, per tutelare il rapporto fiduciario tra professionista e cliente.

L’impatto del DDL sull’IA sui professionisti 

Entrando nel dettaglio, numerose disposizioni coinvolgono l’attività dei liberi professionisti. La legge delega prevede incentivi e percorsi formativi per acquisire competenze specifiche nell’IA, offrendo opportunità per specializzarsi e rimanere competitivi in un mercato in evoluzione:

  • La necessità di rendere gli algoritmi più comprensibili e verificabili può favorire un utilizzo più consapevole e sicuro delle tecnologie, proteggendo anche la responsabilità professionale.
  • Le procedure di valutazione e le eventuali certificazioni richieste rappresentano uno strumento utile per garantire qualità e affidabilità nelle soluzioni proposte, elementi che possono rafforzare la reputazione dei liberi professionisti nel settore.
  • Grande attenzione viene posta anche sulla protezione dei dati e sulla tutela della privacy, affinché i professionisti, che spesso gestiscono dati sensibili dei clienti, operino in un quadro normativo che tutela sia la loro attività che i diritti dei consumatori.

In questa prospettiva, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e l’evoluzione normativa che ne consegue aprono nuovi scenari per i professionisti che possono sfruttare la propria esperienza per offrire consulenze specializzate, contribuendo a implementare soluzioni di IA in diverse realtà aziendali, ampliando così il proprio ventaglio di servizi.

Intelligenza Artificiale e professioni: innovazione e trasformazione

Il provvedimento taglia trasversalmente l’intera galassia delle professioni. Tecnologi, ingegneri, esperti di cybersecurity, consulenti di digital transformation svolgeranno un ruolo centrale nel garantire che l’innovazione si sviluppi in modo sostenibile, etico e conforme alla legge, offrendo nuove opportunità di crescita professionale. Ma non solo. Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale disciplina in maniera rigorosa la regolamentazione dell’uso delle macchine in settori professionali particolarmente sensibili.

Nell’ambito delle professioni sanitarie l’AI potrà essere impiegata per effettuare diagnosi, personalizzare le terapie e ottimizzare la gestione delle risorse ospedaliere; ma il personale medico dovrà monitorare l’utilizzo dei sistemi di IA; inoltre è previsto un giro di vite sull’uso dei dati sensibili dei pazienti nel fascicolo sanitario elettronico.

Ancor più stringente, poi, l’utilizzo dei sistemi di IA nel settore della giustizia. Al di là della ricerca giurisprudenziale e dottrinale, avvocati e magistrati dovranno infatti limitarsi all’organizzazione e alla semplificazione degli atti giudiziari. In sostanza, gli strumenti digitali potranno essere utilizzati per analizzare una grande mole di dati giuridici e velocizzare la stesura di atti processuali, ma saranno sempre le decisioni umane ad avere l’ultima parola.

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