Ferrari: la Sprint Race come test per mitigare le criticità della SF-25
Ferrari deve reagire e pensa di sapere come fare. Il primo back-to-back del mondiale di F1 arriva già in occasione del secondo round della stagione, in programma sul circuito internazionale di Shanghai. Sul tracciato situato nella megalopoli cinese si disputerà il primo dei sei sprint weekend stagionali, in una fase della campionato in cui i […]

Ferrari deve reagire e pensa di sapere come fare. Il primo back-to-back del mondiale di F1 arriva già in occasione del secondo round della stagione, in programma sul circuito internazionale di Shanghai. Sul tracciato situato nella megalopoli cinese si disputerà il primo dei sei sprint weekend stagionali, in una fase della campionato in cui i team non hanno ancora maturato un’approfondita conoscenza dei rispettivi progetti tecnici.
Le tre giornate di test collettivi in Bahrain e il primo Gran Premio della stagione, disputato su un tracciato atipico e in condizioni atmosferiche alquanto avverse, hanno reso ancora più complicata l’analisi del comportamento relativo alle monoposto. Inutile dire che, al momento, l’unica certezza è costituita dalla McLaren McL39 che, rispettando i pronostici della vigilia, ha mostrato un potenziale enorme.
I dubbi legati ai diversi programmi di lavoro svolti dai team di Formula Uno, sino alle terze prove libere di sabato scorso, hanno lasciato il posto a dimostrazioni di forza inequivocabili, sia sul giro secco che sul passo gara, in qualsiasi condizione atmosferica. Per questo il Gran Premio della Cina sarà un test importante per tutti, specie per la Ferrari che messo assieme un fine settimana davvero tragico a Melbourne.
Il formato Sprint potrebbe rimescolare le carte al sabato
Se è vero che il team di F1 diretto da Andrea Stella parte con i favori del pronostico anche nella prima tappa orientale della stagione, la storia del tanto chiacchierato formato sprint dimostra che, il programma compresso del fine settimana, può premia non solo il mezzo più performante, ma anche la scuderia che riesce a deliberare il miglior setup di base attraverso il lavoro effettuato al simulatore nelle rispettive factory.
Inoltre, la possibilità di poter intervenire sulla monoposto dopo la Sprint Race del sabato è una sorta di esame di riparazione per i team che non hanno iniziato il weekend con il piede giusto. È evidente che, nell’arco dell’intero fine settimana, le migliori vetture monopolizzeranno le posizioni di vertice. Questo formato, che piaccia o meno, è stato pensato proprio per ridurre al minimo le sessioni che le squadre dedicano ad effettuare quelli che in gergo vengono chiamati “fine tuning”.
La Scuderia Ferrari arriva al secondo appuntamento della stagione con tanti punti di domanda. L’aspetto positivo è che il tracciato di Shanghai offrirà feedback molto più indicativi rispetto a quelli acquisiti nel Gran Premio d’Australia. Se ci sarà da sviluppare update correttivi, occorrerà necessariamente raccogliere dati su piste che, per la loro geometria, mettono in evidenza eventuali carenze aeromeccaniche della vettura.
Certo, il tracciato di F1 cinese non è al livello di Suzuka, terzo round stagionale, tuttavia è costituito da segmenti molto impegnativi, come ad esempio il “cavatappi” subito dopo il rettifilo principale, caratterizzato da curve a raggio variabile con due punti di corda, per di più in contro pendenza. Un settore in cui la capacità termica delle gomme giocherà un ruolo fondamentale.
Sprint Race, test funzionale per la gara domenicale
Red Bull, lo scorso anno in Qatar, ha mostrato come uno sprint weekend possa essere un’opportunità laddove il fine settimana non parta nel migliore dei modi. Verstappen, nonostante detesti questo formato sprint, su un totale di diciotto gare, sulla distanza dei 100 km, ne ha vinte ben 11. Un dato pari a oltre il 61% degli eventi sinora disputati. A questo punto possiamo ricordare un fatto interessante, utile al ragionamento.
Nell’edizione 2024 del Gran Premio del Qatar, nel corso dell’unico turno di prove libere, la RB20 non andò oltre l’undicesimo crono con Verstappen e addirittura il diciottesimo con Sergio Perez. A quel punto, gli ingegneri della scuderia austriaca diedero un nuovo senso alla qualifica Shootout e alla Sprint Race. Non si badò al risultato del sabato, sfruttandolo esclusivamente come una sorta di sessione di test aggiuntiva.
Una volta terminata la mini gara del sabato, gli uomini diretti da Christian Horner rivoltarono come un calzino la RB20 che, grazie anche all’abilità del quattro volte campione del mondo di F1 olandese, dominò in modo alquanto sorprendente la gara sulla distanza dei 300 km. Il tutto, cari signori e signore, in barba ai pronostici che davano per stra favorita la McLaren McL38 nella corsa domenica.
La speranza è che il weekend cinese dimostri che quello vissuto in Australia sia solo un incidente di percorso nella stagione del Cavallino Rampante. Se tuttavia così non fosse, perché non interpretare il primo sprint weekend della stagione come fatto dagli uomini di Milton Keynes a Losail? Almeno si potrebbe disporre di maggior tempo per poter trovare un setup di compromesso, in grado di minimizzare le attuali criticità della Ferrari SF-25.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv