I 4 punti del discorso di Draghi in Senato
La prosperità europea è a rischio. A minacciarla non sono solo i rischi geopolitici e la prospettiva di una rovinosa guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma anche fattori interni di debolezza che frenano le sue possibilità di crescita. Il discorso di Draghi in Senato «L’Unione Europea ha garantito per decenni ai suoi cittadini pace, […] L'articolo I 4 punti del discorso di Draghi in Senato proviene da ilBollettino.

La prosperità europea è a rischio. A minacciarla non sono solo i rischi geopolitici e la prospettiva di una rovinosa guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma anche fattori interni di debolezza che frenano le sue possibilità di crescita.
Il discorso di Draghi in Senato
«L’Unione Europea ha garantito per decenni ai suoi cittadini pace, prosperità, solidarietà e, insieme all’alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza» ha detto Mario Draghi presentando il suo rapporto sulla competitività europea ai parlamentari riuniti in Senato. «Questi sono i valori costituenti della nostra società europea. Questi valori sono oggi posti in discussione».
La via del rilancio
Ma come rilanciare un’Unione Europea tutt’ora divisa e attraversata da spinte politiche divergenti? Ci vorranno investimenti massicci, quegli 800 miliardi di euro già menzionati nel rapporto presentato a settembre alla Commissione Europea. Per raccoglierli, sarà anzitutto essenziale coinvolgere il settore privato, rendendo pienamente operativo quella Capital Markets Union da tanto tempo attesa e diminuendo il costo del capitale privato, rendendo più attraenti gli investimenti nel settore produttivo.
Il ruolo del pubblico
In più, sarà necessario un intervento degli Stati. Storicamente, in Europa gli investimenti nello sviluppo industriale sono stati coperti per l’80% da spesa pubblica. Questa volta, i livelli di spesa paiono troppo alti per mantenere una proporzione simile, ma il pubblico dovrà comunque fare la sua parte. A tal proposito, Draghi non ha dubbi: «Il ricorso al debito comune è l’unica strada».
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