Governare il cambiamento nella consulenza, dall'IA all'interazione generazionale

In un'epoca segnata da trasformazioni tecnologiche e sociali, il settore si trova a fronteggiare nuove sfide e opportunità. Intelligenza artificiale e lavoro di squadra diventano strumenti chiave per affrontare il futuro della professione con successo. L'articolo Governare il cambiamento nella consulenza, dall'IA all'interazione generazionale proviene da FundsPeople Italia.

Apr 14, 2025 - 21:04
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Governare il cambiamento nella consulenza, dall'IA all'interazione generazionale

L'incertezza è l’unica certezza, il cambiamento è l’unica costante permanente. Lo diceva il sociologo polacco Zygmunt Bauman, teorico, a ridosso del nuovo Millennio, della cosiddetta “società liquida”, dove la modernità è intesa come un’epoca segnata dal continuo mutamento, ridefinendo i paradigmi sociali, economici e culturali.

Tratto dalla rivista FundsPeople n. 92.

Anche il settore del risparmio negli ultimi anni ha visto protagonista la costante trasformazione del contesto. Tra le sfide più significative, la crescente digitalizzazione dei servizi e l’integrazione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, che consentiranno al settore di progredire molto più rapidamente e in maniera più efficiente. Guardando al futuro, l’evoluzione in essere sembra andare in una direzione abbastanza chiara: oltre al supporto della tecnologia, un secondo aspetto centrale sarà quello del lavoro in team, consentendo così il superamento del modello self-made. In questi anni, Anasf è stata antesignana rispetto al progresso della professione, insistendo da tempo sulla necessità di promuovere professionalità unite in team di lavoro che potranno esprimere una connessione sia orizzontale che verticale, in un’interazione generazionale completa tra consulenti.

Va considerato poi che a mutare non è soltanto il modello di consulenza finanziaria, ma anche la varietà di esigenze della clientela, le nuove strutture di famiglia e di imprese, totalmente diverse rispetto al passato. In questo contesto, la capacità dei consulenti finanziari di governare il cambiamento si rivela insostituibile. Un’attitudine, quella della consulenza finanziaria in Italia, che ha mostrato una notevole capacità di crescita e di adattamento. Dal 2022, infatti, il numero di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede iscritti all’Albo è progressivamente aumentato, i giovani sotto i 40 anni crescono ogni anno dal 2020 con tassi a due cifre e anche il numero di donne è in aumento costante, assestandosi attualmente intorno al 23%, quando vent’anni fa era poco più del 16 per cento. Inoltre, il patrimonio delle reti è arrivato a sfiorare i mille miliardi di euro, registrando una crescita a doppia cifra rispetto all’anno precedente mentre la raccolta del 2024 è stata la seconda migliore di sempre, pari a oltre 50 miliardi, in aumento rispetto al 2023. Numeri che parlano da soli e che testimoniano come quello della consulenza finanziaria sia un settore dinamico e stimolante. Un ambito in cui si è decisamente superata la retorica commerciale dove l’idea dominante è stata quella che l’investimento e la gestione dei risparmi si esemplifichino nel mero prodotto finanziario mentre oggi è ben chiara la centralità dell’investimento nel futuro prossimo e remoto.

La principale sfida per il settore

Per stimolare una costante evoluzione della professione e del mercato è necessario però fare i conti con quella che rappresenta a tutti gli effetti la sfida centrale del nostro presente e del nostro futuro: l’intelligenza artificiale, che è stata al centro di ConsulenTia, l’evento ideato da Anasf, tenutosi dall’11 al 13 marzo presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Con l’edizione 2025 abbiamo deciso di partire dall’assunto, chiaramente provocatorio, che l’IA possa rappresentare la fine dei giochi per il consulente finanziario, sottolineando in realtà l’esatto opposto, ovvero che essa è uno strumento potente e altamente innovativo, che può migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti, ma non può sostituire in alcun modo il valore umano del consulente. Il professionista possiede la capacità di distinguere le informazioni di qualità, in un mondo in sovraccarico di stimoli informativi, e da queste costruire un servizio altamente personalizzato sulle esigenze del risparmiatore, partendo dai bisogni  più semplici per poi raggiungere gli obiettivi di vita, che tengano in considerazione le sensibilità di ciascuno.

D’altro canto, l’implementazione dell’intelligenza artificiale nel settore della consulenza finanziaria ha già mostrato significativi benefici. Tra le principali evidenze, vi è una maggiore capacità di analisi dei dati (il cui massimo potenziale viene esaltato con input di dati strutturati di alta qualità) che permette di offrire consulenze più precise e personalizzate, e un miglioramento dell’efficienza operativa, soprattutto nell’ambito burocratico e organizzativo. Nonostante l’intelligenza artificiale sia da considerare a tutti gli effetti un’alleata, rimangono ambiti di intervento da approfondire, come quello relativo alla trasparenza degli algoritmi e alla protezione dei dati sensibili.

Il ruolo del consulente finanziario diventerà sempre più indispensabile, non solo nelle decisioni di investimento, ma anche nel supporto ai clienti nel raggiungimento dei loro traguardi. In questo, le nuove tecnologie rappresentano un ausilio ormai necessario, senza dimenticare che il professionista del risparmio rappresenta una guida in un contesto sempre più complesso, il cui ruolo si esplica anche nell’educazione alla responsabilità dei cittadini, rimuovendo le resistenze nei confronti del cambiamento. Cambiamento che non va temuto ma accolto. 

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