F1 | Scalabroni: “In Ferrari l’arrivo di Hamilton ha stravolto tutto”
In F1 sta continuando il momento difficile in casa Ferrari. Nemmeno nell’ultimo GP in Bahrain il Cavallino è riuscito a salire sul podio, nonostante qualche timido segnale di ripresa da parte della SF-25. Ancora una volta Leclerc ci ha messo del suo per sopperire alle carenze tecniche della rossa, mentre Hamilton continua ancora a faticare […] L'articolo F1 | Scalabroni: “In Ferrari l’arrivo di Hamilton ha stravolto tutto” proviene da F1Sport.it.

In F1 sta continuando il momento difficile in casa Ferrari. Nemmeno nell’ultimo GP in Bahrain il Cavallino è riuscito a salire sul podio, nonostante qualche timido segnale di ripresa da parte della SF-25. Ancora una volta Leclerc ci ha messo del suo per sopperire alle carenze tecniche della rossa, mentre Hamilton continua ancora a faticare per adattarsi alla Ferrari. La mancanza di risultati e la costanza mostrata lo scorso anno da parte del team di Maranello sembra essere al momento un lontano ricordo.
Credits: Scuderia Ferrari HP via X
Ma cosa manca davvero alla Ferrari per poter tornare al top in F1? In quale area della monoposto ci sono delle carenze tecniche? Sull’argomento è intervenuto Enrique Scalabroni ai microfoni di Pit-Talk. L’ex ingegnere di F1 spiega che in qualsiasi squadra innanzitutto l’arrivo di un pilota top come Hamilton può stravolgere tutto il metodo di lavoro all’interno di un team:
“C’è un’altra cosa che io non so veramente: quale sia la situazione in Ferrari, perché, da fuori, uno non riesce a capire. C’è anche un cambio di pilota che, in un certo senso, ogni volta che arriva un super pilota in una squadra condiziona il metodo di lavoro che c’era prima. L’anno scorso era in un modo, poi quest’anno si parte con un altro pilota. Tutte le squadre sono così.”
“Dunque, specialmente nel caso di Hamilton, lui cerca un setup completamente diverso dal setup generale che cercano le altre squadre, dove la rigidità al rollio è sul treno anteriore. Hamilton preferisce una macchina molto più morbida, per permettergli un’entrata in curva molto più progressiva e semplice, mentre un altro pilota – come Sainz o Leclerc – preferisce, per quello che dicono loro, una macchina più rigida sull’anteriore.”
Poi Scalabroni sentite cos’ha detto riguardo il cambio di filosofia nelle sospensioni adottato dalla Ferrari sulla SF-25. Ricordiamo che la SF-24 montava un sistema push-rod all’anteriore, mentre la rossa di quest’anno ha adottato la soluzione pull-rod. È stata la giusta scelta tecnica presa dagli uomini del Cavallino?
“Non sono in Ferrari, quindi non so veramente com’è la macchina. Possiamo guardarla da fuori e capire poco, però non lo so. Io lo avrei fatto, però prima dovevo essere sicuro che lì stesse il problema, e non fosse invece una mancanza di carico aerodinamico o un assetto sbagliato, troppo rigido o troppo morbido. Ricordi che la Ferrari non andava bene quando fu squalificata per il consumo sotto la vettura.”
“Dopo hanno irrigidito il treno anteriore come voleva Vettel (e Vettel non c’è più), ma da lì ha cominciato a funzionare, finché adesso Hamilton vuole un treno anteriore morbido, perché è un pilota di una certa età e, inoltre, ha altre responsabilità, che sono i viaggi in giro per il mondo, le sue attività, non vive più di solo automobilismo. Non è come Verstappen, che sta tutto il giorno a martellare, a lavorare, a lavorare. Sono tempi diversi.”
“Questa è una situazione che si ripresenta, come con Vettel e Leclerc. A Leclerc andava bene quello che gli mettevano, perché per fare un giro veloce gli bastava. In gara poi avevano problemi con il consumo gomme, la macchina non si comportava bene e perdeva efficienza. Vettel chiedeva più carico alla macchina e maggiore resistenza dell’anteriore.
Credits: Scuderia Ferrari HP via X
“Però, vedi, quando sei in quelle condizioni, è difficile per un ingegnere gestire due operazioni diverse: è come se lavorassi con una sola macchina e un solo pilota, ogni responsabile pensa a una delle due vetture, ma non si fanno due sviluppi in parallelo guadagnando tempo. Così si perde energia e si investe per accontentare entrambi gli stili di guida.”
Insomma l’arrivo di Hamilton in Ferrari sembra davvero aver stravolto ogni metodo di lavoro. Perchè nel team di Maranello ci sono due top-driver con diverse esigenze di guida. E questo rischia di mandare in confusione i tecnici del Cavallino Rampante. In casa Ferrari è meglio seguire le indicazioni fornite da Leclerc o da Hamilton per quel che riguarda lo sviluppo della SF-25 da qui ai prossimi GP? Leclerc sembra riuscire ad estrarre più potenziale dalla vettura. Mentre Hamilton è ancora in quella fase di adattamento con la Ferrari. Ma il sette volte campione del mondo di F1 ha la capacità di dare le giuste indicazioni ai tecnici per migliorare la vettura.
Alberto Murador
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