Gabriella Carlucci: “Nel 2001 entrai alla Camera. Ero di destra e portavo i tacchi alti, mi dicevano che ero scema. Non andrò mai a Ballando con le stelle”

Gabriella Carlucci, ex deputata di Forza Italia e ora imprenditrice nel mondo del cinema, ripercorre la sua vita personale e professionale in una intervista a Il Corriere della Sera. Forse non tutti sanno che l’ex presentatrice ha due lauree alle spalle: “Colpa di Milly che prendeva tutti 10. Per non sfigurare mi impegnavo al massimo”.

Le sorelle Carlucci sono tre Anna, Gabriella e Milly, tutte e tre impegnate in televisione. Diventate ancora più popolari grazie ad una irresistibile imitazione del trio Lopez-Marchesini-Solenghi durante il Festival di Sanremo 1989. La Carlucci ricorda: “Divertente ma giurammo: mai più in tv tutte insieme”. E così è stato. Andrà mai come ospite o come concorrente a “Ballando con le stelle”? “No troppo scontato”.

Famosa l’edizione di “Buona Domenica” condotta con Gerry Scotti in cui “super Gabri” si cimentava con prove estreme sportive di coraggio. Mai una controfigura e tutto vero. Tra le prove estreme quello del lancio dal quinto piano di un palazzo per planare su un letto di cartoni: “Imparai a cadere. Bisogna irrigidire gli addominali e mettere le ginocchia in un certo modo. In caso di emergenza qualche speranza di salvarmi ce l’ho”.

Nel 2001 l’ingresso alla Camera dei Deputati come rappresentante di Forza Italia: “Ero di destra e portavo i tacchi alti, la cosa più carina che mi dicevano era che ero scema. Invece vinsi contro uno di sinistra fortissimo. Mi vedevano come una marziana, alcuni parlando manco mi guardavano negli occhi. Poi però feci passare proposte con il sostegno di tutto l’arco parlamentare”.

La Carlucci balzò alle cronache dopo un tamponamento avuto con la sua Porsche contro un bus. La vettura poi fu parcheggiata sul marciapiede della Camera: “Fu il bus a tagliarmi la strada trinciandomi la targa davanti. E non ho lasciato l’auto sul marciapiede ma di traverso, vicino alle sbarre del parcheggio riservato ai parlamentari, che era pieno. Ci sono addetti incaricati di sistemarle se non c’è posto, le chiavi erano dentro”.

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