Il direttore tecnico della Ferrari: “Abbiamo lavorato per aumentare la finestra di sviluppo della monoposto”
Presto ne sapremo di più. Dal 26 al 28 febbraio i test di F1 in programma sul circuito di Sakhir, in Bahrain, consentiranno ai team di acquisire non poche informazioni in vista dell’esordio del Mondiale 2025 in Australia, dal 14 al 16 marzo. Non ci sarà tanto tempo a disposizione per le scuderie e ogni […]

Presto ne sapremo di più. Dal 26 al 28 febbraio i test di F1 in programma sul circuito di Sakhir, in Bahrain, consentiranno ai team di acquisire non poche informazioni in vista dell’esordio del Mondiale 2025 in Australia, dal 14 al 16 marzo. Non ci sarà tanto tempo a disposizione per le scuderie e ogni minuto sarà importante per comprendere il corretto funzionamento della propria monoposto.
La Ferrari riparte per una nuova annata, con l’ormai noto e “banale” obiettivo: vincere i titoli piloti e costruttori. La Rossa è andata vicina a centrare l’obiettivo l’anno scorso, relativo al primato tra i marchi, ma una prima parte incerta ha messo in una posizione di grande difficoltà la squadra e i piloti.
L’aver chiuso in maniera convincente, ottenendo più punti di tutti dalla pausa estiva in avanti, è stato sicuramente un buon segnale. In Ferrari hanno però deciso di puntare su un progetto discontinuo per diversi aspetti rispetto alla SF-24. La nuova “nata”, la SF-25, infatti ha caratteristiche particolari allo scopo di trovare fin da subito prestazione.
Ne ha parlato ai media, dopo lo Shakedown e il Filming Day a Fiorano, il nuovo direttore tecnico, Löic Serra: “Il concetto principale della SF-25 è quello di trovare spazio per potenziare lo sviluppo, aerodinamico e non. La SF-24 aveva chiuso bene la stagione ma stava diventando sempre più difficile svilupparla e trovare performance, quindi abbiamo dovuto trovare spazio per aumentare il tasso di sviluppo. Abbiamo cambiato la maggior parte dei componenti, ma la vettura rimane in continuità alla precedente. Non mi aspetto una curva di apprendimento più ripida rispetto all’anno scorso, speriamo solo che il tasso di sviluppo sia potenziato rispetto a quello della fine della scorsa stagione“, ha dichiarato l’ingegnere francese.
A balzare all’occhio degli addetti ai lavori e degli appassionati è stata la modifica al sistema anteriore di sospensioni, passando dal push-rod al pull-rod, ma questa novità è solo una piccola parte degli interventi: “In tanti si sono soffermati sulla sospensione anteriore perché è una parte visibile, ma la maggior parte dei componenti della vettura sono nuovi e non sono necessariamente quelli più visibili ad avere la maggiore influenza. Il diavolo è nei dettagli e ogni dettaglio conta. Se pensiamo alla griglia, l’anno scorso la macchina davanti a noi era più veloce di circa 30 millisecondi, quindi ogni millisecondo che troviamo sul lato aerodinamico, o delle sospensioni, o sulla gestione degli pneumatici conterà. Su queste vetture è tutto così ottimizzato che quando inizi a muoverti un po’, muovi tutto il resto. La difficoltà principale è che quando inizi a cambiare, cambi tutta la catena. Sarebbe sbagliato dire che è sulla sospensione anteriore che si trova la sfida più grande, perché la sfida è trovare il compromesso generale“, ha precisato Serra.