Ferrari più veloce in pista nel 2° stint: disastro totale con le Hard
Nel Gp di F1 in Bahrain, Ferrari ha realizzato un piccolo passo in avanti rispetto alla prima parte del weekend, sebbene il risultato resta insufficiente. Il team sta cercando come ottimizzare la vettura dopo il nuovo fondo, ma lo step in termini di gestione gomma manca. Un terreno sul quale vanno spese molte forze, perché […]

Nel Gp di F1 in Bahrain, Ferrari ha realizzato un piccolo passo in avanti rispetto alla prima parte del weekend, sebbene il risultato resta insufficiente. Il team sta cercando come ottimizzare la vettura dopo il nuovo fondo, ma lo step in termini di gestione gomma manca. Un terreno sul quale vanno spese molte forze, perché come sappiamo le coperture recitano un ruolo cruciale nella massima categoria del motorsport.
STINT 1: Ferrari sceglie un avvio prudente sulle medie
Considerato il degrado visto nelle prove, Ferrari ha optato per una scelta più flessibile, con l’obiettivo di allungare il primo stint e gestire meglio l’usura degli pneumatici. Questa scelta ha pagato solo con Leclerc, abile, dopo una partenza deficitaria a causa dell’aderenza inferiore, a mantenere un ritmo simile ai piloti davanti a sé.
Hamilton, al contrario, ha lamentato più volte la mancanza di grip e solo nella parte conclusiva dello stint è riuscito a fare meglio nei suoi parziali. Il miglioramento prestazionale di entrambi i piloti del Cavallino Rampante ha minimizzato l’usura gomma nell’intero stint. Una nota che possiamo vedere comunque in maniera positiva.
Piastri ha gestito mantenendo un gap minimo su Russell per non permettergli l’utilizzo del DRS. Come si è visto nella parte finale, di fatti, Oscar era parecchio distante dallo spremere al massimo la vettura. Mentre Russell è stato abile nel gestire l’usura delle coperture. Sfruttando una messa a punto più morbida al posteriore, l’inglese utilizzava bene l’acceleratore in uscita, impedendo all’avversario il sorpasso.
GP Bahrain 2° stint: Ferrari come Piastri, Lewis più veloce in pista prima della Safety
Red Bull ha completato nel peggiore dei modi il fine settimana più complicato dall’inizio della stagione di F1. Le temperature più elevate e gli errori commessi al pit stop durante il cambio degli pneumatici hanno impedito a Verstappen di condurre una gara abituale. Le difficoltà derivano già dalle qualifiche, che obbligano il campione del mondo in carica a una gara all’inseguimento.
Restando nel mezzo del gruppo, il talento di Hasselt non controlla l’overheating e lamenta la mancanza di grip per l’intero stint. Come si osserva dal grafico, il consumo gomme con le mescole Hard è stato elevato, costringendo la squadra di Milton Keynes a un pit stop anticipato. Al contrario, Ferrari ha vissuto il picco di performance proprio in questa sezione di gara, risultando con Leclerc il più veloce in pista.
I ferrasti hanno un degrado praticamente nullo, e l’inglese è il più rapido in pista poco prima dell’ingresso della Safety Car. In questa fase, invece, Charles soffre le turbolenze della scia di Russell, che non gli hanno permesso di gestire l’overheating. L’obiettivo del monegasco era completare in poco tempo il sorpasso sull’inglese, ma la buona EOSS della Mercedes a fine rettilineo lo ha impedito.
GP Bahrain 3° stint: Ferrari paga un degrado eccessivo sulla Hard
Infine poniamo l’attenzione sull’ultima fase della cosa dopo la Safety Car. Con gomme medie, Piastri ha mostrato tutto lo strapotere della McLaren su questo tracciato, con l’australiano che rifilava oltre mezzo secondo al giro agli avversari. Le temperature più basse rispetto al sabato hanno limitato questo vantaggio, che sembrava maggiore nel corso delle prove libere.
Norris non ha espresso la stessa performance del compagno, rallentato prima da Leclerc e poi da Russell. Tutte le altre monoposto hanno faticato nella gestione del degrado gomma, in uno stint corso in modalità sprint race. Come conferma anche il grafico, entrambi gli alfieri della Rossa non hanno saputo gestire l’usura della mescola più dura.
La vettura di Maranello era fortemente limitata dal sottosterzo che, come ha confermato Hamilton via radio, impediva una la rotazione necessaria per sfruttare al meglio la sua vettura. Il motivo risiede nella difficoltà di mantenere la gomma più dura in temperatura ottimale, limitando così il grip a disposizione dei piloti.
Autore: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Ferrari – F1Tv