Il diabetologo assume il ruolo di manager per la gestione della multi-cronicità
Gli Stati Generali sul Diabete 2025 discutono un nuovo modello di assistenza, affrontando comorbidità e multi-cronicità per migliorare l'accesso alle cure e la gestione della malattia. L'articolo Il diabetologo assume il ruolo di manager per la gestione della multi-cronicità proviene da benessereblog.it.

Durante gli Stati Generali sul Diabete 2025, che si stanno svolgendo presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), si è discusso di un nuovo modello di assistenza per le persone affette da diabete. Questo approccio non si limita a gestire la malattia in sé, ma affronta anche le comorbidità e la complessità della multi-cronicità. Tra le proposte emerse, vi è la semplificazione della Nota 100 di Aifa, che mira a garantire un accesso più rapido ed efficace alle terapie. Inoltre, è stata sollevata la necessità di aggiornare i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) per rispondere meglio alle esigenze dei pazienti diabetici, con particolare attenzione alla tariffa della “visita diabetologica” e all’inserimento di prestazioni fondamentali per la diagnosi e la gestione delle complicanze, come l’esame del fondo oculare e la fotografia digitale del fondo per la retinopatia, da erogare in regime di esenzione.
Evento di confronto tra attori del settore
L’evento, organizzato dalla Federazione delle Società Diabetologiche Italiane (FeSDI) e dall’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, rappresenta un’importante occasione di confronto annuale tra i principali attori del settore, tra cui società scientifiche, associazioni di pazienti, aziende e rappresentanti istituzionali. L’obiettivo è individuare le aree di intervento prioritarie per migliorare l’assistenza agli oltre 4 milioni di italiani che convivono con il diabete. Un documento elaborato durante l’incontro delinea le priorità per contrastare il diabete nel Paese. Tra le azioni suggerite, vi è il riconoscimento dell’attività fisica come strumento terapeutico, la creazione di una rete dedicata alla gestione della sindrome del piede diabetico e l’implementazione di screening per il diabete di tipo 1 su scala nazionale.
Prevalenza e impatto del diabete
Con una prevalenza del 7% in Italia, il diabete rappresenta una patologia in crescita, e si prevede che entro il 2030 colpirà circa 640 milioni di persone in tutto il mondo. Questo scenario rende evidente la necessità di una visione strategica per affrontare il problema. Il diabete assorbe circa l’8% del budget sanitario totale ed è la principale causa di complicanze gravi, tra cui problemi cardiovascolari, renali, oculari e agli arti inferiori. È quindi fondamentale intervenire tempestivamente per gestire questa emergenza sanitaria.
Approccio globale nella gestione del diabete
Il Professor Renato Brunetta, Presidente del CNEL, ha sottolineato l’importanza di un approccio globale nella gestione del diabete, che integri sanità, formazione, lavoro, sport e alimentazione. Ha evidenziato la necessità di un cambio di paradigma, passando da un modello focalizzato sulla malattia a uno centrato sulla gestione della salute. In questo contesto, il diabetologo deve diventare il primo referente clinico nella cura e nella prevenzione delle complicanze legate al diabete, collaborando con altri specialisti per un approccio integrato e personalizzato.
Accesso alle cure e impegno politico
Secondo il Professor Riccardo Candido, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), solo il 30% delle persone con diabete ha accesso a cure specialistiche, che sono cruciali per l’accesso all’innovazione terapeutica. La Senatrice Daniela Sbrollini, Co-Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, ha dichiarato l’impegno dell’intergruppo a fronteggiare l’emergenza rappresentata dal diabete nel sistema sanitario italiano. Roberto Pella, Co-Presidente dell’Intergruppo, ha aggiunto che le riforme in atto mirano a ridefinire i servizi e il supporto ai pazienti, evidenziando le gravi ripercussioni che il diabete e l’obesità hanno sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.
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