I cavi sottomarini e la sorveglianza ‘acustica’ basata su fibre ottiche. Primi test nel Mare del Nord
Difendere i cavi sottomarini, una sfida rilevante per l’Europa e la NATO I cavi sottomarini sono le arterie digitali del mondo, trasportando enormi volumi di dati tra continenti e garantendo il funzionamento dell’economia globale connessa. Tuttavia, negli ultimi mesi, la crescente preoccupazione per attacchi e danneggiamenti ai cavi nel Mar Baltico e nel Mare del […] The post I cavi sottomarini e la sorveglianza ‘acustica’ basata su fibre ottiche. Primi test nel Mare del Nord appeared first on Key4biz.

Difendere i cavi sottomarini, una sfida rilevante per l’Europa e la NATO
I cavi sottomarini sono le arterie digitali del mondo, trasportando enormi volumi di dati tra continenti e garantendo il funzionamento dell’economia globale connessa. Tuttavia, negli ultimi mesi, la crescente preoccupazione per attacchi e danneggiamenti ai cavi nel Mar Baltico e nel Mare del Nord ha spinto la NATO e l’Unione Europea a rafforzare le misure di sicurezza e sorveglianza.
Recenti episodi di cavi danneggiati hanno messo in allerta governi e aziende del settore delle telecomunicazioni. Sebbene molti di questi incidenti siano accidentali, come ha ricordato Chris Baraniuk in un articolo per la BBC, la possibilità di sabotaggi deliberati ha portato alla creazione di missioni di pattugliamento come “Baltic Sentry“, che impiega navi, aerei e droni per monitorare le infrastrutture critiche sottomarine. Tuttavia, il monitoraggio diretto di migliaia di chilometri di cavi è logisticamente complesso e costoso, motivo per cui emergono nuove soluzioni tecnologiche per la protezione dei cavi.
Fibre ottiche per la sorveglianza sottomarina, ecco come funziona la tecnologia tedesco-olandese
Una delle tecnologie più promettenti è la sorveglianza acustica basata su fibre ottiche, sviluppata da aziende come la tedesca AP Sensing e la olandese Optics11. Questa tecnologia sfrutta le proprietà dei cavi in fibra ottica per rilevare disturbi nell’ambiente circostante, come il passaggio di navi, il movimento di droni sottomarini o l’ancoraggio di imbarcazioni.
Si tratta di un’applicazione DAS, acronimo inglese per Distributed Acoustic Sensing, tecnologia avanzata che trasforma un cavo in fibra ottica in una rete di sensori distribuiti lungo tutta la sua lunghezza, permettendo di rilevare suoni, vibrazioni e movimenti in tempo reale.
Quando un impulso di luce attraversa un cavo in fibra ottica, piccole “riflessioni” ritornano indietro lungo il percorso. Queste riflessioni vengono influenzate da variazioni di temperatura, vibrazioni o disturbi fisici. Sistemi avanzati di analisi dei segnali possono interpretare queste variazioni per identificare in tempo reale la presenza di eventuali minacce.
Durante test condotti da AP Sensing nel Mare del Nord, è stato dimostrato che anche un semplice tocco su un cavo da parte di un subacqueo può essere rilevato dal sistema. Questo tipo di monitoraggio permette di individuare tentativi di sabotaggio o il trascinamento di ancore sopra i cavi, fornendo un sistema di allerta precoce che potrebbe permettere una risposta tempestiva da parte delle autorità.
Limiti e potenzialità della tecnologia ‘fiber based‘
Nonostante le potenzialità della sorveglianza basata su fibre ottiche, ci sono alcune limitazioni da considerare. La tecnologia non è in grado di rilevare disturbi a distanze superiori a qualche centinaio di metri e richiede l’installazione di dispositivi di ascolto ogni 100 km circa lungo i cavi. Tuttavia, con la crescente richiesta di soluzioni di sicurezza per le infrastrutture digitali, aziende come Viavi Solutions e Hexatronic stanno investendo per migliorare l’efficienza e la precisione di questi sistemi.
Oltre alla protezione dei cavi già esistenti, alcuni esperti propongono l’installazione di reti di sensori sottomarini dedicate esclusivamente alla sorveglianza. Ad esempio, un cavo di monitoraggio potrebbe essere posizionato a 100 km da un porto strategico o in prossimità di gasdotti e altri cavi di telecomunicazione, fornendo così un quadro più ampio del traffico marittimo nella zona.
La risposta della comunità internazionale
Mentre la NATO e l’Unione europea aumentano gli sforzi per proteggere le infrastrutture digitali critiche, resta la questione di quanto rapidamente le forze di sicurezza possano intervenire in caso di attacco o sabotaggio. Anche se le tecnologie di sorveglianza permettono di rilevare movimenti sospetti, è essenziale che le autorità possano reagire con tempestività per prevenire danni significativi.
Nel frattempo, l’industria delle telecomunicazioni continua a rafforzare i cavi con rivestimenti metallici e doppie armature, soprattutto nelle aree più vulnerabili. Tuttavia, nessuna protezione fisica è completamente immune a sabotaggi deliberati, motivo per cui la combinazione di difese passive e monitoraggio attivo rappresenta la soluzione più efficace.
Il ruolo strategico dei cavi sottomarini nell’economia digitale globale rende fondamentale la loro protezione. Sebbene la tecnologia di sorveglianza acustica basata su fibre ottiche non possa prevenire direttamente un attacco, essa rappresenta un valido strumento per il monitoraggio proattivo e la rilevazione tempestiva di possibili minacce. Con il crescente interesse da parte di governi e aziende, possiamo aspettarci ulteriori sviluppi in questo settore, volti a garantire la sicurezza delle nostre comunicazioni globali.
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