Il Cammino del Gran Sasso: tappe, consigli e info

Guida completa al Cammino del Gran Sasso: scopri le 5 tappe, i consigli pratici, dove timbrare la credenziale e qual è il periodo migliore per vivere l’Abruzzo a piedi in libertà.

Mag 14, 2025 - 16:38
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Il Cammino del Gran Sasso: tappe, consigli e info

Il Cammino del Gran Sasso è un itinerario escursionistico di 61 km, articolato in 5 tappe, che si snoda tra altopiani, borghi storici e montagne del massiccio più imponente dell’Appennino. Si parte da Campo Imperatore, a oltre 2.100 metri di altitudine, per scendere gradualmente verso alcuni dei luoghi più iconici del Parco Nazionale del Gran Sasso, fino a chiudere il percorso nei pressi di Fonte Cerreto, punto d’arrivo connesso alla partenza tramite la funivia.

Non è un cammino per tutti, ma per chi cerca grande bellezza, silenzio e verticalità, il Gran Sasso sa essere maestoso e generoso. È un cammino adatto a chi desidera attraversare paesaggi vasti e aperti, lontani dai centri abitati, dove l’incontro principale è quello con le creste rocciose, i pascoli e il cielo.

La storia del cammino

Il Cammino del Gran Sasso nasce con l’intento di valorizzare un territorio spesso vissuto solo in chiave alpinistica o sciistica. Questo itinerario si inserisce in una tradizione secolare di pastorizia, spiritualità montana e vita nei borghi in pietra, e oggi permette a escursionisti e camminatori di ripercorrere queste direttrici a piedi, con lentezza.

Il progetto unisce natura e patrimonio culturale, offrendo una rete di sentieri segnati, accoglienze rurali e borghi storici come Castel del Monte, Calascio e Santo Stefano di Sessanio. Il percorso tocca luoghi d’altitudine e scorci tra i più fotogenici del centro Italia, ma lo fa con uno spirito intimo, offrendo ospitalità sobria e autentica, fuori da ogni turismo di massa.

Le tappe del Cammino del Gran Sasso

Tappa 1: Piana di Campo Imperatore – Castel del Monte

(21,9 km, 358 D+, 1153 D-, 6h)

Si parte da Campo Imperatore, uno degli altopiani più vasti d’Europa, spesso definito il “Tibet d’Italia”. Il cammino segue un tratto del Canyon dello Scoppaturo, ambientazione di film come Lo chiamavano Trinità, con scenari mozzafiato tra pascoli e fenditure di roccia. Il tracciato è inizialmente pianeggiante, poi inizia una lenta discesa verso Castel del Monte, borgo fortificato che conserva un’atmosfera arcaica, tra case in pietra e strade acciottolate. È bene partire al mattino presto, poiché il tratto iniziale è esposto e completamente privo d’ombra o punti d’acqua, se non quello alla partenza oppure quelli presso i rifugi Fontari e Racollo.

Tappa 2: Castel del Monte – Rocca Calascio

(9 km, 455 D+, 382 D-, 4h)

Da Castel del Monte si risale verso il Pianoro di San Marco, in un paesaggio che alterna tratti erbosi e massi. La salita è costante ma mai eccessiva, e premia con la vista sulla spettacolare Rocca Calascio, uno dei castelli più alti d’Europa, situato a 1.460 metri. Il tratto finale è su sentiero roccioso, da affrontare con cautela. La vista, una volta arrivati, è senza eguali: a perdita d’occhio, l’intero Appennino centrale.

Tappa 3: Rocca Calascio – Santo Stefano di Sessanio

(5 km, 177 D+. 322 D-, 2h)

Tappa breve, ottima per rigenerare le gambe. Dopo la visita alla rocca e alla chiesetta ottagonale di Santa Maria della Pietà, si scende lungo sentieri erbosi verso Santo Stefano di Sessanio, uno dei borghi simbolo del recupero architettonico in Abruzzo. Questa sezione offre il fascino di una camminata rilassata, tra fioriture spontanee e muretti a secco. Ottimo punto per una sosta lunga, una cena abruzzese e una notte immersa nella quiete più assoluta.

Tappa 4: Santo Stefano di Sessanio – Barisciano

(7 km, 546 D+. 795 D-, 2h 30’)

Il sentiero prosegue dolcemente nella Piana delle Locce, tra vecchi stazzi e alture dolci. È una delle tappe più semplici, adatta per lasciar andare il passo e assaporare la dimensione contemplativa del cammino. Si arriva a Barisciano, paese dalla storia millenaria con il suo castello, la torre civica e le chiese medievali.

