Il nuovo cancelliere tedesco Merz rilancia da Bruxelles il ruolo di Berlino nell’Ue

Dopo Parigi e Varsavia, il nuovo cancelliere tedesco sbarca a Bruxelles e lo fa nella Giornata dell’Europa

Mag 9, 2025 - 14:53
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Il nuovo cancelliere tedesco Merz rilancia da Bruxelles il ruolo di Berlino nell’Ue

Roma, 9 maggio 2025 – Rapporti con gli Stati Uniti, difesa, rilancio economico dell’UE, migrazione: sono questi alcuni dei temi affrontati nell’incontro tra il nuovo cancelliere tedesco, Friederich Merz, e la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, nel loro incontro a Bruxelles.

La visita del nuovo cancelliere tedesco a Bruxelles ha coinciso con la Giornata dell’Europa. Il 9 maggio 1950 a Parigi, Robert Schuman pronunciò il discorso che può essere considerato come la nascita dell’attuale UE. Una coincidenza che si carica di significato: “Non è solo una visita inaugurale ma il segno di un nuovo inizio della Germania sul palcoscenico europeo”, ha osservato von der Leyen, accogliendo il connazionale e compagno di partito (entrambi fanno parte dell’Unione cristiano democratica tedesca).

Visite de Friedrich Merz, chancelier fédéral allemand, à la Commission européenne
FRIEDRICH MERZ CANCELLIERE FEDERALE DELLA GERMANIA, URSULA VON DER LEYEN PRESIDENTE COMMISSIONE EUROPEA

Con gli Stati Uniti, l’unico interlocutore è l’UE

Nel suo intervento, Merz ha chiarito fin da subito la sua posizione nei confronti di Washington, nel solco della linea europea comune: “Mi sono congratulato con il presidente Trump per l’accordo raggiunto ieri con il Regno Unito, ma gli ho anche detto che non è possibile stipulare accordi separati con i singoli Paesi Ue. Il commercio si negozia solo insieme”.

Secondo il cancelliere, Trump avrebbe compreso il messaggio: “Ora sa che può negoziare solo con l’Unione. Mi sono coordinato strettamente con la presidente von der Leyen e sono certo che discuteremo di questi dossier nel mio prossimo viaggio a Washington”. Merz ha poi ribadito la sua preferenza per un commercio libero e regolato: “La mia opinione personale è che l’azzeramento dei dazi sia la soluzione migliore, insieme al reciproco riconoscimento degli standard tecnologici”.

La presidente della Commissione ha accolto con favore questo approccio comune: “La Germania è la prova vivente di una potenza globale integrata nei mercati europei e internazionali. L’Europa oggi è più attrattiva che mai. Paesi da tutto il mondo vogliono lavorare, commerciare e collaborare con noi. Abbiamo già 76 accordi commerciali e il numero cresce. Vorremmo poter includere anche gli Stati Uniti”.

Von der Leyen ha confermato che Bruxelles ha proposto un accordo “zero-zero” — dazi zero sui beni industriali da entrambe le sponde dell’Atlantico. Ma ha anche avvertito: “Stiamo consultando una lista di riequilibrio se i negoziati non dovessero andare a buon fine. Tutte le opzioni restano sul tavolo”.

Von der Leyen ha poi scherzato con chi gli chiedeva un commento sull’appellativo “fantastica” recentemente usato nei suoi confronti da Trump, affermando: “Amo i complimenti”.

Difesa europea e sostegno a Kiev

La sicurezza è stato un altro asse centrale dell’incontro. La Germania è stato il primo Paese a chiedere alla Commissione europea l’attivazione della clausola di salvaguardia del Patto di stabilità e crescita per le spese militari.

Von der Leyen ha illustrato il programma SAFE, che prevede prestiti UE fino a 150 miliardi di euro per acquisti comuni e investimenti nel settore della difesa, inclusa l’industria ucraina. “Accolgo con favore la volontà della Germania di aumentare significativamente la spesa per la difesa”, ha dichiarato.

Merz ha confermato l’impegno tedesco: “Abbiamo modificato la Costituzione per permettere spese militari oltre l’1% del PIL, al di là del freno al debito. Ma i soldi non bastano: servono standard semplificati e sistemi armonizzati. Le spese nazionali devono confluire in un bilancio comune per ottenere economie di scala”.

Sul conflitto in Ucraina, entrambi i leader hanno sostenuto la proposta di cessate il fuoco di 30 giorni lanciata da Trump e Zelensky. “Condividiamo l’idea che Kiev debba trovarsi in una posizione di forza”, ha dichiarato von der Leyen. Merz ha aggiunto: “Il conflitto più grave è quello in Ucraina. Sono grato che la maggioranza dei leader UE concordi sul sostegno a Kiev contro l’aggressione russa. Ieri sera ho avuto una lunga telefonata con il presidente Trump. Sosteniamo la sua iniziativa di un cessate il fuoco di 30 giorni a partire da oggi. Sarà una prova della serietà di Putin. Ora la palla è nel campo di Mosca”.Controdazi, ecco la nuova maxi-lista Ue. Anche su whisky, suv e Boeing

Il rilancio economico dell’UE

Il tema dell’economia e dell’integrazione del mercato unico europeo è stato un altro punto affrontato nell’incontro tra von der Leyen e Merz che si trova alla guida di una Germania che nel 2024 è stata l’unica economia del G7 a non crescere negli ultimi due anni e, nel 2025, è sulla buona strada per il terzo anno senza crescita.

