Ferrari peggio di Williams, la crisi aumenta: analisi onboard GP Miami
Non è che ci si poteva aspettare molto dal Gran Premio di Miami. Ferrari ha dato il massimo e il risultato ottenuto è figlio di una vettura che proprio non ne vuole sapere di funzionare a dovere. Parliamo di un settimo posto per Charles, ottavo per Lewis. È tempo di archiviare questo Gran Premio che […]

Non è che ci si poteva aspettare molto dal Gran Premio di Miami. Ferrari ha dato il massimo e il risultato ottenuto è figlio di una vettura che proprio non ne vuole sapere di funzionare a dovere. Parliamo di un settimo posto per Charles, ottavo per Lewis. È tempo di archiviare questo Gran Premio che ancora una volta ha deluso, in attesa degli aggiornamenti per realizzare il salto di qualità. A seguire il resoconto tecnico della corsa.
Le due SF-25 hanno una passo deficitario
A Miami, una tregua viene concessa dalla pioggia. Una gara asciutta è prevista, benché il cielo venga minacciato da nuvoloni. Tutto viene predisposto, e si attende soltanto il via per il giro d’installazione. La scelta delle Hard viene effettuata da Hamilton, nel tentativo di allungare il primo stint il più possibile, sfruttando le soste anticipate di chi lo precede per poter girare in aria libera.
Le Medium, invece, verranno montate da Charles. Un lavoro piuttosto intenso viene svolto sulle gomme da entrambi i ferraristi, in particolare dall’inglese. La partenza viene gestita senza problemi. Un po’ di bagarre viene vissuta, ma le posizioni vengono mantenute dai ferraristi. Al terzo giro, l’ingresso della Virtual Safety Car viene causato da un incidente di Doohan contro le barriere.
Al quinto passaggio, la ripartenza viene autorizzata dopo la rimozione dell’Alpine da parte dei commissari. Una ripartenza decisa viene messa in atto da Hamilton, che si prende la posizione 11 su Hadjar. Una carenza di rotazione viene notata anche sulla monoposto di Leclerc, dovuta al fatto che le gomme non vengono ancora attivate al meglio. Con il passare di un paio di giri, la situazione viene migliorata.
Un grande lavoro viene messo in atto dagli ingegneri per suggerire le configurazioni ottimali del differenziale, così da agevolare la rotazione della vettura. Frattanto, alcune lamentele vengono sollevate da Leclerc per via di vibrazioni avvertite sull’avantreno in fase di frenata. È interessante osservare come molta trazione venga persa dal monegasco nei confronti della Williams di Albon, che lo precede, mentre il gap viene poi colmato nei rettilinei e in frenata.
Un trenino di vetture composto da Russell, Sainz e Albon viene trovato davanti a Leclerc. Inoltre, alcune fasi di lift and coast vengono effettuate presumibilmente per risparmiare carburante. Nel frattempo, un avvicinamento alla Haas di Ocon viene compiuto da Hamilton, che potrebbe tentare l’attacco. Le strategie iniziano ad essere discusse. Mentre un degrado gomme in linea con le attese viene registrato, una previsione di pioggia viene fatta per un orizzonte di circa dieci giri.
I problemi delle Rosse
Un team radio di Charles viene trasmesso e fa riflettere: “Le uniche zone della pista in cui mi sento comodo sono le curve 4-5-6-7, per il resto sono lento…”. Un messaggio chiaro viene inviato dal monegasco, dal quale si comprende quanto la sua vettura venga penalizzata, al punto da non riuscire nemmeno ad avvicinarsi alle due Williams.
Una situazione simile viene vissuta anche da Hamilton, impegnato a lottare con il volante e incapace di avvicinarsi alla scia di Ocon. Una notevole lentezza viene mostrata da entrambe le Ferrari. Va sottolineato anche come un maggior numero di input venga richiesto dai due alfieri della Rossa ai rispettivi muretti, nella speranza di ricevere indicazioni utili per migliorare la guidabilità delle monoposto.
Dopo numerosi tentativi, un sorpasso sulla Haas viene finalmente portato a termine da parte del sette volte campione del mondo della Ferrari. Una manovra che è costata parecchia fatica. A metà gara, nessun miglioramento viene registrato nel passo delle SF-25. Bloccaggi al posteriore a centro curva vengono lamentati da Charles, mentre una rotazione insufficiente della vettura viene riscontrata da Lewis nelle curve più lente.
In questo contesto, un crescente nervosismo può essere percepito nei due piloti Ferrari. Numerose domande vengono rivolte al muretto, ma spesso non vengono fornite risposte immediate. Al giro 29, una nuova Virtual Safety Car viene attivata per un problema occorso alla vettura di Bearman. L’occasione viene colta da Lewis per montare le Medium nella sua prima sosta.
La stessa scelta viene compiuta da Charles nel giro successivo, che opta invece per le Hard. Durante il pit stop del monegasco, la VSC viene però disattivata, impedendogli di guadagnare la posizione su Albon. Una situazione che solleva dubbi: si è trattato di pura sfortuna o di una chiamata arrivata con troppo ritardo?
Ferrari spinge al massimo ma il risultato è pessimo
Dopo le due soste, l’ottava e la nona posizione vengono occupate rispettivamente dai ferraristi. Poco dopo, la terza Virtual Safety Car del GP viene causata dalla rottura del motore di Bortoleto. Alla ripartenza, le due SF-25 mostrano grande abilità, riuscendo entrambe a superare Sainz. Molto bella è la manovra di Lewis, che, approfittando della lotta tra Charles e Carlos, si lancia all’interno e supera lo spagnolo ex Ferrari.
Ora le posizioni di settimo e ottavo sono detenute dai ferraristi. In questo frangente, un buon passo sembra essere mostrato dalle due vetture italiane. Tra l’altro, Charles viene raggiunto nel ritmo da Lewis, che però non viene lasciato passare dal muretto box, inspiegabilmente. L’inglese manifesta la sua frustrazione via radio, dicendo che “questo non è buono per la squadra”.
Alla fine, il team di Maranello si lascia convincere e lo swap viene effettuato in curva 17: la settima posizione viene conquistata da Lewis. Charles non esprime lamentele, ma fa notare comunque che si è trattato di una mossa pericolosa, in quanto Sainz si trovava molto vicino e avrebbe potuto approfittarne. Bozzi richiede il massimo impegno per questi ultimi otto giri che mancano.
Nel mentre la Mercedes di Antonelli viene inseguita con determinazione dal britannico, che spinge al massimo. L’operazione, però, si rivela difficile. Hamilton è più rapido ma i 5 secondi di gap da chiedere sembrano troppi. Tuttavia l’inglese poco a poco si avvicina, con Charles che non lo molla. Giusto a circa 3 secondi da Antonelli il ritmo per passarlo non c’è.
Pertanto la Ferrari decide di restituire la posizione a Leclerc che si riprende la settima piazza quando mancano 5 giri al termine della gara. Il monegasco prova a prendere Antonelli ma non ci riesce. A Miami è solo 5° forza in gara e questo risultato rispecchia la crisi nera della Rossa. Servono aggiornamento in maniera urgente, perché risultati del genere fanno male.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV