F1, Ferrari quarta forza consolidata anche a Miami. E Hamilton non sta dando un valore aggiunto
Solite chiacchiere da venerdì per la Ferrari. Secondo appuntamento stagione in F1 con la Sprint Race e day-1 a Miami in cui i team hanno dovuto trovare in breve tempo prestazione, tenuto conto dell’unica sessione di prove libere a disposizione e del time-attack per la definizione della griglia della Sprint di domani. La Rossa ha […]

Solite chiacchiere da venerdì per la Ferrari. Secondo appuntamento stagione in F1 con la Sprint Race e day-1 a Miami in cui i team hanno dovuto trovare in breve tempo prestazione, tenuto conto dell’unica sessione di prove libere a disposizione e del time-attack per la definizione della griglia della Sprint di domani.
La Rossa ha concluso in sesta e settima posizione con il monegasco Charles Leclerc e il britannico Lewis Hamilton, nella giornata in cui Kimi Antonelli, a soli 18 anni, si è esaltato con la Mercedes, conquistando la p.1 davanti alle McLaren dell’australiano Oscar Piastri e del britannico Lando Norris. SF-25 che non va, soprattutto nel secondo settore.
La criticità della velocità di percorrenza nelle curve lente si è riverberata, ma in generale c’è grossa insoddisfazione nelle parole dei due piloti che in sostanza hanno detto: “Non c’è margine, la prestazione è questa. Dobbiamo lavorare“. Considerazioni che, in qualche modo, vanno in contrasto con quanto dichiarato dal Team Principal della Ferrari, Frederic Vasseur.
L’ingegnere francese continua a parlare di potenziale inespresso, ma verrebbe da chiedersi quale sia questa performance che non si riesce a esprimere. Nei fatti, la monoposto del Cavallino Rampante è stata quarta forza in pista nel time-attack odierno e rischia di essere tale in tutto il fine-settimana. Dopo il podio ottenuto da Leclerc a Jeddah, ci si aspettava decisamente qualcosa in più.
Inoltre, continua il periodo di difficoltà di Hamilton, che più che valore aggiunto finora è stato una sorta di zavorra per la squadra. Certo, va esclusa la splendida vittoria nella Sprint di Shanghai (Cina), ma quel successo sembrerebbe proprio essere paragonabile all’allineamento dei pianeti.