Il figlio di Trump attacca il sistema bancario tradizionale

Durante un forum a Dubai incentrato sul ruolo emergente degli Emirati Arabi Uniti nel settore delle criptovalute, Eric Trump (secondogenito del presidente Usa e vicepresidente esecutivo della Trump Organization) ha lanciato un duro attacco alle istituzioni finanziarie tradizionali: a suo dire, le banche devono riformarsi radicalmente o rischiano l’estinzione.

“Il mondo della finanza, così com’è oggi, è lento, poco efficiente e troppo costoso”, ha dichiarato alla CNBC. Secondo lui, la tecnologia blockchain rappresenta una svolta netta rispetto ai metodi attuali, permettendo operazioni più rapide, trasparenti ed economiche. In particolare, ha criticato duramente SWIFT, la rete globale per i trasferimenti interbancari, definendola “un completo fallimento”.

Eric Trump ha inoltre espresso una forte critica nei confronti dell’attuale sistema bancario americano, che a suo dire funziona a vantaggio esclusivo di una piccola élite. “Mi sono avvicinato al mondo delle criptovalute proprio perché ho visto come il sistema bancario sia stato manipolato contro la stragrande maggioranza degli americani”, ha spiegato, sottolineando il malcontento di chi si è sentito emarginato economicamente e politicamente negli ultimi anni.

Ma il figlio di trump non si è limitato alle parole: insieme al fratello Donald Trump Jr., ha recentemente annunciato l’intenzione di lanciare una stablecoin ancorata al dollaro tramite la società World Liberty Financial. I due hanno anche co-fondato American Bitcoin, un’impresa di mining nata in collaborazione con Asher Genoot, ad del colosso canadese Hut 8. E non mancano le previsioni, a dir poco, audaci: lo scorso dicembre, Eric ha pronosticato che il Bitcoin raggiungerà la soglia di un milione di dollari.