Mostra sull'Intelligenza Artificiale a Cavriglia
La rassegna “Typomachia”, un originale progetto artistico firmato da Gianni Gaggiani, verrà inaugurata venerdì 10 maggio alle ore 18:00 e resterà visitabile fino al 10 luglio presso il Palazzo Comunale.

Arezzo, 04 maggio 2025 – È stata presentata nei giorni scorsi, nella suggestiva cornice della Sala della Giunta Comunale di Cavriglia, la mostra “Typomachia”, un originale progetto artistico firmato da Gianni Gaggiani, che verrà inaugurata venerdì 10 maggio alle ore 18:00 e resterà visitabile fino al 10 luglio presso il Palazzo Comunale. L'esposizione rappresenta molto più di una semplice raccolta di opere: è un percorso concettuale e visivo che indaga, attraverso l'arte, il ruolo della scrittura e del linguaggio nell'era dell'intelligenza artificiale. Il titolo stesso, Typomachia, rimanda a una “battaglia tra caratteri” – in senso tipografico ma anche filosofico – e richiama un conflitto che oggi appare quanto mai attuale: quello tra la creatività umana e la generazione algoritmica di contenuti. Il progetto nasce nel 2022, in un contesto storico in cui l'Intelligenza Artificiale ha smesso di essere materia di fantascienza o esclusiva di pochi addetti ai lavori, per diventare un elemento concreto e quotidiano.
L'ascesa rapida e pervasiva di strumenti come ChatGPT, capaci di produrre testi articolati in pochi istanti, ha fatto vacillare molte certezze su ciò che fino a poco tempo fa era considerato esclusivo appannaggio dell'ingegno umano: la parola scritta. Ed è proprio da questo spunto che Gaggiani ha sentito l'urgenza di riportare la scrittura alle sue origini, ai suoi elementi primari, rielaborandoli e mettendoli in crisi. Non per negare l'esistenza dell'intelligenza artificiale, ma per riflettere su come il linguaggio sta mutando e su cosa significa davvero oggi scrivere. La tecnica adottata per realizzare le opere è mista e sorprendente: unisce grafica digitale, plexiglas e pittura tradizionale, in un'operazione che mescola e sovrappone, fonde e contrappone, dando vita a superfici complesse, stratificate, quasi tridimensionali.
Le lettere, i “tipi”, sembrano muoversi nello spazio, smettere di essere semplici segni su carta per diventare elementi dinamici, in lotta per riappropriarsi di un’identità che il tempo digitale ha reso sempre più evanescente. «Con Typomachia – ha spiegato Gaggiani durante la presentazione – ho voluto indagare il processo del linguaggio nell’era dell’intelligenza artificiale, una fase storica che ci ha inevitabilmente trasformati. Per farlo ho preso spunto da incipit celebri di grandi opere letterarie e li ho messi a confronto, “fatti scontrare” tra loro, cercando una nuova essenza, più vera e intima, un punto di ripartenza quasi primordiale». La mostra è aperta a tutta la cittadinanza e rappresenta un’occasione unica per riflettere sull’incontro – e sullo scontro – tra arte, tecnologia e linguaggio, offrendo al pubblico una lettura visiva profonda e provocatoria di una trasformazione epocale che stiamo vivendo in tempo reale.