Fare shopping con ChatGPT: come funziona il nuovo servizio

Arriva lo shopping dentro ChatGPT, OpenAI sta trasformando il modo in cui le persone cercano e valutano prodotti online. Ma come funziona il nuovo assistente personale?

Mag 2, 2025 - 09:49
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Fare shopping con ChatGPT: come funziona il nuovo servizio

ChatGPT ora aiuta anche a fare shopping. OpenAI ha annunciato il lancio di un’esperienza d’acquisto integrata direttamente nel suo popolare chatbot, portando l’intelligenza artificiale generativa in un territorio finora dominato da Google: la ricerca di prodotti e il supporto agli acquisti online.

Il nuovo servizio, disponibile per tutti gli utenti, anche quelli non registrati, promette di cambiare il modo in cui scegliamo cosa comprare online. Ma come funziona, e cosa lo distingue dai tradizionali motori di ricerca?

Acquisti guidati dall’intelligenza artificiale grazie a ChatGPT

Il nuovo sistema perfezionato da OpenAI consente di cercare prodotti tramite l’utilizzo di ChatGPT, ricevere consigli personalizzati e – alla fine – cliccare su pulsanti di acquisto che rimandano ai siti dei rivenditori per completare la transazione. In pratica, non si acquista direttamente dentro ChatGPT, ma il processo di selezione e valutazione dei prodotti avviene tutto all’interno del chatbot.

Durante una dimostrazione per WIRED, Adam Fry, responsabile del prodotto Search di OpenAI, ha mostrato come ChatGPT sia già in grado di aiutare l’utente a decidere quale macchina per il caffè espresso acquistare, oppure quale sedia da ufficio scegliere, fornendo una lista curata di raccomandazioni basate sia sulle preferenze memorizzate dell’utente sia su recensioni recuperate da tutto il web.

L’esperienza di acquisto diventa personalizzata e guidata

A differenza di Google Shopping, che utilizza in parte risultati sponsorizzati e logiche algoritmiche opache, ChatGPT punta su un approccio organico e conversazionale. Le raccomandazioni non sono pubblicità: “Non sono annunci, non sono sponsorizzati,” ha sottolineato Fry. L’Intelligenza Artificiale non si basa su parole chiave, ma analizza come le persone parlano di un prodotto, quali sono i pro e i contro più citati nelle recensioni, e li riassume in modo chiaro e mirato.

Questo permette un grado di personalizzazione superiore. Se, per esempio, l’utente comunica a ChatGPT che preferisce abbigliamento nero e solo di un certo brand, l’assistente ricorderà questa preferenza per le prossime ricerche, offrendo consigli su misura.

Le recensioni che alimentano le risposte di ChatGPT provengono da una varietà di fonti: da siti editoriali e di informazione a forum di utenti come Reddit. Inoltre, l’utente può indicare quali tipi di recensioni preferisce – ad esempio, opinioni di esperti oppure testimonianze reali di consumatori – influenzando così il tipo di suggerimenti ricevuti.

OpenAI sperimenta con l’affiliazione per aumentare i guadagni

Un interrogativo cruciale riguarda i modelli di guadagno: se un utente acquista un prodotto raccomandato da ChatGPT, chi beneficia della commissione di affiliazione? Fry ha spiegato che l’azienda sta ancora sperimentando diversi modelli di monetizzazione. Per ora, l’obiettivo è offrire un’esperienza utente eccellente. In futuro, però, non è escluso che i link affiliati diventino una fonte importante di ricavi, contribuendo al grande obiettivo di OpenAI: raggiungere i 125 miliardi di dollari di fatturato entro il 2029.

L’introduzione dello shopping dentro ChatGPT rappresenta una sfida diretta a Google, non solo sul piano della ricerca ma anche in quello, strategicamente cruciale, della monetizzazione tramite e-commerce. È un ambito dove la personalizzazione conversazionale potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo rispetto alla logica impersonalizzata degli algoritmi tradizionali.

Già altri concorrenti come Perplexity AI hanno lanciato esperienze simili, e anche Google sta integrando funzioni simili nelle sue schede “Researched with AI”. Ma l’approccio di OpenAI è più ambizioso e punta a rendere lo shopping online una conversazione intelligente e su misura, invece di una semplice lista di link.