Famiglie più ricche, le imprese tirano la cinghia

Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici a prezzi correnti è aumentato del 2,7%, pari ad un incremento di...

Apr 4, 2025 - 11:09
 0
Famiglie più ricche, le imprese tirano la cinghia

Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici a prezzi correnti è aumentato del 2,7%, pari ad un incremento di 35,2 miliardi. Prosegue a ritmi più contenuti la crescita dei prezzi determinando un aumento dell‘1,3% del loro potere d‘acquisto, ossia il reddito disponibile espresso in termini reali, che non aveva subito variazioni nel 2023. È quanto emerge dal report dell‘Istat "I conti nazionali per settore istituzionale - anni 1995-2024".

La dinamica meno sostenuta della spesa per consumi finali delle famiglie (+1,7%, +21,3 miliardi), rispetto al reddito disponibile, ha determinato nel 2024 una ripresa della quota di reddito destinata al risparmio. La propensione al risparmio delle famiglie – annota l’istituto guidato da Francesco Maria Chelli – è passata dall‘8,2% del 2023 al 9% del 2024. Nel 2024 il reddito primario delle famiglie è aumentato di 49,5 miliardi (+3,4%), con un apporto positivo generato dai redditi da lavoro dipendente (+41,6 miliardi, +5%), dai redditi imputati per l‘utilizzo delle abitazioni di proprietà (+7,9 miliardi, +4,8%) e dai redditi derivanti dall‘attività imprenditoriale (+1,4 miliardi, +0,4%).

Il saldo degli interventi redistributivi ha sottratto alle famiglie 130,8 miliardi nel 2024, 14,3 miliardi in più rispetto all‘anno precedente. Le imposte correnti pagate dalle famiglie sono aumentate di 19,5 miliardi (+7,6% rispetto al 2023), per la crescita del gettito dell‘Irpef (+5%) e delle ritenute sui redditi da capitale e sul risparmio gestito (+67,1%).

Numeri di segno opposto per quanto riguarda le imprese. II valore aggiunto delle società non finanziarie ha registrato nel 2024 una modesta crescita, pari allo 0,9% (+9 miliardi), in forte rallentamento rispetto all’anno precedente (+7,5% nel 2023, +72,9 miliardi). Nel 2024, il consistente aumento dei redditi da lavoro pagati ai dipendenti (+5,6%, +30,7 miliardi) ha determinato una flessione del risultato lordo di gestione delle società non finanziarie, diminuito del 5,2% (+7,8% nel 2023); tale andamento è stato rafforzato dall’aumento del 4,7% delle imposte sulla produzione (-2% nel 2023) e dalla diminuzione del 7,5% dei contributi alla produzione (-22,7% nel 2023). Pertanto, il tasso di profitto, calcolato come rapporto fra risultato lordo di gestione e valore aggiunto, si è portato nel 2024 al 43,3%, dal 46,1% dell’anno precedente.

A. L.