Famiglia distrutta. Soffoca moglie e figlio, poi si toglie la vita

L’anziano accudiva la 79enne malata e il 48enne affetto da autismo. Mercoledì la festa di compleanno insieme. I corpi trovati dal fratello dell’uomo.

Apr 25, 2025 - 06:12
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Famiglia distrutta. Soffoca moglie e figlio, poi si toglie la vita

Era il perno della famiglia, la colonna portante. Era lui che si occupava di tutto: del figlio disabile e della moglie, che da anni combatteva contro la demenza. Mercoledì notte il senso di impotenza lo ha travolto. Quel pensiero sempre più pressante, il ‘dopo di noi’ e, in particolare, il ‘dopo di me’ lo ha portato a prendere la decisione più terribile: ha raggiunto in camera la moglie 79enne e il figlio, 48 anni, affetto da disturbo dell’autismo, e li ha soffocati nel sonno. Dopodiché si è tolto la vita. Solo qualche ora prima, col sorriso sul volto che lo caratterizzava e che nulla aveva fatto trasparire, aveva spento insieme alla famiglia le sue 83 candeline.

La tragedia si è verificata nella notte tra mercoledì e giovedì nelle campagne di Marzaglia Nuova, alle porte di Modena. L’uomo, 83 anni, Gian Carlo Salsi ha ucciso il figlio Stefano e la moglie Claudia Santunione, 79 anni per poi togliersi a sua volta la vita. Pare che da poco avesse appreso di essere affetto da una patologia (forse degenerativa) e per questo avrebbe deciso di compiere il duplice delitto e uccidersi. A dare l’allarme, ieri mattina intorno alle 9 è stato il fratello dell’uomo, Valerio, 74 anni, dopo essere entrato nell’abitazione della famiglia Salsi, situata accanto alla sua, dopo che il centro diurno dove Gian Carlo era solito portare Stefano lo aveva contattato, non vedendoli arrivare. Subito sul posto ieri mattina sono arrivate le pattuglie dei carabinieri di Modena, che hanno dato il via alle indagini coordinate dalla locale procura. Purtroppo tutto, in quell’abitazione al primo piano, era già scritto.

A parlare di un peso che ha schiacciato Gian Carlo Salsi è il fratello di Claudia e zio di Stefano, il signor Franco che ieri, tra le lacrime, si è chiesto tante volte come mai l’83enne non si fosse rivolto ai parenti per chiedere aiuto. "Mia sorella aveva già da due o tre anni un inizio di demenza e lui gestiva tutto, il figlio e la moglie. Non hanno mai esternato problemi: erano persone molto riservate, tenevano tutto dentro. Sapevamo che la famiglia gestiva da 50 anni un figlio autistico, capivamo e conoscevamo le difficoltà che affrontavano ogni giorno ma non si erano mai lamentati – ha spiegato. Quando due o tre anni fa mia sorella si è ammalata il perno era diventato Gian Carlo: si occupava di tutto ma non ho mai avvertito alterazioni – ha spiegato tra le lacrime.

Choc in paese dove la famiglia era molto conosciuta, anche grazie al ‘trofeo Stefano Salsi’ che da 23 anni organizzavano in onore del figlio. Una competizione ciclistica volta a far si che il 48enne potesse dedicarsi allo sport che più amava. La vicesindaca Francesca Maletti esprime cordoglio anche a nome degli educatori e degli assistenti sociali che hanno seguito Stefano in tutti questi anni e più di recente anche la mamma, che aveva a sua volta iniziato a frequentare un centro diurno. "Tutti volevano bene a Stefano, e quando questa mattina non si è presentato, gli educatori hanno subito cercato di rintracciarlo per capirne il motivo. Ci stringiamo con affetto attorno agli zii e a tutti coloro che conoscevano la famiglia, un nucleo molto unito e noto nella piccola frazione di Marzaglia Nuova".