Il meccanismo d’elezione meritocratico
La classe dirigente della Chiesa

Roma, 14 maggio 2025 – Sarà stato lo Spirito Santo, ma certo qualcuno di più terreno lo ha aiutato. Perché a quasi una settimana dall’elezione di Leone XIV la domanda che sorge spontanea è come anche stavolta la Chiesa cattolica sia stata in grado di scegliere una figura sconosciuta ai più ma di grande spessore. Un signore che a trent’anni era già laureato in matematica, filosofia e teologia, che parla cinque lingue e ne comprende sette, che aveva viaggiato molto, con esperienze in tutte le parti del mondo, che aveva conosciuto tre papi e avuto interlocuzioni dirette ad altissimo livello. Un curriculum che se confrontato con quello di qualsiasi politico viene solo da ridere. E siccome di curriculum come quello di Robert Francis Prevost nella Sistina ce ne erano molti altri, tutti o quasi quelli che erano lì, sarà forse il caso di interrogarsi in che modo la Chiesa riesca a selezionare così efficacemente la propria classe dirigente. Tanto più che la selezione avviene in maniera non democratica ma, quasi per paradosso, fa emergere persone di umili origini, gente che non ha potuto contare sui soldi di mamma e papà per frequentare scuole d’élite o venire già dall’adolescenza indirizzati negli ambienti “giusti“ come accaduto a Trump, Macron, Obama o Biden solo per citarne alcuni.
Nel caso della Chiesa la non democrazia, l’assolutismo cooptatore, garantisce un altissimo livello dei prescelti ma anche il massimo della democrazia che sono le pari opportunità, perché al comando finiscono per arrivare chi ha potuto valersi solo sul proprio merito. Pensiamo agli ultimi papi, e al fatto che anche poco conosciuti al momento dell’elezione dopo hanno dimostrato una forza senza pari, segno che il mondo non sapeva chi erano ma chi li aveva scelti sì. Pensiamo a Karol Wojtyla, ignoto ai più, eppure in grado di sconvolgere l’ordine mondiale. Pensiamo alla lucidità, alla perspicacia che ebbe quel collegio cardinalizio che lo designò, preferendolo a tanti più noti. Un meccanismo misterioso, che evidentemente funziona. E forse ci sarà un motivo se le istituzioni e le civiltà si succedono, ma la Chiesa cattolica è lì da duemila anni. Niente è per caso.