Il nuovo cancelliere tedesco ha evocato la lezione di Schuman: “L’integrazione europea è nata come progetto politico, non solo economico. Il mercato unico europeo rinnova questa visione”.

Ha poi sottolineato la necessità di rafforzare la competitività industriale: “Dobbiamo creare condizioni favorevoli per la nostra industria. Il governo tedesco sostiene il pacchetto ‘omnibus’ per ridurre la burocrazia e proporrà l’abrogazione della Corporate Sustainability Due Diligence Directive, la direttiva sulle catene di approvvigionamento. Intendiamo anche revocare la legge nazionale che la recepisce”.

Merz ha richiamato i rapporti Letta e Draghi come stimoli per un nuovo ciclo di riforme: “Ho letto con attenzione il rapporto Letta e lo considero un invito all’azione. Il rapporto Draghi è altrettanto cruciale, come lo fu quello Delors negli anni ’80. È il momento di una modernizzazione profonda del quadro normativo europeo”.

Il leader cristiano democratico ha poi insistito sull’Unione dei mercati dei capitali: “Abbiamo parlato troppo a lungo di responsabilità e troppo poco di integrazione vera. È tempo di cambiare passo. Questa settimana non sono stato solo a Parigi, ma anche a Varsavia. È importante collaborare sia con il nostro maggiore vicino a ovest, sia con quello a est, su un piano di parità”.

Von der Leyen ha fatto eco a queste priorità: “Con il cancelliere Merz abbiamo condiviso la necessità di agire con urgenza. La competitività richiede investimenti in innovazione, libertà di ricerca e soprattutto infrastrutture per l’energia. L’energia a basse emissioni non ci manca: mancano le reti per trasportarla e conservarla. La Germania ha un ruolo centrale”.

Sul fronte normativo, la presidente ha confermato l’impegno per semplificare e accelerare i processi, osservando che “serve uno sforzo europeo e nazionale”. Secondo von der Leyen “la Germania può dare un contributo decisivo”, auspicando che prima dell’estate vi possa essere “una svolta sull’Unione dei mercati dei capitali”.

La presidente della Commissione ha inoltre precisato di aver discusso con Merz anche delle cosiddette iniziative “omnibus” per semplificare molti degli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità aziendale. “Vogliamo procedere rapidamente in Consiglio e, in parallelo, eliminare il gold plating a livello nazionale”, ha aggiunto.

Migrazione: attuare il Patto e rafforzare le frontiere esterne

Sul tema migratorio, particolarmente sensibile in Germania, dove l’ascesa del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) ha inciso profondamente sul dibattito pubblico e influenzato la nuova coalizione di governo tra popolari e socialdemocratici guidata da Merz, sia la presidente della Commissione Ursula von der Leyen che il cancelliere tedesco hanno sottolineato la necessità di attuare il nuovo Patto su migrazione e asilo.

“La migrazione è una sfida comune che richiede una risposta comune”, ha detto Ursula von der Leyen, riaffermando insieme a Merz il sostegno al nuovo Patto su migrazione e asilo: “Ora dobbiamo attuarlo. Abbiamo stanziato altri 3 miliardi grazie alla revisione di bilancio. Il Patto prevede frontiere esterne più forti, meno movimenti secondari e procedure più rapide”.

La presidente ha invitato gli Stati membri a fare di più sui rimpatri: “Solo il 20% delle persone con decisione negativa viene rimpatriato. È tempo di agire”.

Parlando al fianco di Merz, von der Leyen ha anche affrontato la questione dei controlli alle frontiere interne: “Sono possibili solo per un periodo limitato, nel rispetto delle regole, e vanno concordati con la Commissione e i Paesi vicini. La Germania si sta coordinando in tal senso. È un dilemma che nasce da un quadro giuridico ancora incompleto, che vogliamo superare con il nuovo Patto. Il nuovo testo chiarisce il delicato equilibrio tra responsabilità e solidarietà all’interno dell’Unione”.

Merz, dal canto suo, ha difeso l’approccio tedesco: “Non vogliamo ridurre il traffico transfrontaliero. Vogliamo preservare Schengen. Ma chi richiede asilo deve farlo nel primo Paese di ingresso, e questo accade raramente in Germania. Le misure di rimpatrio già adottate sono giuste e giuridicamente valide”.

Ha poi aggiunto: “Sappiamo che i controlli sono possibili solo per un periodo limitato. Ho detto chiaramente al primo ministro polacco che non possiamo lasciare la gestione dei confini esterni solo agli Stati di frontiera. Anche noi, che non abbiamo confini esterni, dobbiamo contribuire. Ci impegneremo a fondo”.