Generali, utile record a 3,8 miliardi. Donnet: oggi più forti di sempre

Il Gruppo acquisterà più Btp. Il ceo: "Golden power utile per fare chiarezza su Natixis"

Mar 14, 2025 - 07:21
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Generali, utile record a 3,8 miliardi. Donnet: oggi più forti di sempre

I risultati di Generali nel 2024 crescono e superano tutti i target del piano consentendo al ceo Philippe Donnet di affermare che il gruppo "si trova oggi nella posizione più forte di sempre come dimostrano il risultato operativo e l’utile netto normalizzato a livelli record". Può puntare così ad accelerare la crescita nel triennio 2025-2027 con il nuovo piano strategico. I premi lordi sono arrivati a 95,2 miliardi (+14,9%), l’utile operativo ha toccato 7,3 miliardi (+8,2%), il netto normalizzato, che è depurato dagli effetti non ricorrenti, 3,8 miliardi (+5,4%) mentre l’utile netto si è fermato a 3,7 miliardi (-0,6%). I numeri sono perlopiù in linea con le attese degli analisti. È invece migliore delle previsioni il dividendo di 1,43 euro (+11,7%), pari a un ammontare complessivo di 2,1 miliardi, che il cda propone all’assemblea in programma in presenza a Trieste il 24 aprile con all’ordine del giorno anche il rinnovo dell’intero cda. Per quella data non si riuscirà a firmare l’accordo, per ora non vincolante, con la francese Natixis dato che le previste consultazioni in corso con i sindacati d’Oltralpe richiedono ancora due mesi.

L’idea, già indicata, resta quella di siglare l’intesa definitiva a metà del 2025. Solo allora l’alleanza nel risparmio gestito, finita nel mirino dei soci Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin dei Del Vecchio sollevando i dubbi della politica, andrà notificata al governo, chiamato a valutare se esercitare il potere speciale ‘golden power’. Donnet mostra di non temere l’iter e dice di considerare "la procedura di golden power un’ opportunità per fare chiarezza e rispondere a tutte le perplessità e alle domande che ci sono in giro". A chi paventa lo spostamento in mani estere del risparmio degli italiani il manager francese risponde indirettamente e annuncia che Generali sta considerando di acquistare più Btp, dopo che a fine 2024 sono scesi a 35,6 miliardi di euro dai 39 miliardi dell’anno precedente, in parallelo con l’andamento del comparto delle assicurazioni vita in Italia. I titoli di Stato italiani "rappresentano una parte importante dell’allocazione dei nostri investimenti. Stiamo valutando di aumentare i nostri acquisti di Btp ovviamente in linea con la nostra politica di investimento e della nostra tolleranza al rischio" alla luce "dell’andamento dei mercati e della raccolta netta vita nuovamente positiva", spiega. Sull’esito dell’assemblea conferma la disponibilità a essere ricandidato per un nuovo mandato come ceo e rinvia alla fine del mese la presenza nel suo nome nella lista che verrà depositata Mediobanca. Spiega poi che l’appuntamento inizialmente era stato fissato l’8 maggio nella speranza di ricevere la normativa della Consob sul voto di lista della Legge Capitali, che non è arrivata.

Silenzio poi su Unicredit, considerato da più parti decisivo per l’esito del voto per il nuovo cda: "non commento le indiscrezioni di stampa, le altre aziende e gli azionisti", è l’unica risposta del manager. L’attenzione in giornata è tutta sui conti. All’utile operativo hanno contribuito il risultato operativo del segmento vita pari a 3.982 milioni (+6,6%) - dove la raccolta netta è stata pari a 9,7 miliardi -, del danni di 3.052 milioni (+5,1%) e dell’asset & wealth management per 1.176 milioni (+22,6%) grazie a Banca Generali e al consolidamento di Conning. Quest’ultimo ha spinto le attività in gestione a 863 miliardi (+31,6%). Negativo invece risultato operativo del segmento Holding e altre attività per 536 milioni (da un rosso per 415 milioni), principalmente per i minori dividendi infragruppo.