Il Giappone invita l’India ad unirsi al GCAP. Un’occasione per tutti
Il Giappone ha proposto all'India di partecipare al programma per il caccia di sesta enerazione GCAP. Un passo avanti notevole per Nuova Delhi, ma anche l possibilità di accelerare lo sviluppo di un progetto interessante, ma costoso L'articolo Il Giappone invita l’India ad unirsi al GCAP. Un’occasione per tutti proviene da Scenari Economici.


Il Giappone ha esteso all’India l’invito a unirsi a uno sforzo internazionale ad alto rischio per lo sviluppo di un jet da combattimento di nuova generazione, una mossa che potrebbe rimodellare le dinamiche militari nella regione indo-pacifica.
La proposta, rivelata da una fonte governativa giapponese il 30 aprile 2025, mira a far entrare l’India nel Global Combat Air Programme [GCAP], un progetto di collaborazione guidato da Giappone, Regno Unito e Italia per costruire un aereo da combattimento di sesta generazione entro il 2035.
L’iniziativa mira a distribuire l’enorme onere finanziario del progetto e ad approfondire la cooperazione in materia di sicurezza con l’India, un attore chiave nell’Asia meridionale. L’iniziativa sottolinea la spinta strategica del Giappone per contrastare la crescente influenza della Cina, ma i complessi legami dell’India con la Russia e le tensioni in corso con il Pakistan sollevano dubbi sulla fattibilità della partnership.
Il GCAP, lanciato formalmente nel dicembre 2022, è un’impresa ambiziosa per creare un caccia all’avanguardia che sostituirà velivoli obsoleti come il Mitsubishi F-2 del Giappone, l’Eurofighter Typhoon del Regno Unito e la flotta italiana di Eurofighter.
Il programma riunisce i principali appaltatori della difesa – Mitsubishi Heavy Industries, BAE Systems e Leonardo – nel tentativo di sviluppare un aereo con capacità avanzate di stealth, intelligenza artificiale e guerra in rete. Con un costo stimato di oltre 40 miliardi di dollari entro il 2035, le esigenze finanziarie del progetto hanno spinto le tre nazioni a valutare la possibilità di espandere la loro partnership.
L’approccio del Giappone all’India, discusso per la prima volta durante la visita di una delegazione governativa a Nuova Delhi nel febbraio 2025, riflette imperativi sia economici che strategici, in quanto Tokyo cerca di rafforzare i legami con una nazione fondamentale per la stabilità regionale.
Il GCAP sarebbe un ottimo acquisto per l’India
Il ruolo potenziale dell’India nel GCAP è significativo, date le sue crescenti capacità aerospaziali e la sua posizione strategica. Il Paese ha sviluppato l’HAL Tejas, un caccia multiruolo leggero progettato dalla Hindustan Aeronautics Limited.
Il Tejas, alimentato da un motore General Electric F404, ha una velocità massima di Mach 1,6, un raggio d’azione di circa 340 miglia e può trasportare un carico utile di 8.800 libbre, compresi missili aria-aria come l’Astra e munizioni a guida di precisione.
La sua versatilità lo ha reso una pietra miliare dell’aeronautica indiana, con oltre 40 unità in servizio e piani per una variante avanzata Mk2. L’India ha anche esperienza in programmi di caccia avanzati grazie alla collaborazione con la Russia per il Fifth Generation Fighter Aircraft [FGFA], basato sul Sukhoi Su-57.
Il Su-57, un caccia stealth con una velocità massima di Mach 2 e un raggio d’azione di 2.200 miglia, è dotato di motori a spinta vettoriale e di una suite avionica avanzata. Sebbene l’India si sia ritirata dal progetto FGFA nel 2018 a causa delle preoccupazioni sul trasferimento di tecnologia e sui costi, il suo coinvolgimento ha dimostrato l’ambizione di Nuova Delhi di competere nell’aviazione ad alta tecnologia.
