Francesco Gabbani, in gara a Sanremo 2025: “Da piccolo avevo un sogno e sono grato che si sia realizzato. Viva la vita nasce dalla consapevolezza di non sapere” | VIDEO
Francesco Gabbani è uno dei 29 big in gara al Festival di Sanremo 2025 e durante la prima serata si è esibito con ‘Viva la vita‘. Il cantante, che ha vinto due volte la kermesse (nel 2016 nella categoria Nuove Proposte con ‘Amen‘ e nel 2017 con ‘Occidentali’s Karma‘), presenta una canzone dal significato più […]


Francesco Gabbani è uno dei 29 big in gara al Festival di Sanremo 2025 e durante la prima serata si è esibito con ‘Viva la vita‘. Il cantante, che ha vinto due volte la kermesse (nel 2016 nella categoria Nuove Proposte con ‘Amen‘ e nel 2017 con ‘Occidentali’s Karma‘), presenta una canzone dal significato più profondo. Scopriamo insieme cosa ha rivelato ai nostri microfoni su come è nato il brano e sul senso della vita.
Intervista al cantante Francesco Gabbani in gara a Sanremo 2025
Francesco Gabbani il tuo brano è un inno alla vita, al carpe diem. Da dove nasce questa prospettiva filosofica?
Nasce, credo, un po’ dal dubbio che tutti noi esseri umani abbiamo, cioè quello di capire poi nel profondo quello che è il senso della nostra esistenza. Qual è lo scopo della nostra esistenza, chi siamo effettivamente, cosa facciamo su questo pianeta e in questo universo. Poi storicamente abbiamo sempre cercato di ritrovarlo, di cercarlo questo senso.
Magari l’abbiamo fatto, e lo facciamo tutt’ora, aggrappandoci alla fede e alla religione. Oggi purtroppo lo facciamo molto, credo, inseguendo l’arrivismo materialista, l’avere più che l’essere, però poi sono tutti espedienti perché è un po’ come quando nascondi la polvere sotto il tappeto. Alla fine rimane questo quesito, il grande quesito supremo, cioè chi siamo. Quindi questa ‘Viva la vita’ nasce da quasi un processo di accettazione del non sapere, quasi socratico. Socrate diceva, so di non sapere. Forse il senso e la risposta a questa domanda è questa: accettare di non sapere.
Colpisce molto il videoclip. Hai ripercorso il film della tua vita. Ti saresti mai immaginato da bambino, partito da Carrara, che avvenisse tutto questo?
No, però sperato sì perché in realtà il mio primo seme piantato dentro di me, in una parte del mio cuore, era pensare che nella mia vita, in un modo o nell’altro, avrei fatto parte del mondo della musica. È una sensazione che avevo proprio da piccolo, fin da piccolo ho sempre avuto questa attrazione. Quindi avevo un desiderio, un sogno, che però non credevo che si potesse effettivamente realizzare a tutti gli effetti come si è realizzato e che mi fa essere oggi consapevolmente grato. Il fatto che mi reputo fortunato di poter essere in questo stato.
Sei felice dell’accoglienza che sta avendo già questo brano?
Assolutamente. Mi rendo conto che c’è una risposta di affetto, di appoggio e di calore e quindi di risposta emotiva dalle persone che sono allineate a questo tipo di tematica e che cercano la sostanza dell’esistenza. Sono molto contento, mi sta già tornando indietro.