Google punta sui robot umanoidi di Apptronik (che sfida Tesla e non solo)
Apptronik, società texana di robot umanoidi, ha chiuso round di finanziamento da 350 milioni di dollari, a cui ha partecipato anche Google. Il suo Apollo darà filo da torcere a Optimus di Tesla? Fatti, numeri e commenti sul settore

Apptronik, società texana di robot umanoidi, ha chiuso un round di finanziamento da 350 milioni di dollari, a cui ha partecipato anche Google. Il suo Apollo darà filo da torcere a Optimus di Tesla? Fatti, numeri e commenti sul settore
Entrambe di Austin, Texas. Entrambe con l’obiettivo di realizzare dei robot umanoidi dotati di intelligenza artificiale, in grado di svolgere attività umane. Sono Apptronik, in cui ha appena investito Google, e Tesla. E non sono le uniche. Amazon, infatti, ha già sperimentato quelli di Agility Robotics.
COSA FA APPTRONIK
Apptronik è stata fondata nel 2016 da Jeff Cardenas e Nick Paine, entrambi con esperienze nel campo dell’ingegneria robotica, della tecnologia e dell’innovazione. Il suo obiettivo è sviluppare la robotica autonoma.
La sua ultima “creatura” è Apollo, che arriva dopo la costruzione di oltre 10 robot precedenti, tra cui Valkyrie della Nasa. Stando all’azienda, Apollo a breve “opererà nei magazzini e negli impianti di produzione, per poi estendersi all’edilizia, al settore petrolifero e del gas, alla produzione di elettronica, alla vendita al dettaglio, alle consegne a domicilio, all’assistenza agli anziani e a innumerevoli altri settori”.
“Apollo – aggiungono da Apptronik – è il primo robot umanoide commerciale progettato per un’interazione amichevole, una producibilità di massa, un elevato carico utile e la sicurezza”.
Tuttavia, secondo gli esperti, sono necessari ancora molti anni affinché queste macchine diventino dei prodotti domestici commerciabili perché la sfida non è solo quella di imitare i movimenti umani, ma anche di farlo in modo sicuro intorno alle persone.
COME È FATTO APOLLO
Apollo è alto circa 177 cm, pesa 72,5 kg e ha un’autonomia di 4 ore a batteria, ma può anche essere collegato a una presa o al cavo per un funzionamento continuo. Si può utilizzare sia con le gambe che montato su una piattaforma. Per comunicare il suo stato ha dei Led nella testa, nella bocca e nel petto.
CHI PUNTA SU APPTRONIK
Ieri Apptronik ha raccolto 350 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da B Capital e Capital Factory, a cui ha preso parte anche Google. Inoltre, ha una partnership con il team di robotica DeepMind di Google e ha dichiarato di avere accordi commerciali con Mercedes-Benz e GXO Logistics per i suoi robot umanoidi.
La valutazione attuale della società non è stata ufficialmente divulgata, tuttavia, secondo Forbes, potrebbe aggirarsi intorno a 1 miliardo di dollari.
UN MERCATO IN ESPANSIONE
Tra i principali competitor di Apptronik ci sono Tesla, il cui Ceo Elon Musk, lo scorso ottobre, ha dichiarato che il suo robot umanoide Optimus ha fatto “molti progressi”; Figure AI, sostenuta da Jeff Bezos, Microsoft, Nvidia; e Agility Robotics che ha recentemente ampliato la sua partnership con Amazon.
“Questo rappresenta un punto di inflessione per il settore. Il mio modo di pensare alla robotica e all’IA è molto simile a quello dei grandi modelli linguistici nel 2023. Quindi credo che il 2025 sia l’anno in cui si vedranno molte attività per la robotica”, ha detto il Ceo di Apptronik, Jeff Cardenas.
Secondo i dati di PitchBook, negli ultimi cinque anni le startup di questo settore hanno raccolto circa 1,6 miliardi di dollari e un anno fa Goldman Sachs prevedeva che il mercato dei robot umanoidi potrebbe raggiungere i 38 miliardi di dollari entro il 2035.
Ma, su chi potrebbe dominare, la banca d’affari affermava che “nessun Paese o regione sembra essere completamente dominante in questo settore emergente” perché “alcune aziende occidentali hanno probabilmente i modelli di software IA più sofisticati, mentre l’Asia sarà probabilmente l’hub di produzione dei componenti umanoidi, grazie all’ampia catena di approvvigionamento e ai costi di produzione più bassi”.
A oggi, secondo la International Federation of Robotics, il Paese che già usa più robot umanoidi è la Cina, seguita da Giappone e Stati Uniti. Al sesto posto della classifica c’è anche l’Italia.