F1 | Lewis Hamilton schivo davanti alle telecamere: la sua risposta fa riflettere
Lewis Hamilton ha avuto modo di chiarire il motivo per cui si sta dimostrando particolarmente schivo con le telecamere: ma le sue ragioni sono comprensibili fino in fondo? Nel paddock del Bahrain, durante la sua prima uscita pubblica con la Ferrari, Lewis Hamilton si è dimostrato particolarmente schivo con i pochi fotografi presenti e con ... Leggi tutto L'articolo F1 | Lewis Hamilton schivo davanti alle telecamere: la sua risposta fa riflettere proviene da F1ingenerale.

Lewis Hamilton ha avuto modo di chiarire il motivo per cui si sta dimostrando particolarmente schivo con le telecamere: ma le sue ragioni sono comprensibili fino in fondo?
Nel paddock del Bahrain, durante la sua prima uscita pubblica con la Ferrari, Lewis Hamilton si è dimostrato particolarmente schivo con i pochi fotografi presenti e con le telecamere. L’atteggiamento del sette volte campione del mondo, sfuggente e restio, è stato anche leggermente criticato. Se in Bahrain i fotografi presenti erano davvero pochi, cosa succederà durante i weekend di gara con un paddock molto più animato?
Ma analizziamo la situazione. Allo stesso Hamilton, in conferenza stampa, è stato chiesto per quale motivo stesse dimostrando un tale atteggiamento. L’inglese è stato molto chiaro nella risposta. “Penso che in generale le persone che sono sotto i riflettori sono costantemente fotografate, ma io voglio rimanere privato, non voglio sempre avere telecamere puntate“.
Il messaggio del pilota Ferrari, dunque, è stato chiaro. Poi ha anche aggiunto: “Non sempre voglio che mi si facciano sempre foto. Mi vengono scattate foto su foto e poi vengono divulgate. Ma è anche questione di privacy, per tenere qualcosa per me stesso e avere uno spazio anche per me“.
Hamilton chiede privacy ai fotografi, ma è sempre giusto?
Pensiero assolutamente da non biasimare e perfettamente comprensibile. Non è una novità che i personaggi pubblici siano costantemente sotto i riflettori e hanno le loro difficoltà a difendere la loro privacy. Basti pensare a quando Charles Leclerc ha dovuto implorare sui suoi social di smettere di andare sotto la sua residenza monegasca e suonare al suo citofono.
Pierre Gasly, tempo fa, ha definito i piloti come leoni in gabbia, sempre costretti ad essere fotografati. Nelle loro vite private e nel loro tempo lontani dai paddock di Formula 1 è giusto che ognuno di loro abbia la loro sacrosanta privacy e che questa debba essere rispettata. Ma inutile negare che nel paddock la situazione è diversa.
In quell’occasione i piloti sono lì nel loro spazio pubblico, non nel loro privato. Certo, inaccettabili i mille selfie richiesti poco prima di scendere in pista anche per una gara, ma qui non si parla di questo. Si parla di fotografi che sono lì per svolgere il loro lavoro e che scattano le loro foto senza chiedere nulla quando i piloti arrivano o girano per il paddock.
Quindi si, Hamilton ha tutte le sue ragioni per chiedere che la sua privacy venga rispettata. Ma chiederla nel paddock, forse, è un controsenso che dovrebbe far riflettere.
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