Fece il saluto nazista ad Auschwitz in gita a 14 anni, processato in Polonia e in Italia: «Per lui misura educativa»
Oggi 17enne, lo studente toscano è stat imputato in un procedimento in Polonia e in Italia. Alla fine il tribunale per i minorenni di Firenze ha condiviso la decisione dei giudici polacchi L'articolo Fece il saluto nazista ad Auschwitz in gita a 14 anni, processato in Polonia e in Italia: «Per lui misura educativa» proviene da Open.

Il saluto nazista nel bel mezzo di una gita scolastica al campo di sterminio di Auschwitz, poi una doppia trafila giudiziaria in due Paesi differenti. È la vicenda di cui è stato protagonista un giovane fiorentino, all’epoca dei fatti 14enne. Sia il procedimento a cui è stato sottoposto in Polonia sia quello italiano si sono chiusi con un nulla di fatto. O meglio, con un avvertimento formale: una «misura educativa» decisa dai giudici nella speranza che il giovane studente abbia compreso il suo errore e non lo ripeta.
La bravata ad Auschwitz e il processo polacco
Una visita di istruzione con la classe, una scuola di Firenze, nel 2022. È questo il momento in cui il 14enne, mentre la comitiva passava tra i binari del lager, ha deciso di tendere il braccio destro verso l’alto. Una sfida? Una bravata di pessimo gusto? Gli addetti alla sicurezza dell’ex campo di concentramento lo notato e lo segnalano al tribunale distrettuale di Oświęcim, la cittadina a pochi chilometri da Auschwitz. La macchina giudiziaria polacca, particolarmente intransigente con tutte le forme di apologia, si mette immediatamente in moto. Rintraccia la scuola, poi la famiglia del ragazzo e il ragazzo stesso, comunicandogli che è indagato per aver violato l’articolo 256, comma 1 del codice penale polacco. In poche parole, il 14enne avrebbe «pubblicamente fatto propaganda di fascismo o di altro sistema statale totalitario». Reato per cui si rischia la reclusione fino a tre anni.
Le indagini in Italia e la «misura educativa» per il saluto nazista
Prima dello «scappellotto» da parte del tribunale di Oświęcim, la procura polacca aveva messo in moto anche la giustizia minorile italiana. Nel novembre 2023, infatti, la procura per i minorenni di Firenze aveva aperto un’inchiesta parallela per tentare di approfondire il contesto socio-culturale e familiare in cui il giovane era cresciuto. A gennaio 2024 ogni attività investigativa è stata sospesa. Secondo i giudici italiani, infatti, la decisione dell’autorità polacca di emanare una «misura educativa sotto forma di avvertimento» era sufficiente. È stata dunque dichiarato il «non doversi procedere», ribadendo lo scappellotto al ragazzo, ormai 17enne.
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