F1 | Liuzzi: “Antonelli sta giocando bene le sue carte”
In F1 in questi giorni trascorsi tra la fine del GP della Cina e l’inizio di questo nuovo weekend di gara in Giappone, non si è parlato d’altro che di Red Bull. La monoposto che non va, la squadra che è concentrata solo su Max (non mi sembra una grande scoperta) e dello switch che […] L'articolo F1 | Liuzzi: “Antonelli sta giocando bene le sue carte” proviene da F1Sport.it.

In F1 in questi giorni trascorsi tra la fine del GP della Cina e l’inizio di questo nuovo weekend di gara in Giappone, non si è parlato d’altro che di Red Bull. La monoposto che non va, la squadra che è concentrata solo su Max (non mi sembra una grande scoperta) e dello switch che ha portato Tsunoda al fianco di Verstappen a discapito di Lawson. Per onor di cronaca si è parlato tantissimo anche di Ferrari, ma è meglio non riaprire questo capitolo. Con tutti questi argomenti, per carità legittimi e interessantissimi, si sono spente le luci dell’attenzione mediatica sugli altri piloti e scuderie.
Ma noi manteniamo sempre acceso e ben puntato il faro su Andrea Kimi Antonelli, che come abbiamo detto più volte, ha performato molto bene nei due weekend fino a ora disputati. Un giudizio positivo è stato espresso anche da Vitantonio Liuzzi, ex pilota di F1, che ai microfoni di Pit-Talk ha detto:
“Io penso che Andrea ci darà tante soddisfazioni per la bandiera italiana. Ha dimostrato fin dall’Australia che non gli manca nulla per meritarsi un titolo in F1. Nelle categorie inferiori, a partire dal kart, è sempre andato fortissimo. E sicuramente avere Toto Wolff alle spalle è una cosa più che positiva, perchè è una delle persone più influenti del paddock, quindi ti da tanta sicurezza. Sta giocando bene le sue carte e, secondo me, potrà dire tanto in futuro, perchè è molto giovane e, per la F1 moderna, ci vogliono un pò di chilometri e gare per prendere il ritmo“.
Questa opinione rilasciata da Vitantonio ai nostri microfoni ci permette di fare un confronto tra quello che potremmo definire “Il metodo Red Bull” e “Il metodo Mercedes“. La squadra Anglo-Austriaca negli anni ha cambiato tantissimi piloti, scegliendo di avere in Max il suo punto centrale, andando alla continua ricerca, disperata e spasmodica di un “Max 2”. Questa ricerca si è rivelata totalmente fallimentare, d’altronde non poteva generare risultato differente, ed è costata la carriera a molti giovani talenti. Entrare in F1 ed iniziare a correre fin dall’inizio con un top team è sicuramente un privilegio, che però pone sotto grande pressione, di qualunque genere, i novellini.
Non c’è tempo per ambientarsi, non ci si può permettere di sbagliare. Ma tutto questo non fa altro che generare l’effetto opposto a quello sperato. Così chi è in grado di reagire mentalmente, ha delle buone conoscenze ed è riuscito a creare un rapporto positivo con tutto il paddock, forse riuscirà trovare un sedile in qualche team minore. Vedi Albon. Chi non ha questa forza invece è costretto a dire addio alla F1. Quello che noi definiamo “modello Red Bull”, ha portato grandi risultati indubbiamente, ma ora inizia a mostrare tutti i suoi aspetti negativi, rischiando di allontanare per tanto tempo la stessa scuderia da quei risultati tanto inseguiti.
Modello opposto è invece quello che la Mercedes ha messo in atto da quest’anno. La mossa di mettere un novellino, come Kimi, al posto di un pluricampione del mondo come Lewis è stata azzeccatissima. Magari se avessero scelto al suo posto Sainz o Alonso o Perez (forse stiamo un po’ esagerando) la seconda freccia d’argento sarebbe riuscita a fare qualche punticino in più in queste due gare. Ma non avrebbero tenuto il passo con i tempi. Il campionato di F1 sta diventando sempre più giovane, ed avere un talento giovanissimo, Kimi ha solo 18 anni, in scuderia è una ricchezza per il presente e per il futuro.z
Sicuramente non è Max. Sicuramente se messi sulla stessa vettura Max avrebbe la meglio. Per ora. Quello che Toto Wolff ha capito, a differenza di Horner o Marko, è che bisogna accudire questi giovanissimi talenti come se fossero dei bambini, delle piantine. Il primo passo è dargli fiducia, il secondo è affiancarli ad un compagno di squadra più esperto, il terzo è dargli tempo, aspettare.
Certo, chiedere di aspettare in uno sport che si basa ed è sinonimo di velocità può sembrare un ossimoro, ma è proprio questo l’ingrediente magico. Forse in casa Red Bull stanno iniziando a comprendere le falle del proprio modello, ma ormai è tardi. Vitantonio Liuzzi ai nostri microfoni ha prospettato un grande periodo per la Mercedes e Kimi:
“Ha un compagno di squadra da cui può imparare tantissimo, perché Russell è uno dei piloti più forti in griglia, ma Andrea non è da meno. Ne vedremo delle belle. Forse il primo anno non sarà così semplice, però deve cercare di fare la spugna e imparare il più possibile in questa stagione, per poi mettere in pratica dalla metà stagione in poi o nelle prossime annate. Va veramente molto forte“.
Federico Barbara
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