Generali al bivio: meglio mantenere i profitti di Banca Generali o difendere l’indipendenza della public company?

Se avranno successo l'Ops di Mps su Mediobanca e quella di Piazzetta Cuccia su Banca Generali pongono Phiippe Donnet e il board del Leone di fronte a un bel dilemma: contano di più i proventi di Banca Generali o l'autonomia strategica e gestionale del Gruppo di Trieste? Bel rebus, ma scegliere è sempre meglio che essere scelti L'articolo Generali al bivio: meglio mantenere i profitti di Banca Generali o difendere l’indipendenza della public company? proviene da FIRSTonline.

Mag 3, 2025 - 06:34
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Generali al bivio: meglio mantenere i profitti di Banca Generali o difendere l’indipendenza della public company?
Philippe Donnet, Ceo di Generali
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Non sarà una scelta semplice quella che il board di Generali, guidato per la quarte volta da Philippe Donnet, dovrà fare davanti all’Ops di Mediobanca su Banca Generali. Se un minuto dopo il trionfo della lista espressa da Mediobanca nell’assemblea delle Generali del 24 aprile, Donnet e il suo team pensavano che, una volta vinto il primo round, l’esito finale della battaglia sul futuro del Leone dipendesse unicamente dalla capacità di neutralizzare le ambizioni di conquista e di ribaltone dei soci dissidenti Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin degli eredi Del Vecchio, l’Ops di Piazzetta Cuccia ha reso lo scenario più semplice e al tempo stesso più complesso. Ma è proprio all’Ops lanciata da Mediobanca, che di Generali è il primo azionista, che il vertice del Leone deve rispondere.

Le due strade che l’Ops di Mediobanca apre al Leone

Andando al cuore della questione, la domanda è chiara: meglio respingere l’Ops di Mediobanca e mantenere così i lauti profitti che Banca Generali garantisce ogni anno al Leone e che equivalgono a circa 200 milioni di euro oppure è meglio difendere prima di tutto l’indipendenza della public company approvando l’Ops di Mediobanca che è pronta a restituire alla compagnia di Trieste la sua partecipazione del 13,1%, con buona pace di Caltagirone e Delfin, ma rinunciando ai proventi della Banca Generali? Nell’uno come nell’altro caso i pro e i contro non mancano ma la sostanza della questione è netta: o i profitti di Banca Generali o l’indipedenza. E’ vero che ci sono molte strade per compensare la perdita dei profitti di Banca Generali e che le azioni del Leone che Mediobanca è pronta a restituire potrebbero essere distribuite ai soci, annullate o utilizzate per stringere nuovi accordi industriali atti a compensare il divorzio da Banca Generali ma non è così semplice. E una questione che prima o poi dovrà essere chiarita, al di là delle autorizzazioni che Donnet deve ancora portare a casa e del rischio di Golden Power, è se l’addio a Banca Generali sia o meno destinato ad influire anche sul progetto di joint con i francesi di Natixis.

I diversi destini di Generali tra l’Ops di Mediobanca e quella di Mps

D’altra parte sull’importanza dei profitti di Banca Generali o sulla loro sostituzione si possono fare tutti i ragionamenti che si vuole e certamente Donnet avrà già cominciato a farli, ma primum vivere: se l’Ops del Monte dei Paschi conquistasse Mediobanca prima che questa riesca ad acquisire Banca Generali e a disfarsi della sua storica partecipazione nel Leone, il terremoto al vertice di Trieste sarebbe molto probabile e non ci sarebbe più spazio per filosofare sui proventi di Banca Generali. A quel punto a decidere sarebbero Mps ma soprattutto Caltagirone e Delfin con l’endorsement del Governo. Per il Leone contano più i profitti di Banca Generali o la libertà d’azione? Bel rebus. Ma scegliere è sempre meglio che essere scelti.