Gaza, Trump: “Aiutremo i cittadini affamati a procurarsi cibo”. Hamas: “I negoziati di pace non hanno più senso”
Nel giorno in cui Benjamin Netanyahu ha annunciato una “massiccia invasione” della Striscia di Gaza, Donald Trump ha dichiarato che la sua amministrazione contribuirà a far arrivare cibo agli abitanti dell’enclave “affamati” da due mesi di blocco degli aiuti da parte del governo israeliano, ma ha anche affermato che Hamas ha reso tutto “impossibile” deviando […] L'articolo Gaza, Trump: “Aiutremo i cittadini affamati a procurarsi cibo”. Hamas: “I negoziati di pace non hanno più senso” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Nel giorno in cui Benjamin Netanyahu ha annunciato una “massiccia invasione” della Striscia di Gaza, Donald Trump ha dichiarato che la sua amministrazione contribuirà a far arrivare cibo agli abitanti dell’enclave “affamati” da due mesi di blocco degli aiuti da parte del governo israeliano, ma ha anche affermato che Hamas ha reso tutto “impossibile” deviando gli aiuti umanitari verso i suoi combattenti. “Aiuteremo la popolazione di Gaza a procurarsi del cibo. La gente muore di fame”, ha detto il presidente degli Stati Uniti ai giornalisti durante un evento alla Casa Bianca. “Molte persone stanno rendendo la situazione davvero pessima”, ha aggiunto Trump. “Hamas sta rendendo la situazione impossibile perché sta prendendo tutto quello che viene portato dentro”, ha proseguito il leader Usa ribadendo la posizione di Israele sulla questione. I palestinesi di Gaza “vengono trattati molto male da Hamas”, ha aggiunto il tycoon nel suo linguaggio elementare.
Sul versante diplomatico, intanto, Steve Witkoff, inviato del presidente americano, ha confermato contatti “quasi ogni giorno” con i Paesi mediatori, Egitto e Qatar, e con Israele riguardo le difficili trattative per la liberazione dei “59 ostaggi ancora trattenuti” da Hamas. “A nome del presidente Trump, vi dico che stiamo lavorando e speriamo che la prossima Festa dell’Indipendenza (il 14 maggio) non sia solo un augurio di gioia ma una gioiosa realtà”, ha detto Witkoff durante un evento organizzato dall’ambasciata israeliana a Washington.
Ma l’organizzazione al potere nella Striscia ha respinto l’offerta israeliana di un cessate il fuoco, poiché non include la fine completa della guerra iniziata il 7 ottobre 2023. Lo ha riferito funzionario del Partito di Dio all’emittente libanese al Mayadeen, aggiungendo che le continue uccisioni, distruzioni e carestie nella Striscia di Gaza dimostrano che Israele non è realmente interessato a negoziare una tregua. “Non ha alcun senso impegnarsi in negoziati, né esaminare nuove proposte di cessate il fuoco mentre prosegue la guerra della fame e la guerra di sterminio nella Striscia di Gaza”, ha ha detto all’Afp Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, all’indomani dell’annuncio di Netanyahu di una “grande offensiva” se non torneranno gli ostaggi. Quindi, il responsabile di Hamas ha rivolto un appello alla comunità internazionale perché “faccia pressione sul governo Netanyahu per mettere fine al crimine di affamare, assetare e uccidere” la popolazione palestinese di Gaza.
In una dichiarazione su Telegram Hamas ha condannato anche gli attacchi israeliani contro lo Yemen, nella città e nel porto di Hodeidah. “Questa brutale aggressione costituisce un crimine di guerra e un sistematico terrorismo di stato“. I raid arrivano dopo i tentativi falliti “di dissuadere lo Yemen e gli Houthi dal loro ruolo eroico di sostegno a Gaza di fronte al genocidio in corso conto civili innocenti”, prosegue il gruppo palestinese.
Anche gli Houthi hanno commentato i raid delle scorse ore su Hodeida. “Il sangue dei civili e dei lavoratori alimenterà una risposta da parte dello Yemen dura ed eclatante“, che arriverà “presto”, la minaccia contenuta in un post sull’account X di Hezam al-Asad, esponente dell’ufficio politico del gruppo sciita. “Continueremo a sostenere Gaza con fede e determinazione, a colpire in profondità nel territorio del nemico e a interromperne il movimento fin quando l’aggressione non si fermerà e fin quando non verrà revocato l’assedio – incalza in un messaggio postato nelle scorse ore in ebraico e rilanciato dai media israeliani – la risposta è imminente, sarà dolorosa e sorprendente”.
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