Il caccia GCAP, ancora in fase di progettazione concettuale, è pronto a stabilire nuovi parametri di riferimento nell’aviazione militare. A differenza dei jet di quinta generazione come l’F-35 Lightning II degli Stati Uniti, che ha un costo unitario di circa 110 milioni di dollari ed è progettato per missioni multiruolo, il GCAP è concepito come una piattaforma altamente specializzata per il dominio aereo in ambienti contesi.
Sarà probabilmente caratterizzato da una cellula a bassa osservabilità per ridurre al minimo il rilevamento radar, da una fusione avanzata di sensori per la consapevolezza del campo di battaglia in tempo reale e da un design modulare per consentire aggiornamenti futuri. Il jet dovrebbe trasportare il doppio del carico interno dell’F-35A, potenzialmente fino a 10.000 libbre, compresi missili aria-aria avanzati e armi a energia diretta.
L’intelligenza artificiale consentirà di prendere decisioni autonome e di coordinarsi con i droni senza pilota, noti come Collaborative Combat Aircraft, migliorando la sua efficacia nella guerra in rete.
Il sistema di propulsione del velivolo, in fase di sviluppo da parte di Rolls-Royce, IHI Corporation e Avio Aero, mira a fornire una velocità e un’efficienza superiori, con una velocità di crociera target superiore a Mach 1,5. In confronto, il J-20 cinese, un caccia stealth di quinta generazione, ha una velocità massima di Mach 2,5, ma non ha le capacità di rete e l’integrazione dell’intelligenza artificiale previste per il GCAP.
L’avvicinamento del Giappone all’India avviene in un momento di maggiore tensione geopolitica nell’Indo-Pacifico. La regione è diventata un punto focale per le potenze globali, con l’espansione della presenza militare cinese nel Mar Cinese Meridionale e lungo la Linea di controllo effettiva con l’India che ha destato preoccupazione tra le nazioni vicine.
Il Giappone, alleato chiave degli Stati Uniti e membro del Quadrilatero della sicurezza insieme a Stati Uniti, Australia e India, considera l’India un partner fondamentale per contrastare l’influenza di Pechino. Negli ultimi anni i due Paesi hanno approfondito i loro legami in materia di difesa, conducendo esercitazioni militari congiunte come l’esercitazione dell’esercito Dharma Guardian e l’esercitazione navale Malabar, a cui partecipano anche Stati Uniti e Australia.
Nel 2024, il Giappone e l’India hanno tenuto la loro prima esercitazione congiunta di caccia, coinvolgendo i jet indiani Su-30MKI e gli F-15 giapponesi, a testimonianza di un crescente allineamento nelle capacità di combattimento aereo.
La partecipazione dell’India al GCAP potrebbe accelerare le sue ambizioni aerospaziali, fornendo l’accesso alle tecnologie occidentali e riducendo la sua dipendenza dalle armi russe, che rappresentano quasi il 60% delle sue importazioni nel settore della difesa.
L’aeronautica indiana gestisce oltre 250 caccia Su-30MKI di progettazione russa e ha acquistato da Mosca i sistemi di difesa aerea S-400, a testimonianza dei profondi legami instaurati durante la Guerra Fredda. Tuttavia, Nuova Delhi ha cercato di diversificare le sue partnership nel settore della difesa, acquistando i jet Rafale dalla Francia ed esplorando piattaforme statunitensi come l’F-21, una variante proposta dell’F-16.
L’entrata nel programma GCAP porterebbe a un notevole passo avanti tecnologico per l’India, che potrebbe scambiare teconologia avanzate con il Giappone e l’Italia (il Regno Unito è moto più ritroso) e risolverebbe il problema del caccia di quinta generazione, saltandolo di piè pari, e passando direttamente alla sesta, magari rinnovando er qualche anno l’equipaggiamento in uso. Il fatto che GCAP sia un consorzo internazionale lo rende politicamente più gestibile.
Per i paesi parte del consorzio vi sarebbe la possibilità di acquisire la partecipazione di un colosso industriale e con possibilità finanziarie notevoli, che potrebbero anticipare la chiusura del progetto e incrementarne i volumi produttivi.
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