I robotaxi alla conquista delle strade: “10 volte più sicuri degli umani”

Esplode il fenomeno robotaxi in Cina, negli Emirati Arabi e negli Stati Uniti: il CEO di Baidu promette sicurezza “10 volte superiore” agli umani

Futuro della mobilità urbana, i robotaxi già “10 volte più sicuri degli umani“. È ciò che assicura Robin Li, CEO di Baidu, pronto a lanciare il suo servizio autonomo Apollo Go negli Emirati Arabi. Un mercato in costante espansione, pur non privo di sfide che richiedono investimenti miliardari. La Cina vuole esserne leader, di pari passo con lo sviluppo sempre più veloce di EV e relative infrastrutture.

Il futuro della mobilità è a metà tra il fantascientifico e una incredibilmente concreta realtà. La guida autonoma è l’obiettivo finale di numerosi colossi e startup in tutto il mondo, ma taluni ostacoli paiono ancora insormontabili. Nelle grandi città o in autostrada, un’automazione di Livello 3 (condizionata) è un traguardo già alla piena portata dei costruttori.

La guida senza conducente, al contrario, è ancora un oggetto del mistero. Proporla sulla tortuosa e complessa rete stradale europea, ad oggi, è quantomeno fantasioso. Laddove le condizioni ambientali si semplificano e le infrastrutture si affinano, però, i progetti diventano più concreti. Ecco allora lo sviluppo dei robotaxi, che già hanno conquistato il mercato cinese.

Taxi senza conducente: il fascino dei robotaxi

Un “taxi senza conducente” – o robotaxi, appunto – è l’ultima sintesi di ciò che conta di essere la guida autonoma. Una possibilità, sempre più concreta, che non solo consente spostamenti in piena assenza di un conducente, ma anche senza implicare il possesso di un autoveicolo. Scendere di casa, chiamare un robot tramite app e spostarsi in piena libertà, a basso costo: il futuro immaginato da queste aziende.

Una soluzione adatta ad una mobilità sempre più green. I robotaxi sono, infatti, veicoli elettrici, in futuro capaci persino di recarsi autonomamente ad una stazione di ricarica. I costi legati al servizio si abbassano con l’assenza di un conducente, la progressiva riduzione del personale di sicurezza richiesto da remoto e la possibilità di un funzionamento 24/7.

Le sfide, come detto, non mancano. La guida autonoma è una tecnologia che va affinata, per evitare spiacevoli inconvenienti ed incidenti, ma anche per conquistare la fiducia di governi e popolazione generale. Nuovi fattori di rischio spuntano di studio in studio – come le crisi epilettiche delle auto autonome – ma lo stesso fanno le relative soluzioni.

L’espansione dei robotaxi riparte da Dubai e Abu Dhabi

Mentre, negli Stati Uniti, Tesla annuncia il Cybercab (in arrivo entro il 2027), la Cina rafforza la propria partnership tecnologica con gli Emirati Arabi Uniti. Ad Abu Dhabi, WeRide collaborerà con Uber per offrire un servizio robotaxi completamente autonomo. A Dubai, invece, spazio a Baidu con Apollo Go, che pochi mesi fa ha ottenuto anche l’autorizzazione necessaria per dei test di guida autonoma ad Hong Kong.

Al World Government Summit di Dubai, il CEO di Baidu ostenta fiducia: i robotaxi sono già 10 volte più sicuri dei conducenti umani. Attivo in undici grandi metropoli cinesi, il servizio Apollo Go ha garantito circa otto milioni di corse nel solo 2024 (South China Morning Post).

Lo scetticismo, soprattutto nel Vecchio Continente, permane. Nel 2026 è prevista la presentazione di Verne, il robotaxi croato firmato Rimac, che ha già attratto su di sé le critiche di personalità governative locali e non solo. La guida autonoma si conferma un obiettivo a lungo termine del mercato automotive, ma il compito più difficile sarà conquistare la fiducia dei consumatori.

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Foto Copertina: Baidu_Inc via X

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