F1 | Marko pizzica la McLaren: “A Suzuka avremmo scambiato le posizioni tra Norris e Piastri”
F1 Marko McLaren – Il Gran Premio del Giappone ha offerto una nuova dimostrazione dell’influenza che un singolo interprete può

F1 Marko McLaren – Il Gran Premio del Giappone ha offerto una nuova dimostrazione dell’influenza che un singolo interprete può avere sul risultato finale. La prestazione impeccabile di Max Verstappen ha sottolineato quanto, in Formula 1, il talento individuale resti una variabile decisiva, anche di fronte a vetture particolarmente performanti.
Partita con i favori del pronostico, la McLaren ha lasciato il tracciato di Suzuka con un bottino importante in termini di punti, ma anche con qualche riflessione aperta. I piazzamenti di Lando Norris e Oscar Piastri, rispettivamente secondo e terzo sotto la bandiera a scacchi, non sono bastati per contrastare il ritmo imposto dalla Red Bull numero 1.
Marko e il gioco di squadra in McLaren
Pur potendo contare su una monoposto ritenuta tra le più equilibrate del lotto, la formazione di Woking non è riuscita a concretizzare le premesse della vigilia. In particolare, nel finale di gara, il passo dell’australiano è sembrato più efficace rispetto a quello del compagno di squadra, senza però che il muretto decidesse di intervenire.
La scelta di non impartire indicazioni tattiche ha sollevato più di un interrogativo. Tra le voci più critiche, quella di Helmut Marko non è passata inosservata. Il consigliere di Red Bull ha commentato con sarcasmo la condotta del team britannico, sottolineando come, a parti invertite, la sua squadra avrebbe agito in maniera differente.
Verstappen contro le “papaya”
“La strategia che scelgono spetta a loro. Sembrava che Piastri fosse il pilota più veloce. La domanda è se sarebbe riuscito a sorpassare Max, perché quella è un’altra storia su questo circuito, ma forse questa è una nuova versione delle regole papaya! Noi avremmo fatto il cambio, ma la McLaren ha le Papaya Rules, e quelle sono le loro regole”, ha dichiarato a Nextgen Auto.
Il riferimento ironico al colore che contraddistingue le vetture di Norris e Piastri ha acceso il dibattito, alimentato anche dalle dinamiche interne alla scuderia inglese. La rinuncia a un possibile scambio di posizioni è stata interpretata da alcuni osservatori come un segnale di equilibrio tra i due piloti, ma c’è chi legge nella scelta una mancanza di aggressività strategica.
In ogni caso, la corsa al titolo resta aperta e l’evoluzione delle prossime gare chiarirà se la linea adottata da McLaren potrà rivelarsi efficace nel lungo termine. Verstappen, intanto, ha dimostrato di non aver perso lo smalto, imponendosi su una pista tecnica con autorità e precisione.