IL CALENDARIO della politica. Decreto PA oggi alla Camera
Conferenza dei capigruppo, il premier-time potrebbe slittare a inizio maggio

Dovrebbe slittare a inizio maggio il "premier-time" in calendario per domani pomeriggio nell’aula del Senato. Ma sarà la conferenza dei capigruppo convocata per oggi a decidere la nuova data per le risposte alle interrogazioni da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A parte questo, il calendario dell’attività parlamentare rimane in linea di massima immutato: conversione del decreto Pubblica amministrazione da oggi alla Camera e del decreto tariffe da domani al Senato. Anche se a definire i lavori saranno le odierne riunioni dei capigruppo, che intanto già stanno preparando gli interventi commemorativi per la morte di papa Francesco. Nelle aule parlamentari sono i gruppi che definiscono con la presidenza le modalità di lavoro. Sicuramente oggi sarà stabilito il tempo per il ricordo del pontefice. Ma poi ci sono le scadenze a dettare i tempi, a cominciare da quelle dei decreti in corso di conversione (entro 60 giorni dal varo da parte del Consiglio dei ministri). L’aula di Montecitorio oggi è convocata per discutere del decreto Pubblica amministrazione, dopo una maratona di 50 ore in commissione, anche se la scadenza è il 13 maggio. Perciò i lavori potrebbero essere rimandati. Diversa la situazione al Senato, dove domani probabilmente rimarrà in agenda la conversione del decreto sulle agevolazioni tariffarie del 28 febbraio, che perciò scade il 27 aprile. Oggi dunque saranno le conferenze dei capigruppo a stabilire il nuovo calendario dei lavori parlamentari.
Altra storia, invece, per l’agenda internazionale. L’incombere del conclave complica il tentativo di portare a Roma Donald Trump per un vertice con l’Europa promosso da Giorgia Meloni. Contro la premier remano già le cancellerie di Francia e Spagna; oltre al presidente del Consiglio dei 27 capi di Stato e di governo, il socialista Antònio Costa. Il fatto di non poter programmare con certezza il vertice rischia di diventare un inciampo insormontabile per la capitale italiana. Anche se il summit dovrebbe essere in programma per metà giugno, prima di quello Nato di fine mese a l’Aia, la qual cosa in realtà potrebbe lasciare qualche barlume di speranza di riunire Usa e Ue a Roma come vorrebbero Meloni, Ursula von der Leyen e probabilmente anche il prossimo cancelliere tedesco Friedrich Merz.