Gerusalemme assediata dai roghi. Hamas incalza: "Bruciate tutto"
Diecimila le persone costrette ad abbandonare le loro case. Automobilisti in fuga con i figli. sull’autostrada in preda ai roghi.

Israele ha vissuto ieri un’altra giornata drammatica quando vasti incendi sospinti da venti impetuosi sono infuriati in una ampia zona collinosa ad ovest di Gerusalemme costringendo almeno 10mila persone ad abbandonare in tutta fretta le proprie abitazioni ormai lambite dalle fiamme. Nella principale arteria di Israele, la n.1 che collega Tel Aviv a Gerusalemme, si sono create situazioni drammatiche quando numerosi automobilisti si sono visti parare all’improvviso un muro di fuoco. Costretti ad abbandonare i propri veicoli, i passeggeri sono corsi verso aree di riparo tenendo bambini in braccio e sostenendo i più anziani.
Nel pomeriggio, l’area degli incendi si è ulteriormente estesa a causa di un improvviso sbalzo delle temperature e dell’estrema aridità del terreno, dopo un inverno caratterizzato da una siccità senza precedenti negli ultimi anni. "Dobbiamo difendere Gerusalemme" ha detto il premier Benyamin Netanyahu dopo aver raggiunto le squadre di soccorso. "Siamo in una situazione di emergenza nazionale", ha aggiunto. Ha anche chiesto aiuto ai Paesi amici fra cui l’Italia (che inviera’ due Canadair), Cipro, Grecia, Serbia e perfino Usa ed Argentina. Quella di ieri doveva essere la giornata di commemorazione dei soldati caduti in guerra al termine della quale dovevano avere inizio i festeggiamenti per il giorno dell’Indipendenza. Ma di fronte alla situazione di emergenza le cerimonie sono state annullate, per la prima volta nella storia del Paese.
Le prime avvisaglie degli incendi si sono viste nella zona di Latrun, dove si trova una celebre abbazia, e nel vicino villaggio pacifista di Neve’ Shalom. Poco dopo i focolai si sono moltiplicati fino a diventare cinque-sei. Da tempo le autorità avevano avvertito il governo che Israele non era preparato per affrontare situazioni di emergenza di tale ampiezza. Ciononostante mesi fa è stato annullato l’acquisto di elicotteri per la lotta agli incendi ed i finanziamenti ai vigili del fuoco sono stati ridotti di 200 milioni di shekel, 50 milioni di euro. Alla vista del fuoco sviluppatosi presso Gerusalemme Hamas ha esortato i sostenitori ad appiccare incendi.
I focolai sono poi cresciuti anche in zone distanti. Netanyahu ha allora fatto appello alla mobilitazione per prevenire "incendi dolosi e saccheggi". Ma quando un sito di estrema destra ha divulgato le immagini di un presunto piromane colto sul fatto ("La crisi climatica si chiama Muhammad", spiegava il sito) è emerso che in realtà si trattava di immagini riprese quattro anni fa dai carabinieri in Italia. Sul canale arabo Nablus News è stato diffuso un video di incitamento che invita a "trasformare la notte in un giorno di fuocò". Una fonte anonima della sicurezza israeliana ha riferito che gli inquirenti non escludono che l’ondata di incendi abbia a che fare con il terrorismo. Ma si tratta di indagini delicate, al momento non c’è alcuna prova che l’innesco sia stato volontario.