Guerra per la Curva Sud, giallo sugli spari per strada contro l’ultrà Luca Guerrini: dall’amicizia con Luca Lucci allo striscione contro Dimarco

Tre colpi sparati in pieno giorno a Milano, in zona Bovisa, quando il 27enne è appena uscito dal negozio di tatuaggi aperto grazie all'ex leader del tifo milanista. Secondo il giovane, però, si tratta di uno «scambio di persona» L'articolo Guerra per la Curva Sud, giallo sugli spari per strada contro l’ultrà Luca Guerrini: dall’amicizia con Luca Lucci allo striscione contro Dimarco proviene da Open.

Mag 10, 2025 - 09:19
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Guerra per la Curva Sud, giallo sugli spari per strada contro l’ultrà Luca Guerrini: dall’amicizia con Luca Lucci allo striscione contro Dimarco

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È pieno giorno quando in via degli Imbriani, nel nord di Milano, un motorino Honda con in sella due persone si affianca a un suv Audi. Uno dei due passeggeri dello scooter, entrambi con giubbotti scuri e caschi integrali, scende dal mezzo al semaforo, tira fuori una scacciacani modificata e apre tre volte il fuoco contro l’automobile, mancando il suo obiettivo. Poi risale in sella e i due sgommano via. È solo l’ultimo capitolo della violenza interna al tifo organizzato del capoluogo lombardo.

Il mirino questa volta era puntato all’ultras milanista Luca Guerrini, giovane 27enne vicino a Luca Lucci, leader della Curva Sud in carcere nell’ambito dell’inchiesta Due Curve e indagato per l’omicidio dell’ex leader Enzo Anghinelli. La procura di Milano ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio e vuole accertare se l’episodio sia in qualche modo collegato al business e agli scontri di potere interni al tifo. Ma è Guerrini stesso a sminuire la questione: «No mi spiego chi possa avercela con me, avranno sbagliato persona».

L’agguato e la fuga di Guerrini

L’agguato in piena regola è avvenuto intorno alle 13.30 di giovedì 8 maggio. «Sono uscito dal negozio per andare a pranzo e ho notato una moto nera con due persone che mi ha seguito per un po’», ha racontato Guerrini agli inquirenti. «Al semaforo di via Imbriani, mentre ero in sosta per il rosso e guardavo il telefono, mi hanno affiancato e puntato la pistola al finestrino. Mi sono spostato sul lato passeggero per scappare e ho sentito le esplosioni». Per la precisione tre: due sono finite contro l’auto di Guerrini, un colpo è stato trovato a terra. Il 27enne ha raccontato di essere uscito dalla portiera del passeggero e di essere poi scappato a piedi. È poi risalito in macchina e si è allontanato dal luogo, dove è tornato dopo essere stato richiamato dalla madre perché raccontasse l’accaduto alle forze dell’ordine.

Chi è Luca Guerrini: lo striscione contro Dimarco, il Daspo e il legame con Luca Lucci

Classe 1997, Luca Guerrini non è nuovo agli angoli più violenti della Sud milanese. Già colpito da un Daspo (Divieto di accesso alle manifestazioni sportive) per lo striscione di minacce appeso sotto casa del calciatore interista Federico Dimarco, è socio in affari di Luca Lucci he definisce «un amico». Quel «negozio» da cui era usicto la mattina di giovedì 8 maggio non sarebbe infatti altro che uno dei barber shop aperti dallo stesso capo dei Banditi e gestiti da altri membri di spicco del tifo rossonero.

Nel bagagliaio del suv, preso a noleggio da Guerrini e intestato alla madre, gli agenti hanno trovato zaini contenenti alcuni striscioni destinati alle gradinate di San Siro. Stando agli atti dell’inchiesta Doppia Curva, in cui il nome di Guerrini non risulta fra gli indagati, il 27enne avrebbe preso parte ai tentativi di aggressione e carica contro i tifosi della Dinamo Zagabria il 14 settembre 2022, poco prima dell’inizio della partita di Champions League a Milano.

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