Il conclave e il caso Becciu, il cardinale fuori dall’elenco degli elettori. Ma lui: “Ho diritto a entrare”

Dop lo scandalo per peculato, da lui Francesco pretese la rinuncia ai diritti cardinalizi. Ma oggi l’arcivescovo sardo rivendica: “Richiamandomi all'ultimo Concistoro, il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative. Quella lista della Santa Sede non ha valore”

Apr 22, 2025 - 18:42
 0
Il conclave e il caso Becciu, il cardinale fuori dall’elenco degli elettori. Ma lui: “Ho diritto a entrare”

Città del Vaticano, 22 aprile 2025 – Il Vaticano lo annovera fra i “cardinali non elettori”, e cioè i porporati che non hanno i requisiti per votare il futuro papa al prossimo conclave. Ma lui non ci sta. Parliamo di Giovanni Angelu Becciu, 75 anni, prefetto emerito della Congregazione delle cause dei santi e figura controversa all’interno della Chiesa.

Z4Z
Cardinal Angelo Becciu, during the Sermon for Lent 2025 conducted by the Preacher of the Pontifical Household, Reverend Father Roberto Pasolini, on the theme "Anchored in Christ" Rooted and founded in the hope of the new Life, in the Paul VI Hall, Vatican City, 28 March 2025. ANSA/ANGELO CARCONI

Lo scandalo peculato

Becciu è stato coinvolto in diverse vicende giudiziarie e condannato nel 2023 (anche) per lo scandalo legato alla compravendita del palazzo di Sloane Avenue ,  a Londra. Un investimento deciso dalla Segreteria di Stato, di cui Becciu era sostituto per gli affari generali, che causò perdite per le casse papali pari a oltre 200 milioni di euro. Cinque anni e sei mesi di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici la pena decisa dal tribunale vaticano di prima istanza. Il cardinale è stato ritenuto colpevole di peculato per l’affare di Sloane Avenue, di truffa aggravata per il versamento di 570mila euro alla manager Cecilia Marogna (con la motivazione, risultata falsa, di pagare il riscatto di una suora rapita in Mali) e ancora di peculato per l’erogazione di 125mila euro finiti nelle casse della cooperativa del fratello.

 

Lo scontro con Bergoglio

I dissapori con Bergoglio risalgono a tre anni prima della sentenza, quando le prime indagini volute proprio dal Papa hanno fatto emergere la malversazione. 

Le cronache narrano di uno scontro duro tra il Papa e il cardinale nell’udienza del 24 settembre 2020, durante la quale Francesco pretese da parte di Becciu la rinuncia ai diritti cardinalizi, tra cui c’è quella di partecipare al conclave per l’elezione del nuovo papa. 

Cosa dice Becciu

Oggi Becciu ricorda lo strappo con Bergoglio. “Non posso nascondere che il cambiamento repentino del suo giudizio nei miei confronti, con le note conseguenze che ne derivarono, hanno provocato in me un dolore immenso che ho cercato di accettare come una prova del Signore”. Allo stesso tempo l’arcivescovo sardo rivendica la facoltà di prendere parte all’elezione del nuovo pontefice. “Richiamandomi all'ultimo Concistoro, il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto – sostiene in un’intervista all’Unione Sarda –. L'elenco pubblicato dalla Sala Stampa non ha alcun valore giuridico e va preso per quello che è”.

Entrerà in conclave? 

Di fatto Becciu ha mantenuto il titolo di cardinale tanto che è tra gli invitati alla Congregazione dei porporati che in questi giorni si riunisce per prendere le decisioni richieste dalla circostanza della morte di un pontefice. Sarà proprio il collegio cardinalizio che dovrà dire l’ultima parola e, decidere, se Becciu potrà entrare o meno in conclave. Chi avrà il coraggio e la forza - anche consociativa - di opporsi all'incursione innocentista del cardinale di Pattada? Con la sua partecipazione il numero degli elettori salirebbe da 135 a 136.