Ferrari, l’anatomia del sorpasso: la tecnica di Leclerc su Hamilton
Ferrari in barca con Hamilton e Leclerc, McLaren sugli scudi. I grafici relativi al passo gara parlano chiaro: dominio papaya, con un Verstappen riesce a spingere Red Bull oltre il suo valore reale. Russell conferma Mercedes come terza forza del weekend, mentre la Rossa, “semplicemente”, non entra mai in partita. Quando poi la pioggia sembra […]

Ferrari in barca con Hamilton e Leclerc, McLaren sugli scudi. I grafici relativi al passo gara parlano chiaro: dominio papaya, con un Verstappen riesce a spingere Red Bull oltre il suo valore reale. Russell conferma Mercedes come terza forza del weekend, mentre la Rossa, “semplicemente”, non entra mai in partita. Quando poi la pioggia sembra aprire uno spiraglio per inserirsi nella lotta per il podio, il muretto decide di auto-sabotarsi con una strategia quantomeno discutibile, condannando definitivamente la gara del team.
Ferrari assente ingiustificata
Analizziamo la corsa in dettaglio: nei primi 14 giri le due McLaren e Verstappen viaggiano su un passo praticamente identico, alternandosi nei giri più veloci e mantenendo un ritmo serrato. Tuttavia, quando Piastri riesce a riprendersi la posizione persa in partenza e a superare l’olandese, la situazione cambia. Da quel momento, il pilota Red Bull fatica a tenere il passo delle McLaren, il suo distacco aumenta e si stabilizza attorno ai 9 secondi nei confronti degli inseguitori.
A quel punto Piastri si dimostra più veloce del compagno di squadra, e si porta sotto il secondo di distacco. Il sorpasso sembra nell’aria, ma il team interviene immediatamente via radio per congelare le posizioni. Qualche giro più tardi, un piccolo errore in uscita da curva 6 costa all’australiano oltre due secondi in un solo giro, chiudendo definitivamente ogni possibilità di attaccare Norris e spegnendo l’unico potenziale duello in vetta.
In tutto questo, la vettura è completamente assente. La SF-24 di Leclerc si dimostra del tutto impotente, accumulando già nei primi 30 giri oltre 30 secondi di ritardo dal leader. Un dato impietoso che si traduce in un passo mediamente più lento di oltre un secondo al giro rispetto ai migliori. Il problema non è il solo comportamento nervoso dell’auto, ma bensì, l’incapacità di abbassare ulteriormente i tempi.
Ancora peggiore è la situazione per Hamilton, intrappolato nel traffico dietro Albon. La configurazione della Ferrari, dotata di un’ala posteriore più carica, lo penalizza pesantemente nei rettilinei, rendendo quasi impossibile un tentativo di sorpasso a DRS chiuso. A fine gara, i numeri sono impietosi: il passo medio della Ferrari è di quasi 2 secondi più lento rispetto a quello delle McLaren, un divario abissale che conferma il primo fine settimana complicato della stagione per la scuderia di Maranello.
La lotta interna tra Hamilton e Leclerc
Al giro 52 la Safety Car rientra ai box e la gara riparte. Alla restare, Leclerc riesce a sfruttare al meglio la trazione in uscita da curva 14 e riduce il distacco da Hamilton sino a soli 0.250s. Questo gli permette di agganciarsi alla scia della monoposto gemella, ottenendo un guadagno significativo sula retta: la top speed è superiore di 6 km/h, vantaggio sufficiente per affiancare la posteriore sinistra di Hamilton.
A questo punto, Leclerc tenta un affondo coraggioso all’esterno di curva 1, cercando di sfruttare la migliore velocità di punta. Dalla telemetria emerge chiaramente come il monegasco porti molta più velocità in centro curva rispetto a Lewis, con un incremento di ben 12 km/h. Questo risultato è il frutto di un’eccellente gestione del trail braking, iniziando la frenata con un forte pestone sul pedale.
Nel farlo massimizza la decelerazione e trasferisce il carico aerodinamico all’anteriore, per poi rilasciare il freno in modo graduale e anticipato rispetto al britannico. Tuttavia, la velocità extra acquisita dalla sua Ferrari SF-25 nel punto di corda rischia di portarlo troppo largo in uscita, con il pericolo di finire fuori traiettoria o, ancora peggio, di entrare in collisione con il suo compagno di squadra.
Tuttavia, la velocità extra acquisita nel punto di corda rischia di portarlo troppo largo in uscita, con il pericolo di finire fuori traiettoria o, peggio, di entrare in contatto con il compagno di squadra. Per evitare questa situazione, Charles è costretto a dare un ulteriore tocco al freno subito dopo il rilascio iniziale, correggendo la traiettoria prima che la monoposto scivoli eccessivamente verso l’esterno.
Altro aspetto interessante è il comportamento di Hamilton in questa fase. Lewis non contrasta con decisione il tentativo di Leclerc, scegliendo un approccio più cauto. In curva 2 non tiene giù il piede e solleva il gas di circa il 60%, una scelta che appare deliberata. In questo modo evita di forzare un duello rischioso, consapevole che la battaglia avrebbe potuto compromettere ulteriormente il risultato complessivo di per se già fallimentare.
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Marco Iurlandino