Il petrolio crolla dopo l’aumento di produzione Opec+: analisi e prospettive

L’impatto sui mercati è stato immediato e significativo dopo che l’Opec+ ha stabilito un aumento produttivo di 411.000 barili giornalieri…

Mag 5, 2025 - 13:10
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Il petrolio crolla dopo l’aumento di produzione Opec+: analisi e prospettive

L’impatto sui mercati è stato immediato e significativo dopo che l’Opec+ ha stabilito un aumento produttivo di 411.000 barili giornalieri per giugno, quasi il triplo rispetto alle previsioni degli analisti.

I futures sul petrolio WTI americano hanno subito un crollo superiore al 4% domenica, continuando a scendere del 3,8% lunedì 5 maggio, attestandosi a 56,12 dollari al barile. Parallelamente, il Brent registra un calo del 3,4% a 59,23 dollari.

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Un secondo incremento consecutivo

La strategia produttiva del cartello appare in controtendenza con il contesto economico globale poiché questo rappresenta il secondo mese consecutivo di incremento dell’estrazione, nonostante i prezzi del petrolio abbiano già registrato un calo superiore al 20% dall’inizio dell’anno.

L’Arabia Saudita, leader del gruppo di otto produttori, sembra stia cercando di penalizzare alcuni membri che hanno superato le proprie quote estrattive. Complessivamente, l’Opec+ immetterà sul mercato oltre 800.000 barili aggiuntivi in due mesi.

Tensioni geopolitiche in evoluzione

Il complesso scenario mediorientale continua a influenzare il mercato energetico con le tensioni che sono ulteriormente aumentate dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso rappresaglie contro i ribelli Houthi e contro l’Iran, loro sostenitore, in risposta a un missile lanciato vicino al principale aeroporto israeliano.

Il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh ha avvertito domenica che Teheran reagirà se attaccata dagli Stati Uniti o da Israele.

Prospettive economiche e investimenti nel settore

Il settore petrolifero mostra segnali di contrazione degli investimenti futuri in risposta al deterioramento delle condizioni di mercato. Ad aprile, il prezzo del petrolio ha subito la peggiore contrazione mensile dal 2021 per i timori di una recessione causata dai dazi imposti dal presidente USA Donald Trump.

Le società di servizi petroliferi come Baker Hughes e Slb prevedono una riduzione degli investimenti in esplorazione e produzione nel 2025 a causa dei prezzi deboli. Lorenzo Simonelli, CEO di Baker Hughes, ha spiegato durante la conference call del primo trimestre che “le prospettive di un mercato petrolifero in eccesso di offerta, i dazi crescenti, l’incertezza in Messico e il rallentamento dell’attività in Arabia Saudita stanno frenando gli investimenti a livello internazionale”.

Previsioni degli analisti

Le stime di prezzo per il prossimo futuro riflettono un mercato in sofferenza con Goldman Sachs che prevede per il 2025 un prezzo medio di 59 dollari al barile per il greggio WTI e di 63 dollari al barile per il Brent.

I colossi petroliferi Chevron ed Exxon hanno già riportato utili trimestrali inferiori rispetto allo stesso periodo del 2024, proprio a causa della discesa dei prezzi del greggio.

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