India-Pakistan, nuovi raid nella notte: Islamabad riunisce il comando per le armi nucleari

Il governo pakistano del Kashmir denuncia: “Uccisi negli attacchi di Delhi 11 civili, tra cui un bambino e quattro donne” e chiude lo spazio aereo. Ministro esteri: “Se Delhi si ferma lo faremo anche noi”. Esercito indiano: truppe pakistane spostate verso il confine

Mag 10, 2025 - 11:34
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India-Pakistan, nuovi raid nella notte: Islamabad riunisce il comando per le armi nucleari

Roma, 10 maggio 2025 – Aumenta il livello dello scontro tra India e Pakistan, in una escalation che vede i due paesi, entrambi dotati di armi nucleari, attaccarsi in una logica di “occhio per occhio” da mercoledì scorso, quando il governo indiano ha bombardato il territorio pakistano in risposta a un attacco terroristico nel Kashmir indiano, il 26 febbraio scorso. Alle prime ore dell’alba Islamabad ha lanciato missili contro basi indiane in Kashmir e Punjab, dopo aver accusato Delhi di aver lanciato nella notte sei missili contro tre delle sue basi aeree. Oggi il primo ministro pachistano, Shehbaz Sharif, ha convocato una riunione dell'Autorità di Comando Nazionale nel contesto dell'escalation del conflitto con l'India. L'autorità è l'organismo principale che prende decisioni sul controllo, il comando e le operazioni delle armi nucleari del Paese. Di solito, una riunione dell'autorità viene convocata solo in situazioni di guerra per discutere di questioni nucleari, commenta il Guardian. "Non ci piacerebbe vedere che la soglia nucleare venisse superata", ha detto il ministro pachistano per la Pianificazione e lo Sviluppo, Ahsan Iqba.

Polizia indiana davanti a una delle case bombardate dell'artiglieria pakistana a Jammu
An Indian police personnel stands outside a house that was damaged by Pakistani artillery shelling in Jammu on May 10, 2025. The Indian army on May 10 reported fresh Pakistani attacks along the border with its arch-foe as the conflict between the nuclear-armed neighbours spiralled. (Photo by Rakesh BAKSHI / AFP)

Pakistan: uccisi 11 civili nei raid indiani. Chiuso spazio aereo

Il governo pakistano del Kashmir ha dichiarato che 11 civili, tra cui un bambino e quattro donne, sono rimasti uccisi e altre 56 feriti in una serie di attacchi notturni da parte dell'India vicino al confine, fortemente militarizzato. Dopo una serie di raid indiani, il Pakistan ha optato per la chiusura dello spazio aereo nazionale, per 24 ore, fino alle nove di domani mattina e ha fatto sapere di aver preso di mira le basi aeree nemiche da cui sono partiti i missili che hanno colpito il Paese.

India

Sul fronte indiano invece, la polizia del Kashmir ha fatto sapere che questa mattina cinque persone sono morte a seguito degli attacchi pachistani nella regione indiana di Jammu. Le forze armate indiane hanno anche rilevato il trasferimento di truppe pakistane verso le zone di frontiera, interpretato come un segnale di possibili intenzioni offensive da parte di Islamabad. Lo ha dichiarato la comandante dell’aeronautica militare indiana, Viomika Singh. "Le nostre forze restano in stato di massima allerta. Ogni atto ostile è stato contenuto con successo e ha ricevuto una risposta proporzionata". Lo ha affermato Singh.

Dalla comunità internazionale è arrivato l'appello alla moderazione e diversi Paesi si sono offerti di aiutare le parti a dialogare. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha parlato al telefono con gli omologhi, il pakistano Ishaq Dar e l'indiano Subrahmanyam Jaishankar, e "ha sottolineato che entrambe le parti devono individuare metodi per ridurre l'escalation e ristabilire una comunicazione diretta per evitare errori di valutazione". Anche la Cina ha esortato "con forza" Delhi e Islamabad "a dare priorità alla pace e alla stabilità, a mantenere la calma e la moderazione, a tornare sulla strada della risoluzione politica attraverso mezzi pacifici e a evitare di intraprendere azioni che possano aumentare ulteriormente le tensioni". Dal G7 è arrivato un appello a una "de-escalation immediata" e alla "massima moderazione". "Un'ulteriore escalation militare rappresenta una seria minaccia alla stabilità regionale", hanno dichiarato i ministri degli Esteri in una dichiarazione.

ll ministro degli Esteri pakistano ha dichiarato a una tv locale che se l'India smetterà di attaccare, lo farà anche Islamabad: "Se c'è un briciolo di sanità mentale, l'India si fermerà e se si fermeranno, così faremo".