Apple Intelligence sotto accusa per pubblicità ingannevole

La tanto attesa Apple Intelligence, presentata come la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale secondo Apple, si è rivelata un clamoroso passo…

Mar 22, 2025 - 09:32
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Apple Intelligence sotto accusa per pubblicità ingannevole

La tanto attesa Apple Intelligence, presentata come la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale secondo Apple, si è rivelata un clamoroso passo falso. Dopo aver ritirato uno spot pubblicitario con l’attrice Bella Ramsey, che mostrava una versione “potenziata” di Siri, l’azienda si trova ora al centro di una causa legale federale per pubblicità ingannevole e concorrenza sleale.

Apple accusata di pubblicità ingannevole

La denuncia è stata depositata mercoledì presso il Tribunale distrettuale di San Jose e punta a ottenere lo status di class action. A presentarla è lo studio Clarkson Law Firm, già noto per aver avviato azioni legali contro colossi come Google e OpenAI in merito a pratiche scorrette nel campo dell’intelligenza artificiale.

Secondo i querelanti, Apple avrebbe promosso in modo aggressivo l’integrazione di funzionalità IA avanzate nei nuovi iPhone, facendo credere ai consumatori che queste sarebbero state disponibili sin dal lancio. In realtà, le promesse non sono state mantenute: Siri, elemento centrale delle pubblicità, non riceverà gli aggiornamenti promessi prima del 2026.

Il materiale promozionale, diffuso su internet, TV e altri media, avrebbe creato una “chiara e ragionevole aspettativa” nei clienti, portandoli a spendere di più per i nuovi dispositivi, convinti di accedere a funzionalità rivoluzionarie. Questa strategia, secondo l’accusa, è stata parte di un piano per spingere gli aggiornamenti a prezzi premium e mantenere un vantaggio nella cosiddetta guerra dell’IA con i concorrenti.

L’insoddisfazione degli utenti è aumentata anche a causa dell’esclusione di dispositivi recenti, come iPhone 15 e 15 Plus, dalle funzionalità Apple Intelligence, a causa di limiti hardware legati a RAM e Neural Engine insufficienti.

In risposta al malcontento e alle critiche interne, Apple ha avviato una ristrutturazione della divisione AI, sostituendo il responsabile storico John Giannandrea con Mike Rockwell, il manager dietro lo sviluppo del Vision Pro.

Apple non è nuova a controversie legali, ma questa causa potrebbe avere ripercussioni significative in termini di immagine e fiducia dei consumatori. Chi ha acquistato un nuovo iPhone aspettandosi le funzionalità promesse, ora potrebbe ottenere un risarcimento, qualora il procedimento si concludesse a favore della parte attrice.

Restiamo in attesa degli sviluppi di questa vicenda, che potrebbe segnare un precedente importante per il modo in cui le aziende tech comunicano e mantengono le loro promesse in materia di intelligenza artificiale.