Tappa 5: Barisciano – Fonte Cerreto

(17,5 km, 755 D+, 634 D-, 8h)

L’ultima tappa è la più lunga e richiede un buon livello di resistenza. Dopo i primi chilometri tra campi e boschi, si sale lentamente verso le pendici del Monte Ruzza, poi si attraversa il Vado di Sole, un valico erboso da cui si apre una vista strepitosa sulle pareti settentrionali del Gran Sasso. Il tratto finale conduce a Fonte Cerreto, base della funivia che sale a Campo Imperatore e punto conclusivo del cammino.

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Indicazioni pratiche per affrontare il cammino

Il Cammino del Gran Sasso è segnalato con segnavia bianco-rossi CAI e con il logo ufficiale del cammino. Tuttavia, la segnaletica non è sempre evidente: è fondamentale scaricare le tracce GPX prima della partenza e avere con sé una mappa topografica.

Gran parte del percorso si svolge tra i 1.200 e i 2.100 metri, quindi è essenziale avere abbigliamento adatto a condizioni variabili: anche in estate, vento e temporali possono comparire all’improvviso. Porta sempre una giacca antivento e uno strato termico, anche se parti col sole.

La disponibilità d’acqua è limitata: le tappe hanno tutte delle fonti d’acqua alla partenza e all’arrivo, ma potresti avere delle difficoltà a trovarla lungo il percorso in alcuni momenti. Porta con te almeno 2 litri d’acqua, specialmente nelle tappe Campo Imperatore–Castel del Monte e Barisciano–Fonte Cerreto.

Le accoglienze sono in B&B, rifugi o alberghi diffusi, spesso a gestione familiare. Si consiglia di prenotare in anticipo, soprattutto nei mesi estivi, perché le strutture sono poche e possono riempirsi facilmente. Non esistono punti tenda autorizzati lungo il percorso.

I rifornimenti alimentari non sono sempre disponibili lungo le tappe: è consigliato portare cibo energetico, frutta secca, panini o snack salati, soprattutto per la prima e l’ultima tappa. Non ci sono bar né negozi a Campo Imperatore: occorre arrivare già equipaggiati.

La credenziale del cammino

La credenziale è il documento che accompagna ogni pellegrino lungo il Cammino del Gran Sasso. Non è solo un ricordo simbolico, ma un vero e proprio strumento di riconoscimento, utile per accedere all’accoglienza dedicata e per raccogliere i timbri tappa dopo tappa, fino al termine del cammino.

È possibile acquistarla prima della partenza, ad esempio presso alcuni punti di accoglienza locali lungo il tracciato. Il suo utilizzo prevede che venga timbrata in ciascuna località significativa, a testimonianza del passaggio e della progressione del cammino.

Alcuni dei luoghi dove è possibile timbrare la credenziale includono:

  • A Castel del Monte, presso strutture ricettive e piccoli esercizi commerciali del centro storico.
  • A Calascio e Rocca Calascio, dove si trovano ristori e B&B con timbro a disposizione dei pellegrini.
  • A Santo Stefano di Sessanio, nel cuore del borgo, in alcune accoglienze e spazi informativi.
  • A Barisciano, presso strutture convenzionate e punti di accoglienza lungo la via.
  • A Fonte Cerreto, punto d’arrivo del cammino, dove è anche possibile ottenere l’ultimo timbro e, su richiesta, ricevere l’attestato finale di completamento.

È consigliato verificare in anticipo la disponibilità dei timbri e gli orari di apertura, soprattutto nei giorni festivi o in bassa stagione. La credenziale rappresenta il filo conduttore dell’esperienza: pagina dopo pagina, raccoglie tracce concrete del passaggio attraverso una delle zone più belle e selvagge dell’Appennino.

Quando partire, perché farlo e a chi è adatto

Il Cammino del Gran Sasso si può affrontare da fine maggio a inizio ottobre, evitando però i periodi più affollati o più caldi come la seconda metà di agosto. Le condizioni ottimali si trovano in giugno e settembre, quando il clima è più stabile, le giornate sono lunghe e la temperatura è gradevole anche in quota.

Il cammino è adatto a escursionisti mediamente allenati, che hanno familiarità con i sentieri di montagna e non temono tratti lunghi o isolati. È ideale per chi cerca un’esperienza a contatto con la natura incontaminata, lontano da ambienti turistici, ma con il conforto di accoglienze autentiche.

È perfetto per chi ama i paesaggi vasti, i silenzi, i cieli aperti e vuole vivere un viaggio interiore fatto di spazi, respiro e lentezza. Non è il cammino giusto per chi cerca comodità a ogni passo, ma lo è per chi sa apprezzare l’essenzialità e la forza della montagna.