Ferrari, sinergia Hamilton e Leclerc in attesa degli aggiornamenti
Hamilton e Leclerc fanno una squadra con la Ferrari, malgrado la maledizione degli anni dispari continui a fare presenza. Per uno strano scherzo del destino le monoposto di Maranello realizzate nel 2021, 2023 e nel 2025 non sono all’altezza delle aspettative. Se la SF21 è stata un deciso passo in avanti rispetto alla sfortunato vettura […]

Hamilton e Leclerc fanno una squadra con la Ferrari, malgrado la maledizione degli anni dispari continui a fare presenza. Per uno strano scherzo del destino le monoposto di Maranello realizzate nel 2021, 2023 e nel 2025 non sono all’altezza delle aspettative. Se la SF21 è stata un deciso passo in avanti rispetto alla sfortunato vettura dell’anno precedente, nel 2023 e quest’anno le ambizioni alla vigilia del mondiale erano elevate.
Il cambio di piani sugli aggiornamenti
È chiaro che alla SF-25 servono interventi invasivi per rimettersi quantomeno in carreggiata. E’ improprio parlare di aggiornamenti evolutivi o correttivi anche se dovrebbero essere comunque introdotti nei prossimi round della stagione. I tecnici di italiani sono obbligati a realizzare una sorta di versione “B” del progetto tecnico 677 che in regime di budget cap è una sfida assai complessa.
Il ciclo vitale della SF-25 e la gestione del progetto tecnico 2026 sono oggetto di una completa rivisitazione in termini di allocazione delle risorse. Lo sforzo profuso e la dimostrazione che il 2025 non è mai stato considerato un anno di transizione in attesa del nuovo quadro regolamentare. È altrettanto palese che il rilascio dei più importanti update nulla hanno a che vedere con l’introduzione della direttiva tecnica TD018.
In un primo momento si pensava che le novità sulla Ferrari SF-25 fossero previsti in occasione del gran premio di Imola. Poi si è deciso di attendere l’introduzione introdurli all’entrata in vigore dei più severi test di deflessione all’ala anteriore. Ma in realtà, la portata delle modifiche sulla rossa di Leclerc e Hamilton richiede tempo, proprio perché non si tratta di semplici aggiornamenti.
Un film già visto per Charles e Lewis
Sei Gran Premi su ventiquattro sono andati in archivio, ovvero il 25% della stagione. In questo lasso di tempo le rosse non riuscite a limitare i danni a causa dei noti problemi tecnici e di imperdonabili leggerezze che hanno portato alla duplice squalifica nel Gran Premio di Cina. I ferraristi hanno compreso sin dai test in Bahrain che la stagione stava prendendo una piega molto diversa da quella agognata.
Mondiale proclamato in sede di presentazione della vettura di quest’anno. Per entrambi i piloti si è trattata di una delusione difficile da digerire per diverse ragioni. Charles, nonostante abbia sviluppato potenti “anticorpi” nella corso della sua lunga in Ferrari sembra ormai rassegnato. Lewis cercava alla Rossa quella scintilla per alimentare la sua velocità troppo spesso mortificata dalla scarsa competitività delle frecce d’argento ad effetto suolo.
Dopo solo sei race weekend, al netto delle piccole soddisfazioni nelle gare sprint, sta vivendo le medesime difficoltà attraversate nelle recenti stagioni. A rendere più complessa questa prima fase della avventura del britannico in rosso, è l’evidente insoddisfazione del lavoro svolto dai suoi ingegneri in pista. Non c’è stato round in cui la performance del sette volte campione del mondo sia progredita nel corso del fine settimana.
Ferrari, militanza e titoli non contano: serve mettersi al servizio del team
Avendo a cuore le sorti del Cavallino Rampante, è ovviamente nostro desiderio che la restante parte della stagione possa riservare grandi soddisfazioni al team italiano. Tuttavia occorre tener conto dei dati oggettivi e affidarsi di conseguenza alla razionalità. Al momento, pensare che la storica scuderia modenese possa sovvertire i rapporti di forza sinora apprezzati e’ un atto di fede.
Con ogni probabilità i ferraristi dovranno mettere da parte le ambizioni di inizio anno e rimboccarsi le maniche affinché prevalga il bene supremo, la ragion di stato: l’interesse del team. La patetica sequela di team radio tra il muretto e i piloti nella seconda parte del gran premio di Miami è esattamente ciò che non dovrà più accadere. Urge riporre nel cassetto le ambizioni individuali a maggior ragione se si tratta di posizioni di rincalzo.
In tal senso la coppia di piloti della rossa dovrà dimostrare di saper lavorare in simbiosi come hanno fatto i “due Carlo” nel 2021 e ne 2023. Sì perché sebbene anche nelle suddette stagioni ci sono stati screzi tra il monegasco e lo spagnolo, tuttavia i due sono stati capaci di massimizzare il risultati con il materiale a disposizione e contribuire allo crescita prestazionale delle vetture.
Del resto i team nei quali ha militato Sainz sono cresciuti in modo esponenziale rispetto a quando è entrato a farne parte. E’un dato di fatto. Consapevoli dell’egocentrismo tipico degli assi del volante, Charles e Lewis dovranno mettersi al servizio del team almeno fin quando il mezzo non sarà all’altezza dei piloti e possa consentirgli di battibeccare per qualcosa di molto più prestigioso di una settima posizione…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Ferrari – F1Tv